30 giugno 2025 – Albuzzano (PV) – Attrarre investimenti, trattenere talenti, costruire alleanze: il sistema produttivo pavese rilancia il proprio ruolo nel cuore dellʼinnovazione italiana, trasformando visione strategica e collaborazione in motori di sviluppo. È questo il messaggio forte lanciato da Assolombarda nel corso delle Assise 2025 della sede pavese dell’Associazione che questʼanno sono state ospitate dallʼazienda pavese Fedegari alle porte di Pavia.
Assolombarda ha presentato lʼaggiornamento del Piano Strategico di Rilancio del territorio pavese, avviato nel 2020, e continuamente aggiornato, confermando la centralità di progetti già operativi e di altri in fase di decollo. È una visione sistemica e concreta, che mira a generare impatto su occupazione, demografia, PIL e qualità della vita, e che si articola su 5 leve fondamentali di sviluppo: Innovazione, Capitale umano, Sostenibilità, Infrastrutture, Cultura dʼimpresa.
“Il Pavese è un territorio ricco di eccellenze che vogliamo valorizzare maggiormente puntando con forza sulle leve di sviluppo individuate dal Piano Strategico – ha detto il Presidente di Assolombarda, Alvise Biffi -. In particolare, è soprattutto investendo in innovazione che il territorio può fare un cambio di passo. In questa direzione, abbiamo inserito nel Piano progettualità che riguardano la microelettronica, lʼintelligenza artificiale, la formazione, così come il rilancio delle vocazioni produttive locali, a dimostrazione che innovare significa anche saper reinterpretare le proprie radici alla luce delle nuove sfide globali. Ne sono esempi concreti la Fondazione Chips.it, il distretto della Microelettronica e il Parco Cardano. È grazie allʼinnovazione, alle alleanze sul territorio e alla stretta interconnessione con il ʻquadrilateroʼ composto dalle province di Assolombarda che il Pavese può spingere la produttività e portare sempre più imprese sui mercati internazionali”.
Il cuore della strategia, delineata dal Presidente della Sede di Pavia di Assolombarda, Tommaso Rossini è chiaro: ripartire dallʼEcosistema dellʼInnovazione pavese, una rete solida e già attiva che unisce università, formazione tecnica, centri di ricerca, industria.
“Oggi abbiamo raccontato di progettualità concrete, di un territorio in trasformazione, di investimenti già attivati e di primi risultati tangibili che si stanno traducendo in realtà operative – ha raccontato il Presidente Tommaso Rossini – Tutto ciò avviene senza ignorare le criticità e le fragilità strutturali che ancora permangono, ma con la consapevolezza di poter contare su una autentica volontà di rilancio. Per questo ho portato sul palco, insieme a me, quattro realtà pavesi che sono emblematiche delle traiettorie di sviluppo del territorio: rapporti con università e IRCSS, scienze della vita, microelettronica, sostenibilità, investimenti su capitale umano: Queste imprese sono Fedegari, il CNAO, Inventvm e Allevi. Guardiamo al futuro con determinazione e orgoglio, forti di unʼidentità che si sta riscoprendo capace di generare sviluppo, attrattività e nuove prospettive per la comunità e per il sistema produttivo del territorio.”
Pavia si afferma come un polo dʼeccellenza nazionale per lʼinnovazione grazie a un ecosistema in costante evoluzione. L’Università, lo IUSS, i Collegi di Merito, i tre IRCCS, lo CNAO, il Supercomputer HPC6, costituiscono la base di una rete solida, articolata, coesa nell’individuare prospettive di sviluppo e capace di una stretta collaborazione con le imprese. Progetti di rilevanza strategica, come Parco Cardano e la Fondazione Chips-IT, stanno rafforzando la vocazione del territorio, soprattutto nei settori della microelettronica, delle scienze della vita e della sostenibilità.
Troppo pochi, invece – riporta il Piano Strategico – i progressi sul fronte delle infrastrutture, che restano il vero nodo critico del territorio. Qualche segnale positivo cʼè – dal finanziamento del progetto per il Ponte della Becca allʼavvio dei bandi per la Vigevano-Malpensa – ma ancora lontani da opere concrete. E intanto, con il Ponte di Bressana a senso alternato per mesi, la provincia resta di fatto spezzata in due. “Serve un’accelerazione decisa, su priorità già da tempo ben individuate”, ha rimarcato il Presidente Rossini.
Per rafforzare ulteriormente la vocazione all’innovazione del territorio pavese e valorizzarne l’identità, è in fase di sviluppo un ulteriore progetto: un Festival dell’Innovazione, che si terrà a Pavia nel 2026. L’iniziativa nasce all’interno di una logica di sistema, condivisa e costruita insieme a Comune di Pavia, Università di Pavia, Arexpo e Camera di Commercio di Pavia, Cremona e Mantova. L’obiettivo è quello di realizzare un evento di portata internazionale, in grado di celebrare il tessuto produttivo e scientifico pavese, il dialogo fecondo tra sapere e impresa, e la capacità del territorio di attrarre nuove reti, relazioni e investimenti. Il Festival dellʼinnovazione è il collante progettuale che consente allʼEcosistema dellʼInnovazione di unirsi attorno a un progetto comune.
Il Presidente Rossini ha annunciato la valutazione di un progetto di valorizzazione del territorio attraverso il ciclismo e il cicloturismo, con contatti con L’Eroica. L’idea è portare una importante manifestazione nelle terre dell’Oltrepò, per promuovere il ciclismo eroico ed i valori connessi, oggi di enorme tendenza anche nel grande ciclismo. Il progetto è volto a imprimere una accelerazione al rilancio del territorio, che è pienamente in corso, come i recenti sviluppi, dal rilancio del termalismo ai nuovi investimenti nel settore vitivinicolo e allʼincremento della ricettività testimoniano.
Per Vigevano, il Presidente della Sede di Pavia ha annunciato di avere in cantiere la costituzione della Filiera della Calzatura con Assomac, Assocalzaturifici e Confindustria Alto Milanese.
Fondamentale per la crescita della massa critica del settore e per la condivisione delle scelte progettuali da mettere a fattor comune, fra formazione e infrastrutture.
I dati economici
Nel 2024, la persistente debolezza della domanda globale e la stagnazione europea hanno pesato in modo particolare sull’economia pavese comportando un appiattimento della crescita della provincia. Il PIL di Pavia nel 2024 è, infatti, rimasto invariato (+0,0%) e si stima per il 2025 una ripresa moderata (+0,5%), sostenuta dal comparto dei servizi e dal ritorno dei consumi, in linea con l’andamento lombardo.
La produzione manifatturiera di Pavia ha visto un nuovo calo nel 2024 (-1,5%) e ancora una diminuzione a inizio del 2025 (-2,9%, rispetto al primo trimestre 2024), portando a un ulteriore allargamento del gap rispetto all’andamento medio della Lombardia, anch’esso in contrazione nel 2024 ma in misura più contenuta.
Le performance delle imprese locali sui mercati internazionali si confermano, invece, positive.
Lʼexport nel 2024 ha raggiunto il record storico di 4,6 miliardi di euro, con una crescita del +3%, superiore sia alla media lombarda (+0,6%) che a quella italiana (-0,4%). I settori trainanti sono stati la meccanica (+12,6%) e la farmaceutica (+12,4%), che insieme rappresentano oltre il 40% dell’export pavese. Nonostante il calo registrato nel primo trimestre 2025, l’export si conferma come il comparto più dinamico e competitivo del territorio.
Anche sul mercato del lavoro emergono segnali incoraggianti: gli occupati nel 2024 sono saliti a 237.000, in lieve crescita rispetto al 2023 (+0,4%) e sopra i livelli pre-Covid. Crescono in particolare i servizi avanzati, la sanità e le professioni scientifiche, che guadagnano 6.000 occupati in un solo anno. Il tasso di disoccupazione cala sensibilmente, dal 4,7% al 3,5%, sotto la media regionale, con un crollo della disoccupazione femminile al 2,1%.
Anche sul fronte giovanile, la situazione migliora: la disoccupazione tra i 15-24 anni scende dal 19% al 12,8%, allineandosi al dato lombardo e ben al di sotto della media nazionale (20,3%). Tuttavia, crescono anche gli inattivi (+4.000), segnale di un disincanto che richiede attenzione.
Persistono criticità nel settore manifatturiero, in calo dal 2023, e nella difficoltà di reperimento di figure chiave: nel 2024, il 51,1% dei profili ricercati è risultato difficile da trovare, con punte del 78% per i tecnici della salute e 81% per i medici. Una sfida che richiede politiche attive su formazione e orientamento.
Attori dell’Innovazione
Fedegari. Lʼesperienza di Fedegari rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione industriale, nata in azienda, possa sfruttare le competenze dell’Università e del sistema della ricerca per creare valore per il territorio. Con 780 dipendenti globalmente, e investimenti costanti, anche sul territorio pavese, l’azienda sta collaborando con una società americana allo sviluppo di un impianto modulare robotizzato per la produzione di innovative terapie cellulari e geniche.
Fedegari inoltre, collaborerà prossimamente con lʼUniversità di Pavia e con il Policlinico San Matteo per la messa a punto della applicazione specifica e per portare in Italia il know-how necessario alla realizzazione futura di questi impianti. Un progetto che, insieme ad altri dell’azienda pavese, incarna lo spirito del Piano Strategico, dimostrando quanto la sinergia tra pubblico e privato sia leva fondamentale per lo sviluppo del comparto life sciences, e giochi a favore dell’attrattività di Pavia. Fedegari dimostra inoltre come le imprese possano attrarre giovani talenti proponendo contesti ad alto contenuto tecnologico e fortemente orientati al futuro.
CNAO. Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) è un asset scientifico e tecnologico di rilevanza nazionale, che rende Pavia punto di riferimento globale per le terapie oncologiche avanzate. Oltre 4.000 pazienti già trattati, un sincrotrone in costante aggiornamento tecnologico, e un nuovo investimento strategico nella BNCT (Terapia a Cattura Neutronica del Boro) confermano l’eccellenza del centro. Con la nascita di CNAO Next, società a responsabilità limitata dedicata al technology transfer, CNAO mostra come anche un centro di cura possa generare filiere innovative e sostenibili, aprendo la strada a modelli virtuosi di imprenditorialità della conoscenza.
Inventvm. È la testimonianza di come la microelettronica, nata attorno all’Università di Pavia, possa trasformarsi in una filiera strategica per l’intero territorio. Con 21 aziende e 500 addetti già attivi, il distretto della microelettronica pavese è in rapida espansione. Inventvm, in particolare, nasce come spin-off di centri di ricerca e punta a posizionarsi lungo la catena del valore dell’intelligenza artificiale e dell’elettronica avanzata. Inventvm è una delle imprese che occuperà il primo stralcio del progetto del Parco Cardano, dove localizzerà i suoi 70 collaboratori.
Allevi. L’Azienda Agricola Allevi è oggi un esempio di evoluzione imprenditoriale coerente con i principi dell’economia circolare. Con attività che vanno dalla produzione agricola alla gestione innovativa dei rifiuti, fino alla generazione di energia, il gruppo è protagonista di nuovi progetti di investimento sostenibili nella Lomellina. L’idea di dar vita a un distretto dell’economia circolare in Lomellina è un’ipotesi concreta che merita attenzione e supporto, per trasformare i vincoli in leve di sviluppo.
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