Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Efficienza energetica: serve una strategia strutturale


Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

efficienza energetica
Immagine da Depositphotos

Tra il 2000 e il 2023 l’efficienza energetica ha evitato all’Italia 27 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Coordinamento Free chiede interventi strutturali per non disperdere questo potenziale

Secondo i dati del progetto europeo Odyssee-Mure, nel nostro Paese, grazie all’efficienza energetica, è stato possibile risparmiare – nel periodo 2000-2023 – circa 27 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

Tradotti in valore economico, questi risparmi corrispondono a oltre 50 miliardi di euro (ai prezzi attuali), che non hanno gravato sulle bollette di famiglie e imprese.

A questo beneficio diretto si somma un risparmio indiretto legato all’evitata necessità di investire in nuove infrastrutture energetiche.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Secondo le stime tecniche, sarebbero stati necessari tra i 30 e i 40 GW di nuova capacità installata – tra impianti termoelettrici, solari ed eolici – con un costo complessivo paragonabile ai risparmi conseguiti.

Il bilancio ambientale è anch’esso significativo: 60-70 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 non emesse, a cui si aggiungono benefici sanitari e sociali legati alla riduzione dell’inquinamento.

Una strategia dispersa tra bandi frammentari

Nonostante questi risultati, il potenziale dell’efficienza energetica in Italia è stato sfruttato solo in parte. Come denuncia il Coordinamento Free, gli interventi realizzati sono stati in gran parte legati al Pnrr, in particolare ai capitoli Transizione 5.0 e a bandi di riqualificazione edilizia attivati in ambiti specifici.

Tali iniziative, tuttavia, si sono scontrate con ritardi attuativi, finestre temporali troppo ristrette e complessità procedurali che ne hanno fortemente limitato la portata.

A fronte di un contesto geopolitico instabile, di un’economia da decarbonizzare e di un costo dell’energia che incide sulla competitività industriale, Coordinamento Free chiede ora un cambio di passo strutturale.

Le richieste del Coordinamento Free: misure concrete e orizzonte lungo

Riceviamo e pubblichiamo su GreenPlanner un documento di proposta redatto da Coordinamento Free che articola una serie di misure prioritarie per sbloccare il potenziale inutilizzato dell’efficienza.

Tutto ciò aiuta a comprendere come mai a livello europeo il principio energy efficiency first sia al centro delle direttive recenti e conferma come l’efficienza energetica dovrebbe essere al centro dell’agenda politica sull’energia – ha affermato il vicepresidente del Coordinamento Free, Dario Di SantoEppure questo non accade, tant’è che tutte le politiche nazionali attese da mesi, se non anni, in tema di efficienza energetica – come conto termico 3.0, revisione dei certificati bianchi, fondo nazionale per l’efficienza energetica, aste per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche, etc. – ancora non sono state emanate.

Di più, l’ecobonus 65%, politica che consentiva di portare avanti le riqualificazioni edilizie in modo economicamente sostenibile e accessibile ai cittadini, è stato svilito dall’ultima legge di bilancio, senza che fossero introdotte o anticipate misure alternative efficaci“.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Un uso più efficiente dell’energia si tradurrebbe in maggiore competitività delle imprese manifatturiere, con benefici sui rischi legati alla volatilità dei prezzi e alla disponibilità di energia e sui costi delle bollette, nello sviluppo di filiere ben rappresentate in Italia (riqualificazione degli edifici, produzione di tecnologie per l’efficienza e le rinnovabili termiche, soluzioni combinate di energia elettrica e calore, recuperi termici e dei cascami, fornitori di servizi nell’ottica dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, etc.) e nella riduzione dell’esposizione dei conti pubblici in caso di volatilità dei prezzi degli idrocarburi – ha evidenziato Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento Free – Noi siamo pronti a collaborare con le Istituzioni di ogni ordine e grado per facilitarne il lavoro, ma è chiaro che il Governo e il Parlamento devono mettere l’efficienza energetica al centro del dibattito sull’energia“.

La posta in gioco: da efficienza a competitività

La transizione energetica italiana richiede non solo tecnologie mature, ma anche politiche stabili e strutturate. Come evidenziato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (Iea), oltre il 40% della riduzione delle emissioni globali necessaria al 2030 dovrà derivare da misure di efficienza.

In Italia, il potenziale tecnico residuo rimane elevato: secondo Enea, si potrebbe ridurre ancora del 20% il fabbisogno di energia finale al 2030, attraverso interventi mirati e sostenuti.

In questo scenario, l’efficienza energetica non è più un’opzione tecnica, ma un elemento strategico per la resilienza industriale, la sicurezza energetica e la coesione sociale. La sua piena valorizzazione richiede un cambio culturale nelle politiche pubbliche: dall’ottica del breve termine a una visione sistemica, integrata e di lungo periodo.

Ecco le proposte avanzate da Coordinamento Free:

  • rendere l’efficienza energetica centrale nella discussione politica, orientando l’attenzione su soluzioni attuabili in tempi brevi, come quelle legate alla riqualificazione degli edifici, alla gestione intelligente dei carichi o alla diffusione dell’autoconsumo
  • pubblicare rapidamente i provvedimenti già previsti, in particolare quelli rimasti in sospeso per mancanza di coordinamento amministrativo
  • ridefinire le coperture finanziarie del Pnrr per estendere la durata degli incentivi previsti, migliorandone così l’efficacia in termini di spesa e impatto reale
  • incentivare politiche di demand-side management e demand response, promuovendo un utilizzo flessibile della domanda in funzione dell’offerta disponibile, in sinergia con lo sviluppo della cogenerazione e dell’autoproduzione distribuita
  • valorizzare la cogenerazione industriale, soprattutto nei settori manifatturieri ad alta intensità energetica, con l’obiettivo di rafforzare filiere nazionali tecnologicamente qualificate
  • definire strumenti su misura per le Pmi, oggi spesso escluse per difficoltà di accesso ai bandi o per carenza di risorse tecniche interne
  • rafforzare la capacità operativa delle istituzioni coinvolte (Ministeri, Enea, Gse), affinché possano progettare e gestire le politiche in modo efficace, tempestivo e con un approccio data-driven
  • costituire un tavolo permanente di confronto con gli stakeholder, in particolare con le oltre 30 associazioni che compongono il Coordinamento Free, per garantire continuità strategica e monitoraggio dell’efficacia delle misure adottate





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura