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Che cos’è il diritto alla riparazione e come funziona


Negli ultimi anni, le abitudini dei consumatori sono cambiate sempre più a causa del costo della vita e dell’inflazione. Si è tornati quindi a preferire la riparazione degli oggetti danneggiati anche se i costi in molti casi sono davvero esosi. Grazie all’approvazione della nuova direttiva Ue sul diritto alla riparazione, però, tutto cambierà nei prossimi tempi. Gli stati membri hanno tempo fino al 30 luglio 2026 per recepirla. Con le nuove norme far riparare i propri oggetti prima di cestinarli o acquistarne di nuovi sarà più semplice. Ma andiamo nel dettaglio.

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Come funziona la nuova direttiva europea sul diritto alla riparazione

La data del 23 aprile 2024 è importante per i consumatori. Il motivo è che in tale giorno il Parlamento Europeo ha approvato una nuova direttiva sul diritto alla riparazione dalla quale potranno trarre vantaggio non solo i cittadini ma anche l’ambiente.

La prima regola approvata è stata il modo in cui devono essere progettati gli oggetti che si acquistano come gli apparecchi elettronici e gli elettrodomestici. Più nel dettaglio si tratta del regolamento Ecodesign grazie al quale alcuni prodotti dovranno essere costruiti in modo tale da durare di più ed essere riparati in modo più semplice.

Il secondo punto riguarda invece il diritto alla riparazione, per cui se un oggetto acquistato si rompe si avrà il diritto a farlo riparare a prezzi convenienti ed entro un termine ragionevole oltre il periodo della garanzia legale.

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Le aziende, quindi, non potranno rifiutare la riparazione se essa è possibile e dovranno anche conservare per un determinato periodo i pezzi di ricambio, gli strumenti e le informazioni sulla riparazione.

E ancora, le piattaforme online dovranno aiutare i consumatori a trovare servizi di riparazione locali e negozi che vendono dei prodotti ricondizionati.

Ecco un esempio:

Giacomo acquista una lavatrice ma dopo tre anni si guasta. Oggi Giacomo opterebbe per una nuova lavatrice perché i pezzi di ricambio spesso non si trovano e sono cari. Quando la nuova legge diventerà operativa, Giacomo potrebbe pensare di far riparare il suo elettrodomestico in quanto non sarà obbligato a spendere cifre esagerate.

Questa nuova regola riguarda articoli che si utilizzano tutti i giorni come lavatrici e frigoriferi, solo per citarne alcuni.

Perché è così importante il diritto alla riparazione?

Come detto, grazie alle nuove regole approvate dal Parlamento Europeo, le aziende devono:

  • garantire la riparazione dei prodotti quando questi ultimi si rompono, se possibile;
  • fornire dei pezzi di ricambio e gli strumenti necessari per la riparazione a un prezzo non troppo esoso;
  • dare informazioni ai consumatori su dove è possibile riparare gli articoli  e come.

Come si legge sul sito ufficiale del Parlamento Europeo, poi, quando scade la garanzia legale, i consumatori possono beneficiare di un’ulteriore estensione di un anno così da essere incentivati a scegliere la riparazione invece della sostituzione.

In più, i consumatori potranno anche prendere un dispositivo di cortesia mentre il loro è in assistenza oppure scegliere un apparecchio ricondizionato.

Un’altra novità è che verrà creata entro il 31 luglio 2027 una piattaforma europea divisa in varie sezioni per ogni Paese dove sarà possibile:

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  • trovare un negozio che effettua delle riparazioni vicino a casa;
  • trovare negozi che vendono prodotti ricondizionati;
  • contattare gruppi che aiutano a riparare.

Le buone notizie però non sono finite in quanto ci sarà un modulo standard europeo che verrà offerto ai consumatori per aiutarli a valutare e a confrontare i servizi di riparazione.

Inoltre, i produttori non potranno più:

  • evitare che vengano utilizzati dei pezzi di ricambio anche creati con una stampante 3D;
  • rifiutare la riparazione di un oggetto anche se tempo prima era stato già riparato  da qualcun altro;
  • bloccare la riparazione mediante trucchi tecnici o software.

Ogni paese che fa parte dell’Unione Europea, poi, dovrà fare il possibile per incoraggiare i consumatori a far riparare gli articoli invece di cestinarli mediante:

  • supporto ai quei luoghi nei quali le riparazioni si fanno assieme, come i repair café;
  • buoni sconto;
  • fondi speciali per coprire una parte della riparazione;
  • corsi per imparare come si ripara un oggetto.

Grazie a queste nuove regole ne beneficerà anche l’ambiente in quanto ci saranno meno oggetti cestinati, rifiuti e inquinamento. Riparare invece di acquistare significa inoltre utilizzare meno risorse naturali e produrre meno anidride carbonica.

Per quanto riguarda le tempistiche, infine, ogni paese dell’Unione Europea dovrà recepire tale direttiva entro il 2026.

Quali sono i prodotti sui quali si applica il diritto alla riparazione?

Grazie alla nuova legge sul diritto alla riparazione, alcuni articoli che si acquistano potranno essere riparati in modo tale da ridurre i rifiuti e preservare l’ambiente. La nuova norma riguarda i beni di consumo ovvero quelli che si utilizzano quotidianamente e che contengono dei software o sono collegati a un servizio digitale.

Al momento la lista comprende i seguenti prodotti:

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  • frigoriferi;
  • congelatori;
  • lavatrici;
  • lavasciuga;
  • lavastoviglie;
  • aspirapolveri;
  • schermi elettronici;
  • televisori;
  • tablet;
  • telefoni cordless;
  • cellulari;
  • asciugatrici;
  • macchinari per saldare;
  • apparecchi per conservare i dati;
  • server;
  • prodotti con batterie per monopattini e biciclette elettriche.

Tale lista, però, nel futuro potrebbe allungarsi e includere oggetti come:

  • computer portatili;
  • stampanti;
  • cuffie;
  • tostapane;
  • macchine da caffè;
  • ferri da stiro.

La nuova direttiva potrebbe aiutare i piccoli commercianti

Delle nuove regole sul diritto alla riparazione potranno trarne vantaggio oltre ai consumatori e all’ambiente, anche i piccoli artigiani, i negozi locali e le comunità.

Molte persone, infatti, quando l’articolo che hanno acquistato si rompe, solitamente si rivolgono al produttore o ne acquistano uno nuovo per i costi troppo elevati.

Tra poco, invece, sarà più semplice trovare negozi vicino alla propria casa che possano aggiustare gli elettrodomestici o i dispositivi elettronici.

Si rilancerà, quindi, il mercato delle riparazioni e si creerà lavoro nelle comunità locali. In più, si ridurrà il numero dei rifiuti tecnologici che sono tra quelli che più inquinano e tra i più difficili da smaltire.

La riparazione degli oggetti tornerà quindi a essere una scelta intelligente, sostenibile e soprattutto alla portata di tutti.

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A che punto siamo in Italia

Gli stati membri tra cui l’Italia avranno tempo di recepire le nuove regole e applicarle entro il 30 luglio 2026.

Al momento, gli strumenti che proteggono i consumatori nel nostro paese sono il periodo di garanzia legale durante quale il venditore è responsabile della riparazione o della sostituzione del prodotto se essa non è più costosa dell’articolo e i criteri di riparazione di articoli come lavabiancheria, frigoriferi e lavastoviglie.

Per questi ultimi, i produttori devono infatti garantire che essi possano essere smontati e che siano disponibili i pezzi di ricambio per un periodo definito.

Il problema è che i pezzi di ricambio costano ancora troppo denunciano le associazioni ambientaliste come Right to Repair per cui chi ha un elettrodomestico rotto preferisce spesso acquistarne uno nuovo. Quando verrà applicata definitivamente la nuova legge, la speranza dei consumatori è quindi quella di poter riparare gli articoli a prezzi contenuti.





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