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OVS verso l’acquisto di Kasanova, accordo con le banche per i 50 milioni di € di debito, Beraldo salva 1.700 dipendenti e 850 negozi – Esclusiva


Il Gruppo OVS verso l’acquisto di Kasanova, il network di negozi per i prodotti per la casa entrato in “composizione negoziata della crisi” al fine di evitare il fallimento; dalle informazioni raccolte da Il Giornale d’Italia, il Ceo di OVS Stefano Beraldo, insieme al Presidente del Gruppo Franco Moscetti, è ad un passo dal chiudere l’accordo con le banche e finanziatori, tra i quali BNL BNP Paribas, BancoBpm, Intesa SanPaolo e Generalfinance e ottenere l’ok alla ristrutturazione del debito di € 50 milioni, con trasformazione del 50% in equity e aumento di capitale, salvando 850 negozi e 1.700 dipendenti.

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Il piano del gruppo contemplerebbe un aumento di capitale di circa 10 milioni di euro a seguito del quale Ovs arriverebbe a detenere un’ampia maggioranza nel capitale di Kasanova.

Il comparto del retail è stato colpito negli ultimi anni da lockdown e cambio delle abitudini di acquisto, tra minori spese e switch sui canali online. Dopo Benetton e Conbipel, in composizione negoziata della crisi è approdata anche la catena di negozi Kasanova, il network di prodotti per la casa che fa capo alla famiglia Fontana di Milano.

La catena è stata impattata anche dal rincaro dei noli marittimi, combinato con la pressione sui margini, spingendo gli azionisti a ricorrere alla composizione negoziata per ristrutturare il debito, al fine di garantire la continuità operativa, salvaguardando i posti di lavoro, operatività e marchio.

Kasanova Spa, marchio noto in tutta Italia per la vendita di articoli per la casa, aderente al network Confimprese guidato da Mario Rescaè entrata in composizione negoziata della crisi dallo scorso ottobre e ha presentato un piano di risanamento fino al 2029; l’azienda ha dichiarato “Nessun rischio immediato sui posti di lavoro”, ma lo scenario appariva assai complesso.

Il piano, infatti, non prevedeva alcun tipo di sviluppo, ma solo un contenimento dei costi e l’ottimizzazione delle risorse esistenti, impostando un dilazionamento del debito concordato con creditori, fornitori e proprietari degli immobili dei punti vendita. Una strategia con pochi margini per il rilancio.

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Il fatturato dell’azienda nel 2019 si era attestato ad € 306,2 milioni, con una perdita di 8,6 mln, nel 2020 il fatturato era sceso a € 267,9 mln con un utile positivo di € 3,98 mln.

Nel 2021 il fatturato era risalito a € 325,3 mln con un utile di  3,3 mln, mentre nel 2022 il fatturato era cresciuto a € 362,8 ma l’utile era virato in una perdita di € 1,5 mln.

Nel 2024 il fatturato era risceso a € 342 mln, con un ebitda negativo di € 1 mln, mentre nel 2024 il bilancio non è stato ancora chiuso e depositato.

Il 17/06/2025 l’azienda ha pubblicato il seguente avviso:

TRIBUNALE DI MONZA, GIUDICE DOTT. ALESSANDRO LONGOBARDI, R.G. N. 4087/2025 V.G. Si rende noto che Kasanova S.p.A. (C.F. 01968200301) il 31 ottobre 2024 ha formulato istanza di composizione negoziata della crisi e di applicazione delle misure protettive del patrimonio ai sensi degli artt. 12 e ss., D.Lgs. n. 14/2019. In tale ambito, con ricorso ex art. 22, D. Lgs. n. 14/2019, la società ha richiesto l’autorizzazione al Tribunale, ai fini del riconoscimento della prededuzione, per concludere l’accordo con le banche sue creditrici e GeneralFinance S.p.A. diretto ad ottenere la riattivazione delle linee di credito a breve termine in essere alla data di avvio della composizione negoziata e il Giudice designato Dott. Alessandro Longobardi ha disposto la convocazione delle parti e dell’Esperto all’udienza del 26 giugno 2025, ore 12.30, aula E del Palazzo di Giustizia di Monza, via Vittorio Emanuele II n. 5. Il presente annuncio ha effetto di notificazione alle parti interessate ai sensi degli artt. 22, comma 2, D.Lgs. n. 14/2019 e 151 c.p.c.

OVS compra Kasanova, “digestione facile”, opportunità di sinergie sulla rete e sui prodotti

Ovs, che in Borsa alla chiusura di ieri capitalizzava 922.706.221, ha chiuso il 2024 con vendite nette in aumento del 6,2% a €1.631 milioni, con miglioramento del margine commerciale al 58,2% (+90 bps rispetto al 2023), e un EBITDA rettificato di €195,3 milioni, in crescita di €13,0 milioni. L’utile netto rettificato di €77,9 milioni, con generazione di cassa di € 68,6 milioni

Considerando la leva finanziaria al 31 gennaio 2025 allo 0,8x sull’EBITDA, l’acquisizione di Kasanova appare di facile “digestione”, e anzi farà da volano al network dell’intero Gruppo, con avvio di iniziative di “cross selling”.

Nel 1° trimestre 2025 OVS ha accelerato raggiungendo un fatturato da 354 MLN € e acquisendo il marchio Goldenpoint, il brand di prodotti di lingerie prevalentemente femminili.

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Ovs, l’accelerazione nel settore casalingo: nel primo trimestre 2025 vendite nette per 354 mln, in crescita dell’1%

Se andrà a buon fine, l’operazione Kasanova permetterà a Ovs di accelerare la crescita nel settore dei casalinghi. In questo ambito, l’azienda è già presente con diversi negozi e con il marchio Croff, ma l’ad Beraldo è alla ricerca di opportunità di crescita e, negli ultimi mesi, si è avvicinata (anche se per ora senza successo) anche a Conbipel e Coin.

Nel tempo, Ovs ha integrato marchi storici come Upim, Croff, Stefanel, Golden Lady e Les Copains, arrivando a contare oltre 2200 negozi nel mondo e più di 8000 dipendenti. Una delle ultime acquisizioni è quella del 100% di Goldenpoint, uno dei più rinomati marchi italiani di intimo e moda mare con 380 negozi. Inizialmente, Ovs aveva rilevato il 3% del capitale di Goldenpoint e sottoscritto un prestito obbligazionario convertibile che l’avrebbe portato al 51%. Visti i buoni risultati del progetto di rilancio, però, c’è stata una accelerazione nei tempi e gli accordi con la famiglia Grassi sono stati rivisti, portando Ovs a rilevare subito il restante 97% del capitale.

Una notevole novità è emersa in occasione della pubblicazione dei conti del primo trimestre del gruppo che ha in Tamburi Investment Partners il primo azionista con il 32,4%. Fra gennaio e marzo Ovs ha registrato vendite nette per 354 milioni, in crescita dell’1%. Anche se il margine operativo lordo rettificato si è attestato a 28,1 milioni, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024 a causa “dell’impatto inflattivo sui costi di struttura“, nell’ultimo anno, comunque, il titolo di Ovs ha guadagnato quasi il 46% a Piazza Affari, dove capitalizza circa 920 milioni di euro.





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