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Grande festa per gli 80 anni di Confartigianato Lecco


La presidente Ilaria Bonacina

Festa grande per l’80° a Lariofiere tra teatro, premi, memoria e futuro. Serata intensa con lo spettacolo di Decio

“Il nostro modello artigiano è più attuale che mai” ha detto il presidente nazionale Marco Granelli nel suo intervento

ERBA – Ottant’anni di storia, impegno e artigianato celebrati con emozione e orgoglio. È stato un viaggio tra memoria e identità quello andato in scena a Lariofiere di Erba, dove Confartigianato Lecco ha festeggiato il suo 80° anniversario con un pomeriggio e una serata intensi, capaci di intrecciare passato e presente attraverso il linguaggio del teatro.

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Carlo Decio durante lo spettacolo
Carlo Decio durante lo spettacolo

A dare il via all’evento è stato lo spettacolo dell’attore Carlo Decio, che ha saputo raccontare con originalità e profondità i momenti più significativi della lunga storia dell’associazione, nata nel lontano 1945. Un racconto mai scontato, che ha alternato toni leggeri e sorridenti a passaggi più toccanti e riflessivi, punteggiati da immagini d’epoca e dalle colonne sonore che hanno scandito le diverse epoche attraversate.

Una narrazione viva, pensata non solo per ricordare, ma per far rivivere: mestieri antichi, volti di artigiani, evoluzioni economiche e sociali, successi e sfide. “Oggi non si celebra solo il tempo trascorso – ha detto Decio dal palco – ma anche il tempo presente e quello che verrà. Di strada da fare ce n’è ancora tanta e la dovrete percorrere assieme ognuno per la sua parte”.

Al termine della pièce teatrale, i riflettori si sono spostati sul dialogo. Una formula dinamica, quella dell’intervista doppia condotta dalla giornalista Roberta Cassina, che ha visto protagonisti il presidente nazionale Marco Granelli (presente in sala anche Eugenio Massetti presidente di Confartigianato Lombardia) e la presidente di Confartigianato Lecco, Ilaria Bonacina. Cinque parole chiave — Simboli, Costruttori di futuro, Concretezza, Relazioni e Appartenenza — hanno fatto da traccia per le risposte, con tre minuti di tempo per ciascuna riflessione e un conto alla rovescia a scandire i secondi.

Sul tema Appartenenza, Granelli ha posto l’accento sulla sfida della sostenibilità, tema tanto attuale quanto comune a tutte le imprese: “Serve fornire agli artigiani conoscenze e strumenti utili per consentire ad ognuno di affrontare questa sfida secondo le proprie specificità”. Altro aspetto su cui ha posto l’attenzione Granelli è stata l’unità, prendendo come esempio un progetto consorzile oggi composto da 1.180 aziende, “in grado – ha detto – di collaborare con grandi realtà nazionali garantendosi lavoro e pagamenti certi”.

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Il presidente nazionale Marco Granelli e la presidente di Confartigianato Lecco Ilaria Bonacina
Il presidente nazionale Marco Granelli e la presidente di Confartigianato Lecco Ilaria Bonacina

Sul concetto di Simbolo, Granelli ha scelto la tessera di Confartigianato: “Rappresenta ricordi, valori, tenacia, passione. Le mani e la mente sono il comune denominatore dell’artigiano. E l’innovazione ci appartiene: non temiamo l’intelligenza artificiale, anzi la consideriamo uno stimolo alla creatività, perfettamente integrabile con il nostro saper fare”.

Diversa la visione di Bonacina, che ha indicato come simbolo il metro: “Strumento essenziale per tutti i mestieri che Confartigianato rappresenta. Serve a misurare, ma non in senso competitivo: ci serve per valutare capacità, risultati, consapevolezza del percorso compiuto”.

Sempre Bonacina ha declinato così il tema dell’Appartenenza: “Significa essere parte di un gruppo, senza rinunciare alla propria originalità. Potersi esprimere, ed esprimere se stessi”.

Sul fronte della Concretezza, Granelli ha posto il focus su un progetto in fase di sviluppo con Mediocredito Centrale SpA, destinato a migliorare l’accesso al credito per artigiani, micro e piccole imprese. “Vogliamo creare un soggetto finanziario su misura, che si integri con le funzioni dei Confidi dell’artigianato”.

Bonacina ha invece sottolineato che, al di là dei modelli economici e di quanto insegnano gli economisti, “la concretezza artigiana si è vista durante il Covid: siamo rimasti chiusi solo un mese, poi abbiamo sempre lavorato. Subito dopo la pandemia siamo stati capaci di ripartire con determinazione. Ma questa concretezza si riflette anche sul piano occupazionale: da noi la disoccupazione non esiste, anzi, abbiamo bisogno di manodopera”.

Sulla parola chiave Costruttori di Futuro, Granelli ha evidenziato “Quando si parla d’Italia, spesso si immagina un Paese fatto di grandi aziende. Ma la realtà è molto diversa la situazione: il 99,4% delle imprese italiane ha meno di 50 dipendenti, il 98% meno di 20 e ben il 94% meno di 10. È quindi evidente che il nostro modello economico si regge su una struttura fatta prevalentemente di piccole imprese. Eppure, nonostante ciò, l’Italia è ancora oggi il secondo Paese manifatturiero d’Europa. Questo dimostra chiaramente che le dimensioni aziendali non sono il vero problema della nostra economia, come spesso sostengono certi economisti. Anzi, dire che le imprese sono ‘troppo piccole’ è un luogo comune da sfatare. A volte ci rido su, ma altre volte, lo ammetto, mi fa davvero arrabbiare”.

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Quindi  ha aggiunto: “Ciò di cui abbiamo bisogno non si impone per decreto. Non si può semplicemente stabilire per legge che da domani saremo tutti alti, biondi e con gli occhi azzurri. Non funziona così. La crescita si costruisce creando le condizioni giuste di contesto. È in questo senso che Confartigianato è impegnata in una battaglia per ottenere una legge quadro sull’artigianato. Serve un quadro normativo che metta davvero al centro il modello d’impresa artigianale: per la qualità che esprime, per il modo di vivere che rappresenta, per l’identità dei suoi prodotti, per la biodiversità territoriale che valorizza. Questo è un modello vincente, da rafforzare e promuovere, soprattutto perché può offrire grandi opportunità ai giovani. E sono proprio loro, i giovani, il vero obiettivo verso cui dobbiamo guardare con determinazione”.

Sulla stessa linea Bonacina: “Forse la nostra sfida è proprio quella di rimanere piccoli, perché non vogliamo conformarci ai grandi. E le grandi opportunità le possiamo avere aggregandosi. Inoltre essere piccoli comporta diversi vantaggi: siamo flessibili, possiamo dimensionarci come vogliamo e cosa non da poco possiamo essere sensibili e attenti ai dettagli arrivando a creare delle vere e proprie opere d’arte. Infine, ma non da ultimo, essere piccoli ci consente anche di coltivare i valori di sempre, anche nel gestire le nostre famiglie, le nostre aziende come famiglie e i nostri prodotti come se fossero dei figli”.

 

Nella parte finale dell’incontro è stato concesso un “extra time” di cinque minuti, per riflessioni più ampie e personali.

Nel suo intervento, Marco Granelli ha sottolineato: “Oggi festeggiamo i nostri valori: la centralità della persona, la libertà d’impresa, le battaglie sindacali vinte e la forza del nostro modello artigiano. Siamo tutt’altro che superati: affrontiamo le difficoltà con coraggio, anche in un contesto globale incerto. Non mancano le sfide — giustizia lenta, caro energia, clima — ma nemmeno le opportunità, come l’intelligenza artificiale, che può diventare un alleato per ridurre sprechi e migliorare il lavoro. Puntiamo a un mercato più giusto e aperto anche all’estero. Le nostre eccellenze restano uniche grazie alla cura artigianale e al passaggio generazionale. La persona resta il vero valore aggiunto, anche come attore sociale. Per questo è fondamentale investire nella formazione continua, valorizzando il sapere interno alle nostre realtà”.

Quindi ha ringraziato tutti, in particolare la presidente Bonacina e il segretario Matilde Petracca.

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A chiudere la serata, le parole proprio della presidente, che ha voluto ringraziare tutti i presenti e coloro che fanno parte della grande famiglia di Confartigianato Lecco, “dal primo all’ultimo”. E ha concluso con un pensiero personale: “Un ringraziamento speciale a mio padre, che mi ha introdotto in questo mondo e oggi è qui con noi. Grazie, papà”.

A seguire, l’atmosfera si è fatta più creativa con la premiazione del contest lanciato per l’80°, un concorso pensato per valorizzare il legame emotivo e identitario che unisce le persone all’artigianato. L’obiettivo era chiaro: raccogliere opere capaci di raccontare, attraverso linguaggi diversi — fotografie, video, racconti, poesie, disegni, dipinti o manufatti — le emozioni, i ricordi e le esperienze che ruotano attorno al mondo del fare. Un mondo fatto di mani, di memoria, di innovazione che profuma di bottega. I vincitori, uno per categoria, sono stati: Alessandro Mazzoni per la sezione Fotografie, B&B Artigiana per i Video, Gianluca Morassi per Racconti e Poesie, Massimiliano Colombo per Disegni, Dipinti e Manufatti e Carlo Dodesini per l’inedita categoria Intelligenza Artificiale.

Gran finale con uno dei momenti più sentiti della serata: il Premio Fedeltà. Un riconoscimento alle aziende che, fin dal 1945, sono parte della grande famiglia di Confartigianato Lecco. Un applauso collettivo ha accompagnato la consegna dei premi a chi ha attraversato otto decenni di trasformazioni senza mai perdere il proprio spirito artigiano. A ricevere l’onorificenza: Auto Galbusera di Galbusera Gianluca e C. S.a.s. (Dolzago), Borlenghi Impianti Srl (Bellano), Crimella F.lli S.n.c. (Valmadrera), Dell’Oro Luigi S.a.s. (Lecco), Galbusera Giancarlo e Giorgio S.n.c. (Valmadrera), Giovanni Conti Interior Design S.a.s. di Conti Gianpiero & C. (Dolzago), Officina Gilardi S.r.l. (Airuno), Panzeri Pietro di Panzeri Stefano S.n.c. (Lecco), Pavoni Snc di Pavoni Osvaldo & C. (Taceno). Non erano presenti alla serata, ma a loro volta fanno parte dei “fedelissimi”: Fratelli Ciceri S.r.l. (Lecco), Galbusera Flavio (Missaglia), Meles Impianti Elettrici di Massimo Petrella S.r.l. (Lecco), Oreficeria Fasoli di Mariani Luigi e C. S.n.c. (Oggiono), Officina Meccanica Reac di Spreafico Fabio e Chiara e C. S.n.c. (Garlate).

Una serata di volti, parole e ricordi, che ha celebrato non solo un traguardo, ma soprattutto un’identità: quella di chi, da ottant’anni, costruisce ogni giorno un pezzo del nostro territorio. La serata è poi preseguita con un apericena e il tradizionale taglio della torta.

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