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Le piccole e medie imprese motore di crescita ma serve una visione nazionale


Marco Causarano: «Investire sulle aree industriali e sulla digitalizzazione per competere anche a livello globale»

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Catania e le sue piccole e medie imprese si confermano un pilastro insostituibile dell’economia locale, nonostante un contesto reso sempre più complesso dal peso crescente dei costi energetici, dalle crisi globali e dai cambiamenti repentini del mercato. In questa cornice, Marco Causarano, presidente della Piccola Industria di Confindustria Catania, traccia una visione di futuro che passa per innovazione, formazione e sostenibilità. «Le Pmi sono il cuore pulsante della nostra economia, ma la loro competitività dipende da un fattore cruciale: l’attrattività del territorio», dichiara Causarano.

Marco Causarano, presidente della Piccola Industria di Confindustria Catania

Non un concetto astratto, ma un elemento che si misura concretamente nella qualità delle sue aree industriali, veri snodi strategici per lo sviluppo economico. «Le aree industriali catanesi devono essere messe nelle condizioni di competere a livello globale. Gli sforzi dell’amministrazione comunale e della Regione, pur apprezzabili, non sono sufficienti. Serve un salto di qualità nella gestione e una visione che solo il governo centrale può garantire», sottolinea Causarano.

Il richiamo è chiaro: «Non possiamo più permetterci interventi a macchia di leopardo. Il governo deve farsi carico di una politica industriale nazionale, organica e di lungo respiro, che veda nelle aree industriali non solo una risorsa locale, ma un motore per il rilancio dell’intero sistema Paese».Una politica industriale efficace deve puntare su infrastrutture moderne, logistica integrata, connettività digitale avanzata e politiche di sostenibilità: «Solo così le nostre imprese potranno competere con le grandi economie europee e mondiali».

A conferma del dinamismo del tessuto produttivo siciliano, nel 2024 la regione ha registrato il più alto tasso di crescita economica in Italia, con una variazione del Pil pari al +1%. Questo risultato supera sia la media del Centro-Nord (+0,6%) che quella delle altre regioni del Mezzogiorno (+0,8%), dimostrando la vitalità delle imprese locali.

Digitalizzazione e innovazione: la chiave per restare competitivi

La modernizzazione delle Pmi passa per l’adozione di tecnologie avanzate e la transizione verso i paradigmi dell’Industria 4.0 e 5.0. Confindustria Catania, attraverso il Digital Innovation Hub, sta lavorando per accompagnare le imprese in questo percorso: «Stiamo supportando le aziende con assessment di maturità digitale e interventi in ambito cybersecurity in modo gratuito. Questo tipo di servizi non è solo utile, ma essenziale per affrontare le sfide di un mercato sempre più complesso e interconnesso», afferma Causarano. La digitalizzazione non può però essere ridotta a una semplice adozione tecnologica. «Le nostre imprese devono abbracciare una nuova cultura, investendo non solo in macchinari, ma anche nella formazione dei propri team, per creare un ecosistema capace di adattarsi ai cambiamenti».

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Formazione e capitale umano: un ponte tra industria e mondo accademico

Un altro pilastro fondamentale per il rilancio delle PMI è il capitale umano.«Formare le nuove generazioni significa investire sul futuro delle aziende», sottolinea Causarano.Un esempio concreto è stato l’Orientation Day, che il mese scorso ha portato oltre 200 studenti della Facoltà di Scienze Chimiche dell’Università di Catania a incontrare le nostre imprese. «A settembre partirà il primo corso progettato sulle esigenze delle imprese per l’Industria 4.0, con focus su automazione e robotica. Questa iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Sezione Metalmeccanici di Confindustria Catania e STMicroelectronics, insieme all’ITS Steve Jobs Academy, rappresenta un modello di integrazione tra istruzione e produzione».

Sostenibilità e proiezione internazionale

La crescita delle Pmi catanesi non può prescindere dalla sostenibilità. «L’introduzione di tecnologie all’avanguardia deve andare di pari passo con la responsabilità sociale e ambientale. La transizione ecologica non è un’opzione, ma una necessità per restare competitivi», spiega Causarano. Parallelamente, è fondamentale favorire l’apertura ai mercati esteri. «Dobbiamo supportare le imprese nell’accesso ai fondi europei e nazionali e incentivare la partecipazione a fiere internazionali. Il nostro obiettivo è permettere loro di stringere partnership strategiche e conquistare nuovi mercati. Con il supporto di una politica industriale lungimirante – conclude il presidente della Piccola Industria – le nostre Pmi non solo possono superare tutte le sfide attuali, ma anche posizionarsi come protagoniste di una nuova stagione di sviluppo per l’intero Paese».

Comitato direttivo Piccola Industria

Dal marzo scorso, Marco Causarano è alla guida del Comitato Piccola Industria di Confindustria Catania, affiancato nel suo mandato biennale dal vicepresidente Pietro Federico.Il Comitato direttivo è composto da Giuseppe Basile (Metalmeccanici), Sergio Cambria (Servizi Sanitari), Emilia Colombrita (Edilizia), Marco Di Grazia (Bancario e Assicurativo), Monica Luca (Consulenza), Mario Indovina (Turismo, Cultura ed Eventi), Stefano Ontario (Trasporti e Concessionarie), Francesco Rizzo (Hi-Tech e ICT) e Loredana Urzì (Terziario Innovativo).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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