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European Accessibility Act: imminente l’applicazione in Italia. Cosa cambia per aziende e consumatori?


A cura di Paola Furiosi e Francesca Caliri

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L’entrata in vigore degli obblighi previsti dall’European Accessibility Act (Direttiva (UE) 2019/882) è ormai alle porte: dal 28 giugno 2025, tutte le imprese che operano nei settori interessati dovranno garantire la piena accessibilità dei propri prodotti e servizi digitali, in linea con quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 82/2022, che ha recepito la Direttiva in Italia.

Obiettivi ed ambito di applicazione

L’European Accessibility Act rappresenta una delle iniziative più ambiziose dell’Unione Europea per abbattere le barriere digitali e garantire che la tecnologia sia uno strumento di emancipazione, piuttosto che di esclusione sociale. L’obiettivo è, infatti, quello di rafforzare i diritti delle persone con disabilità attraverso l’imposizione di nuovi requisiti di accessibilità in capo ad una vasta gamma di prodotti e servizi afferenti a settori in cui la digitalizzazione ha un impatto diretto sulla qualità della vita e sull’autonomia delle persone, tra cui:

  • computer e dispositivi mobili;
  • bancomat, biglietterie automatiche e terminali self-service;
  • eBook ed eReader;
  • servizi bancari e finanziari;
  • servizi di trasporto pubblico;
  • servizi di telecomunicazione;
  • eCommerce.

I suddetti obblighi normativi saranno soggetti a diverse scadenze. In particolare, essi si applicheranno a partire dal 28 giugno 2025 esclusivamente per tutti i nuovi prodotti e servizi, mentre i prodotti già immessi sul mercato prima di tale data potranno continuare ad essere venduti fino al 28 giugno 2030.

La medesima scadenza del 28 giugno 2030 si applicherà anche ai servizi già forniti prima del 28 giugno 2025, salvo modifiche sostanziali che comportino l’obbligo di garantire immediata conformità.

Requisiti di accessibilità: cosa cambia concretamente per le aziende

Con l’imminente applicazione della normativa, le aziende sono chiamate ad agire con tempestività e lungimiranza, talvolta muovendosi verso un profondo cambiamento culturale ed organizzativo.

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È, infatti, fondamentale avviare una valutazione approfondita della conformità dei propri asset digitali, individuando eventuali criticità e pianificando gli interventi necessari. Non si tratta soltanto di adeguare i propri siti web o le applicazioni mobili, ma di ripensare l’intera esperienza utente in un’ottica di accessibilità universale. Al riguardo, i requisiti previsti dalla normativa sono dettagliati ed intendono garantire che le informazioni relative a prodotti e servizi siano sempre chiare, facilmente comprensibili e percepibili da tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro capacità.

Ciò significa, ad esempio, utilizzare caratteri e dimensioni adeguate, oppure assicurare un sufficiente contrasto cromatico e permettere la regolazione della spaziatura tra lettere, righe e paragrafi. Le informazioni devono essere presentate anche attraverso canali sensoriali alternativi, per venire incontro alle diverse esigenze degli utenti. In caso di necessità, devono essere disponibili presentazioni alternative dei contenuti, così da non escludere nessuno dalla comprensione del contenuto medesimo. In generale, l’accessibilità deve essere garantita in modo coerente su tutti i canali digitali, dai siti web alle app mobili, fino ai servizi online più complessi.

Di fondamentale importanza appare, altresì, l’attività di revisione della contrattualistica in essere con fornitori e partner, in virtù della quale sarà necessario prevedere clausole ad hoc che disciplinino la necessità di rispettare i requisiti di accessibilità richiesti ex lege.

Da ultimo, anche la formazione del personale gioca un ruolo chiave rispetto all’adempimento normativo in oggetto: tutti i team coinvolti nello sviluppo, nella gestione e nella comunicazione dei prodotti e servizi digitali dovrebbero essere sensibilizzati sulle nuove regole e sulle best practice in materia di accessibilità, e – in questo contesto – il costante monitoraggio normativo e la collaborazione con esperti del settore possono fare la differenza nel garantire una transizione efficace e senza rischi.

Sanzioni, rischi ed opportunità per le aziende

La mancata osservanza degli obblighi di accessibilità comporterà l’irrogazione di sanzioni amministrative da parte delle autorità nazionali competenti (in Italia, l’Agenzia per l’Italia Digitale, “AGID”), ma anche la richiesta di modifica o ritiro dal mercato dei prodotti non conformi e l’adozione di misure correttive da parte delle autorità competenti.

È opportuno segnalare, tuttavia, che sulla base di quanto previsto dal Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206/2005), la non conformità potrebbe essere considerata una pratica commerciale scorretta, soprattutto se impedisce a un consumatore con disabilità di compiere scelte informate. In tal caso, le sanzioni previste sono particolarmente severe e possono arrivare fino a 10 milioni di euro, a seconda della gravità e della durata della violazione.

Oltre al rischio economico, le aziende devono considerare anche l’impatto reputazionale, anche alla luce del fatto che la nuova normativa prevede un meccanismo di segnalazione da parte dei consumatori, con potenziali impatti negativi anche in di fiducia degli utenti, in un contesto in cui l’attenzione pubblica ed istituzionale all’inclusività digitale è in costante crescita. Oggi più che mai, infatti, l’attenzione all’inclusione ed alla responsabilità sociale rappresenta un elemento distintivo (e, talvolta, imprescindibile), agli occhi di clienti, partner commerciali e investitori.

Premesso ciò, l’adeguamento agli standard di accessibilità non deve essere guardato come un mero obbligo normativo cui è necessario adeguarsi, ma anche come un’opportunità. Rendere accessibili prodotti e servizi significa ampliare il proprio mercato potenziale, raggiungendo una platea di utenti sempre più vasta e diversificata. Inoltre, le aziende che si distinguono per l’attenzione all’accessibilità possono posizionarsi come leader nell’innovazione responsabile, anticipando le tendenze e le aspettative della società.

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In conclusione, l’adeguamento agli obblighi di accessibilità rappresenta un investimento strategico che può generare benefici concreti non soltanto per le aziende e per i consumatori, bensì anche per l’intera collettività. La scadenza del 28 giugno 2025 segnerà l’inizio di una nuova era per il mercato digitale italiano ed europeo: essere pronti a questo cambiamento è oggi più che mai una priorità.

Per una discussione più approfondita ti preghiamo di contattare:

Contatta Andrea Lensi Orlandi – Partner, PwC TLS Avvocati e Commercialisti

Contatta Paola Furiosi – Director, PwC TLS Avvocati e Commercialisti



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