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A Piacenza 513 milioni euro di risorse nazionali per la sanità. La Regione “Non bastano”


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“Assistenza territoriale, prevenzione e innovazione dei servizi”: tre pilastri integrati sui quali la Regione Emilia-Romagna fonda la programmazione sanitaria del prossimo futuro. La Giunta ha approvato le Linee regionali di programmazione, il documento che delinea le principali strategie, gli obiettivi del sistema sanitario regionale e l’assegnazione delle risorse nazionali, che ammontano a 9,9 miliardi di euro. In crescita rispetto allo scorso anno, quando erano state 9,6 miliardi, ma non sufficienti a coprire il reale fabbisogno. La ripartizione regionale prevede l’arrivo a Piacenza di 513milioni 458mila euro.

“Vogliamo costruire un sistema sanitario sempre più prossimo ai cittadini, fondato su prevenzione, integrazione dei servizi, innovazione organizzativa e forte partecipazione di tutti gli attori coinvolti, per rispondere in modo efficace alle sfide future della sanità pubblica- spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Abbiamo approvato uno strumento operativo che traduce gli indirizzi del programma di mandato della Giunta regionale, con l’obiettivo di garantire un accesso equo, universale e sicuro alle cure. Nonostante i nostri sforzi, però, va detto che il 2025 si prospetta un anno particolarmente complesso per la sanità, come attesta il parere della Conferenza delle Regioni sul Documento di Finanza Pubblica. Nonostante un aumento del finanziamento statale dell’1,8%, la spesa sanitaria è prevista in crescita, con una stima del +3,6%. Senza un maggiore impegno del Governo per sostenere il sistema sanitario pubblico e universalistico, le Regioni non possono farcela da sole”.

L’aumento stimato della spesa sanitaria nazionale – spiega la Regione – è dovuto a diversi fattori: i costi legati ai rinnovi contrattuali del personale sanitario, l’incremento della spesa farmaceutica ospedaliera necessaria a garantire gli attuali livelli di assistenza, la presa in carico dei pazienti e l’acquisto di farmaci innovativi e salvavita. E ancora, i maggiori costi per i medicinali rimborsati dal Servizio sanitario nazionale ed erogati attraverso le farmacie, gli elevati costi energetici e inflattivi. Il servizio sanitario regionale nel 2025 potrà contare su 9,9 miliardi di euro, cifra che potrebbe essere parzialmente rivista in attesa dell’accordo in Conferenza Stato-Regioni sul riparto complessivo dei fondi. A disposizione delle Aziende sanitarie 8,086 miliardi distribuiti in parte per quota capitaria (cioè in base alla popolazione residente), in parte per le funzioni assegnate. I restanti 1,81 miliardi destinati saranno distribuiti dalla Regione sulla base di specifiche azioni vincolate (ad esempio supporto al: sistema di emergenza 118, fondo regionale non autosufficienza, funzioni sovraziendali, sistema dei trapianti, piano operativo sulla salute mentale) e per il finanziamento degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali del personale dipendente e convenzionato previsti dalla Legge di bilancio 2024 e 2025.

Le risorse saranno così distribuite: a Piacenza 513.458.000 euro; a Parma 835.159.000 euro, di cui 757.985.000 euro all’Ausl e 77.174.000 euro all’Azienda Ospedaliero-Universitaria; a Reggio Emilia 886.842.000 euro; a Modena 1.259.247.000 euro, di cui 1.179.255.000 all’Ausl e 79.992.000 euro all’Azienda Ospedaliero-Universitaria. E ancora a Bologna euro 1.666.645.000. di cui 1.524.918.000 all’Ausl, 119.610.000 all’Azienda Ospedaliero-Universitaria e 22.117.000 euro all’Istituto Ortopedico Rizzoli; a Imola 232.140.000 euro; a Ferrara 705.135.000 euro, di cui 647.692.000 all’Ausl e 57.443.000 all’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Infine, alla Romagna 1.988.231.000 euro.

I contenuti essenziali delle Linee regionali di programmazione
Le Aziende sanitarie sono chiamate a rafforzare l’assistenza territoriale per raggiungere progressivamente gli standard previsti dal Decreto ministeriale n. 77/2022, attraverso l’adeguamento del modello organizzativo-assistenziale e il completamento degli interventi su Case della Comunità e Ospedali di Comunità previsti dal Pnrr. Particolare attenzione è rivolta alle fasce più vulnerabili della popolazione, con percorsi dedicati e personalizzati. La Regione prevede di consolidare la Rete delle cure palliative e l’Assistenza domiciliare integrata, garantendo continuità assistenziale e processi di dimissione protetta dagli ospedali. Il documento sottolinea l’attenzione nei confronti delle donne: da una parte, tramite l’assistenza sanitaria e psicologica a loro rivolta sia che affrontino il percorso nascita, sia che decidano di interrompere volontariamente una gravidanza; dall’altra, con un forte impegno nel contrasto alla violenza di genere. Un prezioso aiuto all’assistenza territoriale sarà dato dalla telemedicina, con l’avvio nella seconda metà del 2025 della nuova piattaforma regionale. Un’altra priorità è la garanzia dell’accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e chirurgiche programmate, fondamentale per ridurre le liste d’attesa e assicurare risposte tempestive ai bisogni dei cittadini. Si punta anche a migliorare i tempi di risposta dei Pronto soccorso, promuovendone l’accesso appropriato e sviluppando le centrali operative 116117 per le cure non urgenti e per tutte le altre esigenze sanitarie o sociosanitarie.

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Per quanto riguarda la salute mentale, il piano prevede il rafforzamento del nuovo Sistema di garanzia e una riorganizzazione della residenzialità per la salute mentale e le dipendenze, mirata a offrire risposte più adeguate e integrate. La prevenzione è un altro elemento chiave del piano: per assicurare la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita si devono prevenire e minimizzare i rischi per la popolazione. Le aziende sono invitate a impegnarsi nella riduzione degli infortuni e delle malattie professionali tramite vigilanza sui cantieri e potenziamento degli ambulatori di medicina del lavoro nelle Case della Comunità, per una presa in carico più tempestiva dei lavoratori. Con riferimento all’assistenza farmaceutica sono previste attività di promozione dell’uso corretto e sicuro dei farmaci, dell’aderenza terapeutica e dell’appropriatezza prescrittiva.

La promozione della salute e della sanità pubblica si ispira all’approccio “One Health”, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. È confermata la piena attuazione del Piano regionale della prevenzione (Prp) 2021-2025, con azioni coordinate tra Aziende sanitarie e soggetti territoriali, sostenute da indicatori precisi e monitorate attraverso sistemi informativi sempre più integrati. In tema di prevenzione, si pone l’accento sulle vaccinazioni (obiettivo minimo 95% per le coperture pediatriche e miglioramento di quelle per anziani e categorie a rischio), sulla sorveglianza delle malattie infettive (inclusi Covid-19, infezioni sessualmente trasmesse, legionellosi e scabbia), sugli screening oncologici (mammella, colon-retto e cervice uterina), e registri epidemiologici. Centrale è anche la lotta all’antimicrobicoresistenza. Il piano prevede inoltre l’implementazione del portale della Sanità Pubblica per rafforzare l’uso condiviso dei dati. In ambito alimentare e veterinario, le aziende Usl sono chiamate a garantire la sicurezza lungo tutta la filiera e a rafforzare i controlli ufficiali, con standard elevati di copertura e supervisione. Il testo evidenzia inoltre l’importanza del supporto alle aziende sanitarie nel percorso verso un modello organizzativo integrato, multidisciplinare e di comunità. Sono necessari percorsi formativi volti a creare facilitatori capaci di guidare la trasformazione culturale necessaria per il successo delle Case della Comunità. Un approccio basato sulla co-progettazione che coinvolga i professionisti sanitari nell’attivazione di questi processi, con una definizione condivisa di obiettivi coerenti con la programmazione sociale e sociosanitaria.

Infine, il documento prevede azioni trasversali a garanzia della sostenibilità economica e dell’efficienza operativa delle Aziende sanitarie, attraverso una rigorosa gestione delle risorse, politiche di trasparenza, rafforzamento dell’infrastruttura digitale e promozione dell’innovazione, della ricerca e della formazione continua del personale sanitario. Le performance delle Aziende sanitarie saranno valutate attraverso 353 indicatori e target per ogni obiettivo indicato, perché il sistema di programmazione e quello di misurazione sono strettamente correlati. L’indennità di risultato dei dirigenti sarà legata per il 30% al rispetto degli obiettivi di sostenibilità economica e promozione dell’efficienza operativa, per il 70% alla promozione dei Livelli essenziali di assistenza. Le Aziende dovranno attuare tutte le azioni finalizzate a garantire il raggiungimento degli obiettivi a livello regionale e superare positivamente la valutazione degli adempimenti 2025 a cui verrà sottoposta la Regione Emilia-Romagna, secondo quanto previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005. /CC





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