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Aumenta il credito alle famiglie italiane nei primi mesi del 2025


Dopo l’incremento registrato nel 2024, le erogazioni di credito al consumo crescono anche nel primo trimestre dell’anno (+5,9%), sostenute in particolare dai prestiti personali (+12,6%) e dalla buona performance della cessione del quinto (+7,6%). E’ quando emerge dalla 58ª edizione dell’Osservatorio Credito al Dettaglio di Assofin, CRIF e Prometeia.

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Credito al consumo in crescita

Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 il credito alle famiglie registra un andamento positivo in un contesto favorevole di rientro dell’inflazione, ritorno a politiche monetarie più espansive, occupazione in aumento e recupero dei salari. Questi fattori hanno contribuito alla crescita del reddito disponibile e alimentato la domanda di finanziamenti, segno della ritrovata progettualità e capacità di spesa delle famiglie. Tuttavia, rimangono prudenti le politiche di concessione dei prestiti volte a preservare l’equilibrio della qualità degli attivi, riflettendo anche l’incertezza legata alle tensioni geopolitiche e commerciali e il loro impatto sulla capacità di rimborso dei richiedenti.

Il credito al consumo conferma la buona crescita del 2024 anche nel primo trimestre 2025, sostenuto dall’incremento a doppia cifra dei prestiti personali e dalla ripresa della cessione del quinto

Nel 2024 le erogazioni di credito al consumo hanno registrato una crescita del 7,4%, superiore a quella di un anno prima e in linea con l’evoluzione dei consumi di beni durevoli, sostenuti dalla dinamica dei beni per la mobilità e della tenuta di quelli destinati alla casa. Il mercato ha beneficiato dell’apporto positivo di tutte le tipologie di finanziamento ed è stato guidato dalla crescita a doppia cifra dei prestiti personali (+12,2%), oltre che dal buon risultato dei finanziamenti finalizzati per auto/moto erogati da operatori captive e multiprodotto (+6,2%).

Nel primo trimestre 2025 si conferma l’incremento dei flussi di credito al consumo (+5,9%), trainato ancora dai prestiti personali (+12,6%) e dalla buona performance della cessione del quinto dello stipendio/pensione (+7,6%). Per contro, si rileva una flessione dei finanziamenti per auto/moto (-1,8%), condizionati dal trend negativo delle immatricolazioni. Anche ifinanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, etc.) segnano una contrazione (-2,1%), analogamente alle operazioni di rateizzazione con carta di credito (-2,8%).

Riprendono le erogazioni di mutui immobiliari ed è boom di surroghe

I flussi di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici nel 2024 sono tornati a crescere (+11,6%), con un’ulteriore accelerazione nei primi tre mesi del 2025 (+50,2%). Il risultato complessivo incorpora la decisa ripresa dei flussi di mutui per acquisto abitazione (+8,6% nel 2024, +46,9% nel primo trimestre 2025). Tale trend ha avuto un effetto decisivo sulle compravendite immobiliari residenziali (+1,4% nel 2024, +11,2% nel primo trimestre 2025) confermando l’importanza del credito per il progetto casa delle famiglie. Restano prevalenti le erogazioni a tasso fisso (88% nei primi tre mesi del 2025), non solo perché continuano ad assicurare condizioni più favorevoli per le famiglie, ma anche per effetto della nuova impennata delle surroghe (+63,7% nel 2024, +107,7% nei primi tre mesi del 2025).

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Contributi positivi dai canali digitali e dalle reti degli intermediari

Nel 2024 è proseguito il percorso di graduale aumento del ricorso ai canali digitali per il collocamento dei prestiti personali: la quota di volumi collocati totalmente online raggiunge il 15%, mentre resta stabile al 13% quella degli altri finanziamenti finalizzati per eCommerce. Si incrementa ulteriormente la quota dei flussi intermediati tramite agenti e mediatori nell’ambito della CQS/P (pari al 78%) e dei mutui immobiliari (45%), a scapito delle quote di flussi erogati dagli sportelli.

Cresce il credito a sostegno della transizione green delle famiglie

Si conferma l’impulso positivo dei finanziamenti a sostegno della transizione ecologica nell’ambito dei mutui immobiliari per l’acquisto di case green (l’incidenza nel 2024 sale al 14%, dal 12% del 2023). Analogamente, nel credito al consumo la quota di finanziamenti finalizzati destinati al miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione (pannelli solari /pompe di calore, etc.) sale al 19% sul valore totale dei finanziamenti in ambito casa (dal 17% del 2023), e quella per la mobilità sostenibile degli operatori multiprodotto aumenta fino al 18% sul totale dei finanziamenti auto/moto (era il 13% del 2023).

Segnali di stabilità nella qualità del credito

Nello scenario di graduale rafforzamento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie italiane, il tasso di default del credito alle famiglie – pari all’1,4% a marzo 2025 – è stabile da ormai 5 trimestri. Un focus più approfondito sull’ultimo semestre di osservazione restituisce un quadro di tenuta notevole della rischiosità dei prestiti personali, con livelli di rischio contenuti. Lievi variazioni al rialzo si registrano fra settembre 2024 e marzo 2025 nei tassi di default dei prestiti finalizzati, che tuttavia appaiono del tutto fisiologiche e non prefigurano segnali di deterioramento strutturale.

Analogo quadro di stabilità si osserva sul fronte dei mutui immobiliari: i livelli di rischio restano ancorati ai minimi storici, anche grazie agli effetti – sia diretti che indiretti – degli strumenti a disposizione delle famiglie, in primis la possibilità di ricorrere alla surroga verso formule a tasso fisso e le rinegoziazioni delle condizioni creditizie.

Credito alle famiglie verso una crescita stabile

In un quadro di aumentata incertezza a livello globale, il credito alle famiglie mostrerà in prospettiva una crescita stabile, con livelli di rischiosità sotto controllo

Con l’ulteriore recupero di potere d’acquisto favorito dalla bassa inflazione, nel 2025 proseguirà il miglioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie, pur in una fase di forte incertezza a livello globale, esacerbata da fattori geopolitici e dagli aumenti tariffari annunciati, e spesso successivamente ritirati, dall’amministrazione Trump. In questo quadro, dopo un inizio del 2025 positivo, è previsto un rallentamento dell’economia italiana per il secondo trimestre: nonostante gli effetti negativi dei dazi Usa, gli impulsi attivati dal PNRR e la politica economica espansiva della Germania, che rappresenta il primo mercato di sbocco per le esportazioni italiane, giocheranno un ruolo di sostegno all’attività economica.

Pur con un approccio che resterà improntato alla cautela, dato il parziale recupero del potere di acquisto rispetto alle perdite accumulate durante la spirale inflazionistica, le famiglie aumenteranno il ricorso al credito per finanziare i progetti di vita. Anche le politiche di offerta resteranno attente alla sostenibilità del debito da parte delle famiglie e al controllo della rischiosità, in un contesto in cui la politica monetaria potrebbe aver ultimato la fase espansiva. Il mercato complessivo del credito, in termini di consistenze, pertanto mostrerà un’espansione maggiore quest’anno e nel prossimo biennio, quando la crescita si stabilizzerà intorno al 2%. Continueranno a crescere i flussi di mutui, sostenuti sempre più dalla componente di acquisto, e prestiti personali. Le difficoltà del settore automotive, invece, con il venir meno degli incentivi e l’incertezza sul fronte tecnologico che sta rallentando la transizione verso l’elettrico, limiteranno quest’anno l’espansione dei prestiti finalizzati. E se per il mercato dei mutui casa rimarrà rilevante, in prospettiva, l’attuazione della direttiva europea “case green” (Energy Performance Buildings Directive), per il comparto del credito al consumo sarà cruciale il recepimento della nuova direttiva sul credito ai consumatori, che aumenterà il livello di tutela dei clienti ma di cui andrà valutato l’impatto in termini di customer experience.

Nel complesso, il 2025 avvia una fase di stabilizzazione della qualità del credito, con tassi di default che si attestano su valori minimi e nettamente inferiori rispetto ai livelli registrati nelle fasi acute delle crisi passate, seppure in uno scenario in cui gli oneri finanziari resteranno superiori alla media pre-Covid. La diffusione di contratti a tasso fisso, un livello di indebitamento relativamente contenuto e la presenza di buffer di liquidità nei portafogli delle famiglie restano i fattori chiave per contenere eventuali tensioni, pur in uno scenario globale di maggiori rischi.

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Digitalizzazione e intelligenza artificiale volano della trasformazione del settore

La necessità di stare al passo con l’innovazione tecnologica e la crescente pressione competitiva da parte di fintech e nuovi operatori digitali hanno portato il settore finanziario a intensificare gli investimenti in IT e intelligenza artificiale (AI). Soprattutto l’AI è un elemento chiave nella trasformazione del settore e, in prospettiva, si diffonderà sempre di più favorendo ulteriormente l’efficientamento dei processi, il miglioramento dei tempi di risposta al cliente e la proposizione di soluzioni su misura. Ciò richiederà ancora investimenti importanti da parte degli operatori, anche per assicurare elevati standard di sicurezza informatica sulle piattaforme utilizzate e per non perdere quote di mercato.

(Fonte: comunicato stampa)



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