Prestito personale

Delibera veloce

 

Università del Salento, il confronto tra i tre candidati rettore. Intelligenza artificiale, consulta territorio-ateneo e ufficio a Bruxelles: le proposte


Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Progetti, idee, esperienze, visioni diverse che si toccano: tutto sul tavolo, a confronto. Come sarà l’Università del Salento del futuro? E come si può risalire i ranking universitari mondiali e magari riuscire a sopperire al taglio di quasi quattro milioni previsto dal Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo) degli atenei? Domande e risposte, talvolta simili, altre volte invece profondamente diverse, nel dibattito organizzato da Nuovo Quotidiano di Puglia tra i tre candidati al rettorato dell’Università del Salento. Quasi due ore di confronto, tra Maria Antonietta Aiello, pro-rettrice dell’amministrazione Pollice, Luigi Melica, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche, e Salvatore Rizzello, direttore della scuola Isufi. Due ore dense di contenuti, domande e risposte. L’incontro si è tenuto presso la sede della Camera di Commercio di Lecce, che col presidente Mario Vadrucci ha accolto la proposta. Una tavola rotonda, attorno a un tavolo geometricamente ovale (utilizzato per le assemblee). Non un talk o un confronto in senso classico, ma un incontro con la voglia di ragionare, discutere, chiarire anche i punti di tre programmi che ripetutamente si sfiorano nei concetti cardine ma poi prendono vie diverse nelle politiche di sviluppo dell’università salentina. E di riflesso dell’intero territorio.

Si andrà al voto tra dieci giorni: venerdì 4 luglio la prima tornata, l’eventuale ballottaggio vedrà invece l’ultimo appuntamento il 17 luglio. Giorni densi, pieni, ricchi di appuntamenti elettorali. Così l’Unisalento esce dalle proprie aule, dalla dicotomia tra polo urbano ed extraurbano e le elezioni del nuovo rettore diventano un argomento di discussione per la città. Dal presidente della Camera di Commercio, Vadrucci, un saluto ai presenti che diventa un monito e un appello ai tre candidati: «Dobbiamo trovare il miglior sistema per connettere il mondo delle imprese a quello dell’università. Chiunque sarà il prossimo rettore mi candido a uno dei primi incontri. Auspico questo tipo di integrazione e collaborazione». Dal pubblico anche le domande di studenti e imprese. Sono intervenuti Eleno Mazzotta di Federaziende, l’imprenditore Roberto Fatano, il sindaco di Surbo (e docente universitario) Ronny Trio. Per gli studenti una domanda è stata posta dall’esecutivo del sindacato studentesco, Giacomo Cimino.

L’agenda, intanto, è fitta anche per questi giorni. Sono gli ultimi di una campagna elettorale partita ormai diversi mesi fa. Lunga, densa, impegnativa. Solo ieri i tre candidati hanno sostenuto due confronti (uno organizzato dalla Cgil) e ne seguiranno altri. Sul tavolo c’è l’Unisalento del futuro, l’ateneo che verrà.

Prima di salutarsi una foto di gruppo, quasi un rito. I volti un po’ meno tesi, la consapevolezza che tra poco saranno le urne a parlare. E a dire quale visione di futuro è stata scelta dall’ateneo.

Salvatore Rizzello, parola chiave innovazione: «Un progetto condiviso»

Un progetto “fortemente innovativo”, nato da una visione condivisa. Salvatore Rizzello racconta così la sua proposta per il rettorato dell’Università del Salento. Spiega le proprie idee con decisione, senza usare giri di parole. Dà quasi l’impressione di voler andare all’attacco, di voler spiegare con ancora maggiore forza cosa finora non ha funzionato bene. E propone: aumentare la qualità della vita degli studenti a Lecce per accrescere il numero di potenziali laureati, lavorare con le aziende, definire un’idea di sviluppo senza dover necessariamente rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Una visione sistemica del Grande Salento per valorizzare anche Brindisi e Taranto.

Racconta fin dall’inizio la genesi della sua candidatura: «Nasce dall’idea di disegnare una prospettiva lungimirante per l’ateneo e per il territorio, una prospettiva che faccia tesoro di una serie di esperienze che abbiamo e che non sono valorizzate adeguatamente. Quando sono stato invitato a guidare questo progetto, sono stato colto un po’ di sorpresa, perché sono ancora molto impegnato nella valorizzazione del progetto Isufi. Ma ho scelto di scendere in campo».

Poi entra nel dettaglio. Come convincere i ragazzi a restare nel Salento o a venire qui a studiare? «Per attrarre studenti non basta una buona offerta formativa. Per essere attrattivi, occorre garantire una buona qualità della vita, un livello efficace dei trasporti, di sviluppo. Quando ci confrontiamo con altre città in cui l’università ha più successo, città che si sono trasformate grazie all’università, ne capiamo le differenze. Occorre un atto di coraggio nel fare sistema e nel proporre un modello di sviluppo adeguato, attraverso un percorso partecipativo in cui ognuno di noi deve portare un contributo. La chiave è credere in una visione sistemica della città di Lecce».

«Il nostro progetto di programma è innovativo», spiega. E continua: sul rapporto con il mondo delle imprese, la parola chiave è “ascolto”. Una parola che ritorna spesso. Propone una visione sistemica tra Lecce, Brindisi e Taranto per valorizzare le eccellenze del territorio. E sui rapporti con l’Università di Bari, faro dell’accademia pugliese, incalza: «Anche a Uniba è stato eletto un nuovo rettore (Roberto Bellotti, ndr), siamo molto contenti della scelta fatta: si tratta di un docente in sintonia con la rettrice designata del nostro progetto, la professoressa Ross Rinaldi. Non dobbiamo essere in competizione, ma possiamo costruire insieme».

Mette in dubbio il sistema di valutazione delle università tramite i ranking, le graduatorie internazionali e nazionali: «È un sistema che tende sempre a favorire chi è già in vantaggio. E questo è senza dubbio un elemento politico».

La sua ricetta? Adeguare i piani e i documenti dell’ateneo secondo gli standard richiesti dall’Unione Europea. E qui parte un botta e risposta con Maria Antonietta Aiello: «Voglio fare un esempio concreto: quando redigiamo un report sulla sostenibilità, come quello presentato pochi giorni fa, dovrebbe essere realizzato secondo gli indici richiesti dalla valutazione europea. Solo così è possibile migliorare anche nei ranking».

Se dovesse vincere dovrà affrontare la riduzione del Ffo (fondo di finanziamento ordinario): «Avrà un impatto su tutte le università. Credo sia fondamentale, a questo punto, saper attrarre più risorse. Nel nostro programma c’è l’idea di aprire uno sportello a Bruxelles, in collaborazione con altre università italiane. L’ateneo dev’essere all’interno dei processi decisionali, altrimenti sarà sempre troppo tardi per incidere. Credo anche in una riorganizzazione dell’ateneo per affrontare al meglio la sfida dei bandi. Bisogna valorizzare tutti quegli ambiti che possono attrarre risorse. E penso, ad esempio, a Medicina». Linee guida per interagire con le imprese? «Un’università deve guidare lo sviluppo, non rispondere al mondo del lavoro».

Rizzello espone le proprie idee, le mette sul tavolo del confronto: la contaminazione di idee dice è un fattore positivo. E sull’eventualità di un ritiro prima del ballottaggio, nel caso in cui uno dei candidati dovesse ottenere più voti degli altri, è netto: «No, riteniamo che il nostro progetto sia il migliore».

Maria Antonietta Aiello, la prima donna: «Porto la mia esperienza»

È la prima donna candidata alla carica di rettrice in un’università pugliese. E, se dovesse essere eletta, sarà la prima rettrice pugliese, oltre che dell’Università del Salento. Maria Antonietta Aiello, per alcuni tratti in particolare quelli programmatici rappresenta la continuità con l’attuale amministrazione, di cui è pro-rettrice.

«Questa esperienza spiega in apertura di dibattito credo sia stata molto importante. Ho scoperto alcune aree di ricerca che non conoscevo pienamente. Ho conosciuto molto meglio e più da vicino l’organizzazione dell’ateneo a livello amministrativo e tecnico».

Originaria di Marzi, in provincia di Cosenza, ma ormai a pieno titolo leccese, vive nel Salento da circa trent’anni. Sicura, determinata, espone i concetti del proprio programma con quel pragmatismo che si addice a un’ingegnera. Con l’assillo come ammette di voler concretizzare i progetti.

Racconta così la sua visione d’insieme: «La qualità della ricerca è uno degli elementi fondamentali per il livello dell’università, così come l’innovazione della didattica. L’innovazione nella ricerca è cruciale. Non possiamo certo trascurare la ricerca di base. È fondamentale l’interazione con le imprese».

Risponde alle domande e dissemina proposte. La prima, solo in ordine cronologico, è una consulta università-territorio permanente, da inserire nello Statuto. Un modo per unire due mondi che talvolta sembrano distanti, ma che vanno avvicinati.

«Credo che la consulta sia fondamentale, perché partendo da una struttura di questo tipo si possono condividere gli obiettivi e magari raggiungerli».

Seguendo le domande, Aiello allarga il quadro. Lecce città universitaria? Un obiettivo da costruire, ma non sufficiente. «Auspico un Salento regione universitaria. Abbiamo sedi e musei diffusi in diversi luoghi. Dobbiamo essere in grado di costruire una rete universitaria diffusa. E per questo ritengo fondamentale migliorare i servizi».

Il focus si sposta su Brindisi e Taranto. «È fondamentale il rapporto con i territori. Non possiamo compiere scelte indipendenti senza tener presente cosa ci chiedono. Ci sono già iniziative per sensibilizzare la città di Brindisi su alcuni temi, ad esempio. Ritengo importante valorizzare le discipline legate alle scienze del mare. E anche le relazioni internazionali, visto che a Brindisi c’è una base dell’Onu. La rivalutazione della Cittadella andrebbe vista anche in funzione dell’ingegneria aerospaziale. Su Taranto, vista la presenza diffusa dell’Università di Bari, direi che sarebbe opportuno per noi puntare sulla formazione post-laurea».

Aiello propone una ricetta per contrastare i tagli del Ffo, che porteranno all’Unisalento quattro milioni di euro in meno. «Intercettare i bandi europei. Puntare sull’incremento delle risorse da progetti nazionali e internazionali è una soluzione, se i fondi vengono ridotti. Per questo è necessario potenziare la struttura di supporto che lavora per intercettare questi bandi. Devo dire che non abbiamo abbastanza supporto nella gestione dei progetti. In questo senso è fondamentale la terza missione: il rapporto con le imprese e con il territorio».

La pro-rettrice vicaria di Pollice replica poi a Rizzello sul piano di sostenibilità: «Gli indici rispettano i modelli in vigore in Europa», spiega. Piccolo botta e risposta su una delle iniziative che la docente ha presentato appena pochi giorni fa.

Nel programma, Aiello ha individuato una serie di parole chiave; tra queste c’è anche “persona”. La persona al centro. E lo ribadisce rispondendo alla domanda di un rappresentante degli studenti: «Lo studente dev’essere al centro».

Sul futuro dell’università: «È cruciale costruire corsi interdisciplinari. Ritengo fondamentale anche il collegamento con il mondo delle imprese. Dobbiamo fornire ai nostri giovani gli strumenti per capire cosa succede nel mondo in cui vivono e in cui vivranno».

Ultimo aspetto elettorale: a Lecce può finire come a Bari, cioè con i candidati sconfitti al primo turno che in caso di sconfitta numericamente pesante si ritirino dalla corsa?

Risposta secca di Aiello: no.

La corsa della prima candidata donna va avanti.

Luigi Melica punta sull’Ia: «Sfida vitale»

Convincere gli studenti a studiare in Puglia con un’offerta formativa ad hoc, esportare il modello del Dipartimento di Scienze giuridiche che dirige da due mandati, prolungare gli orari di apertura delle sale studio per rendere Ecotekne un luogo pienamente vissuto dagli studenti. Riannodare i fili con Brindisi, incrementare i rapporti con gli altri atenei e dare spazio all’intelligenza artificiale. Sono alcuni dei punti programmatici di Luigi Melica.

«Le motivazioni della mia candidatura sono legate al percorso accademico e di vita. Credo che un buon rettore debba gestire una comunità di persone, valorizzarle, creare una strategia unica. Mi candido perché i risultati all’interno del mio Dipartimento sono stati eccellenti, lo dicono le statistiche. Abbiamo saputo creare, lavorando in sintonia, un percorso formativo utile».

Melica espone la sua strategia per frenare l’emorragia di studenti diretti al Nord: «Deve essere convincente. E poi bisogna saper attrarre studenti da fuori. Per farlo, servono corsi innovativi o legati al nostro territorio. Dobbiamo essere bravi nell’attrarre studenti dalle altre regioni d’Italia e dall’estero. L’Isufi, ad esempio, è una di quelle eccellenze che andrebbero portate in giro per l’Italia».

Lancia la proposta su Ecotekne: «Abbiamo due sale studio che chiudono alle 18.30 e invece vorrei che restassero aperte fino alle 24. Credo anche nell’organizzazione di scuole sportive interne. Tutto questo va realizzato e, per farlo, non possiamo pensare che il territorio sia una componente che aspetta qualcosa e nel frattempo resta ferma. Dobbiamo ascoltare il territorio».

È il programma per valorizzare Ecotekne e rendere finalmente Lecce una città universitaria. Melica sottolinea quanto di buono sia stato fatto per le attività sportive in Unisalento e, da calciofilo convinto, lancia anche un richiamo all’inno del Liverpool, You’ll never walk alone (“Non camminerai mai sola”). Ma non è una dichiarazione d’amore, anzi, è una critica: «In Unisalento ci sono dei professori che camminano da soli perché nessuno li valorizza. Il primo passo sarà proprio valorizzare, far conoscere e mettere in rete tutte queste componenti».

Melica guarda anche oltre: «Bisogna riannodare i fili con Brindisi, una città che ha presentato la candidatura a Capitale della Cultura e in cui è in atto un processo ben delineato, al di là della sconfitta. Dobbiamo ascoltare la città per capire come formare una classe dirigente. Dobbiamo, ad esempio, allearci con il Politecnico di Bari, perché Brindisi che piaccia o meno diventerà una città universitaria. Taranto è vicina a Bari, anche geograficamente, ma anche qui si possono studiare corsi mirati».

Torna il concetto di un’università “sganciata”, rispondendo alla domanda su come risalire nei ranking: «Siamo un po’ sganciati e scollegati anche all’interno dell’ateneo. Penso ai tanti istituti di ricerca che spesso non vengono valorizzati. Serve creare una rete e favorire l’interscambio tra ricercatori, così da far salire la qualità della ricerca. Mettere in rete tutti i network internazionali di diversi docenti vuol dire attrarre maggiori risorse. Finora non c’è stata disponibilità alla collegialità».

Emerge così il Melica che vuole porsi in discontinuità con la gestione attuale, verso cui è stato spesso critico. Un messaggio anche alle imprese: «Se pensate che l’Università del Salento debba formare una classe dirigente che, il primo giorno in azienda, sappia già cosa fare, allora sbagliate».

Nel suo programma, ampi riferimenti all’intelligenza artificiale, con una proposta ancora più forte: un modello made in Unisalento. «La sfida più importante del presente è l’intelligenza artificiale. Dobbiamo capire come governarla. Se sarò eletto rettore, individuerò la ripartizione informatica come autonoma e centrale. Spingerò molto per creare un modello di intelligenza artificiale dell’Unisalento. Vorrei che l’ateneo diventasse così un punto di riferimento, un supporto per permettere al territorio di progredire». Su un eventuale ritiro se uno dei candidati al primo turno dovesse fare il pieno di voti resta possibilista. «In democrazia conta la volontà dell’elettorato».

 

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.