Nel sistema contrattual-collettivo italiano è possibile riscontrare la presenza di più contratti collettivi per la definizione dei trattamenti economici e normativi di uno stesso settore merceologico. Nel settore dei pubblici esercizi sono oltre 40 i contratti collettivi ufficialmente depositati nell’archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro del Cnel.
La maggioranza di questi contratti non trova applicazione se non ad un numero limitato di aziende e datori di lavoro. Alcuni contratti, invece, sono sottoscritti da organizzazioni sindacali dotate di una scarsa rappresentatività che cercano, spesso con successo, di attirare l’attenzione degli imprenditori abbattendo drasticamente il costo del lavoro, cioè stabilendo trattamenti retributivi e normativi peggiorativi per i lavoratori. Il fenomeno è noto come dumping contrattuale e questo spiega, nel gergo delle relazioni industriali, l’impiego della espressione “contratti pirata”.
Proprio come i “pirati”, tali contratti mirano a creare un mercato del lavoro “parallelo” e “sottopagato” rispetto a quello generato da sistemi di contrattazione che hanno uno storico ed effettivo radicamento nel settore. Questa indagine, attraverso una simulazione su dieci figure professionali, evidenzia gli evidenti divari retributivi e normativi derivanti dall’applicazione di alcuni “contratti pirata”. Una simulazione certamente utile – soprattutto per gli addetti ai lavori – per contribuire alla messa a punto di un metodo di analisi capace non solo di riconoscere e analizzare il fenomeno ma anche di debellarlo. ADAPT University Press nasce con l’obiettivo di comunicare e diffondere oltre i confini della Università i risultati della ricerca e la progettualità di ADAPT, l’Associazione per gli studi sul lavoro fondata nel 2000 da Marco Biagi (www.adapt.it). In questo senso ADAPT University Press opera alla stregua di una piattaforma aperta e indipendente di confronto e progettazione sui temi del lavoro e delle relazioni industriali sia in chiave di raccolta di finanziamenti per borse di studio e contratti di ricerca sia per sviluppare e condividere nuove idee attraverso studi e analisi che contribuiscano a costruire il futuro del lavoro attraverso una migliore e più costante collaborazione tra Università, imprese, professionisti, operatori del mercato del lavoro e parti sociali.
PREFAZIONE di Lino Enrico Stoppani, Presidente FIPE
È fuori discussione che non ci saremmo voluti trovare a commentare e raccontare il perché di questa seconda edizione del manuale sul dumping contrattuale nel settore dei pubblici esercizi che, a distanza di tre anni dal primo, invece, ci troviamo a dover ripresentare come atto dovuto. Dopo tre anni dalla pubblicazione del primo manuale, infatti, e dopo l’importante rinnovo del contratto nazionale di lavoro di settore del 5 giugno 2024, le tendenze del mercato del lavoro si sono progressivamente indirizzate verso una crescente attenzione alle persone impiegate nel comparto e, quindi, ad un rafforzamento di tutti gli strumenti di gestione delle risorse umane, con una grande attenzione a tutte le politiche di retention del personale.
È per questo che ci troviamo di fronte ad un vero paradosso e, cioè, quello di raccontare un fenomeno come quello del dumping contrattuale che non solo erode le tutele dei lavoratori dipendenti, riducendo i minimi salariali e le altre forme di tutela di natura normativa, ma contestualmente mette in atto un meccanismo di concorrenza al ribasso che penalizza ulteriormente le scelte delle imprese del settore che, coerentemente con le tendenze del mercato, cercano di rafforzare le tutele dei lavoratori dipendenti. Allo stesso tempo non si può che sottolineare con forza quanto questi fenomeni siano pericolosi per la coesione sociale in un momento storico in cui, come evidenziato nel periodo pandemico, i corpi intermedi giochino un ruolo importate di intermediazione delle informazioni, delle aspettative, dei bisogni, e anche degli stati d’animo e paure delle imprese, che sempre più spesso si vedono esposte a fenomeni esogeni che mettono in discussione la continuità aziendale. Abbiamo certamente bisogno di una società più coesa, in grado di guardare alle istituzioni con fiducia ed è per questo che gli enti competenti in materia di controlli e ispezioni, l’Inps e l’Ispettorato del lavoro, è necessario che siano al fianco delle imprese che correttamente applicano i contratti di lavoro garantendo ai lavoratori condizioni di lavoro adeguate.
Il dumping contrattuale nei pubblici esercizi VI Non è secondario evidenziare quanto sia necessario preservare sistemi di rappresentanza realmente rappresentativi che abbiano una storicità, un radicamento territoriale e possano, attraverso i sistemi bilaterali, garantire anche un recepimento costante delle esigenze e dei fabbisogni di imprese e lavoratori.
Non è un caso che l’ente bilaterale nazionale del turismo sostenga questa iniziativa e, attraverso un’ampia diffusione di tale ricerca, venga informato il sistema produttivo delle dinamiche deteriori che ne mettono in dubbio la tenuta e vangano sensibilizzate le istituzioni competenti a rafforzare controlli e presidio. Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro di settore, il terzo più applicato in Italia, rappresenta non solo un adeguamento salariale e normativo, ma rappresenta un sistema di rappresentanza consolidato che va sostenuto e difeso. Su questo fronte non si può che affermare con forza che se le Parti Sociali hanno dato e continuano a dare il loro contributo attraverso l’esercizio quotidiano del confronto che caratterizza le relazioni, è il momento che anche le Istituzioni comprendano i rischi di una ulteriore e incontrastata proliferazione del dumping contrattuale. Ad essere messo in discussione non è solo il nostro sistema, il modello di relazioni sindacali o il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza, ma è a rischio l’intera tenuta dello stesso sistema economico e sociale. Siamo ancora in tempo per intervenire, l’importante è farlo, ma in maniera decisa e il prima possibile.
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