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Ancona al centro del Adriatico che cambia: dal Blue Economy Forum un modello di porto plurale, sostenibile e competitivo


Gabriele Costantini, Alberto Rossi, Luigi Merlo, Massimo Di Giacomo, Andrea Morandi e Paolo Baldoni

Geopolitica, clean energy e sviluppo integrato del territorio sono stati i temi cardine del Blue Economy Forum 2025 intitolato “Il futuro dell’Adriatico – Tra Geopolitica e Clean Energy”, ospitato presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e promosso da Il Secolo XIX – Blue Economy Magazine con il supporto di Assoporti e di partner privati quali Adria Ferries, FMG Group, SNAV e Morandi Group.

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Simone Gallotti e Daniele Silvetti

L’evento ha riaffermato Ancona come uno degli hub più dinamici e sostenibili dell’Adriatico, sottolineando il valore di un porto non più inteso come semplice infrastruttura, ma come ecosistema produttivo e culturale, capace di connettere logistica, impresa, ambiente e città. Sono stati toccati tutti i nodi cruciali: competitività infrastrutturale, transizione energetica, efficienza logistica, costruzione di una brand identity adriatica e internazionalizzazione delle soluzioni ambientali. Ma soprattutto, si è condivisa una visione forte: quella di un porto che cresce per interazione, non per concentrazione. Un porto dove pubblico e privato devono collaborare, dove la pluralità degli operatori è un valore aggiunto e dove l’innovazione non è esercizio di stile ma leva reale di posizionamento competitivo. Un porto che non misura la sua forza solo ed esclusivamente nella lunghezza delle banchine, ma nella qualità delle sue relazioni. Questa è la vera forza di Ancona: un modello credibile di economia blu, un laboratorio dove si sperimenta il futuro, un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa.

A inaugurare i lavori sono stati i saluti istituzionali del Sindaco di Ancona Daniele Silvetti, del Capitano di Fregata Luca Torcigliani della Capitaneria di Porto e del Presidente del Consiglio Regionale delle Marche Dino Latini. Tutti gli interventi introduttivi hanno posto l’accento sulla centralità del porto nella trasformazione della città e della regione, in una visione che integra sviluppo economico e sostenibilità ambientale.

“Il porto e l’industria – Alleanza al servizio dello sviluppo”

Moderata dal giornalista Simone Gallotti, penna storica del Secolo XIX, la prima tavola rotonda ha messo in luce il rapporto strategico tra infrastruttura portuale e tessuto industriale, con particolare attenzione alle sfide poste dalla nuova normativa europea, dall’attuazione del PNRR e dalla necessità di una governance più reattiva.

Simone Gallotti, Luca Cesarini, Lino Ballarin, Carlo Ciccioli, Rodolfo Giampieri e Francesco Carboni

Rodolfo Giampieri, Presidente di Assoporti, ha parlato del ruolo delle Autorità di sistema come garanti di visione strategica condivisa. L’europarlamentare Carlo Ciccioli si è concentrato sul nuovo assetto normativo europeo e sulle sue implicazioni per la portualità. Luca Cesarini, del Gruppo Ormeggiatori, ha insistito sull’importanza dell’efficienza operativa come fattore competitivo. Francesco Carbone, di Palumbo Superyachts, ha affrontato il tema della sinergia tra cantieristica e logistica. Lino Ballarin, in rappresentanza di RINA, ha sottolineato il valore dell’innovazione nella certificazione ambientale e nei sistemi di controllo qualità.

Tutti gli interventi hanno ribadito la necessità di una forte collaborazione tra pubblico e privato, in un contesto normativo stabile e orientato alla competitività industriale e alla sostenibilità.

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“La forza diffusa del porto – Merci, traghetti, crociere”

Moderata da Gabriele Costantini, direttore di Adriaeco e giornalista del Secolo XIX, la seconda sessione ha posto l’attenzione sulla diversificazione delle funzioni portuali, sull’intermodalità e sulla transizione ecologica come strumenti chiave per rafforzare la resilienza economica.

Gabriele Costantini, Alberto Rossi, Luigi Merlo, Massimo Di Giacomo, Andrea Morandi e Paolo Baldoni

Luigi Merlo, Direttore Rapporti Istituzionali di MSC, ha aperto la sessione con un’analisi delle dinamiche globali dello shipping, toccando i temi delle rotte commerciali, delle tensioni geopolitiche e della revisione strategica da parte dei grandi gruppi armatoriali. Alberto Rossi, Presidente di Frittelli Maritime Group e Amministratore Delegato di Adria Ferries, ha presentato il progetto Eagle, un modello di riconversione sostenibile dell’ex area Bunge, che integra logistica, innovazione, produzione energetica e dialogo urbano. Massimo Di Giacomo, Amministratore Unico di Anek Lines Italia, ha spiegato come gli investimenti nelle banchine Ro-Pax e nella viabilità retroportuale contribuiranno a migliorare l’efficienza del traffico passeggeri, potenziando l’attrattività del porto nei flussi turistici. Andrea Morandi, CEO di Morandi Group e agente generale di Superfast Ferries, ha proposto una visione intermodale della portualità, richiamando l’esperienza trentennale nei collegamenti con la Grecia e proiettando Ancona nel cuore dei corridoi europei TEN-T. Paolo Baldoni, CEO di Garbage Group, ha infine illustrato i risultati del sistema Pelikan, tecnologia sviluppata ad Ancona nel 2013 e oggi modello di riferimento per la gestione circolare dei rifiuti marini, in grado di abbattere concretamente l’impatto ambientale delle attività portuali.

Garofalo e Acquaroli, una visione condivisa tra istituzioni e impresa

Francesco Acquaroli e Vincenzo Garofalo

A chiudere la giornata sono stati Vincenzo Garofalo, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, e Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche. Entrambi hanno tracciato una sintesi chiara dei contenuti emersi durante il forum, delineando una traiettoria di sviluppo che unisce sostenibilità, competitività e progettualità integrata.

Garofalo ha sottolineato come la forza di Ancona non risieda tanto nei numeri assoluti quanto nella qualità delle relazioni e nell’efficacia delle connessioni: “Un porto non misura la sua forza solo nella lunghezza delle banchine, ma nella qualità delle sue relazioni. Questa è la vera forza di Ancona: un porto plurale, interattivo, in dialogo continuo con la città, l’ambiente, l’impresa e l’Europa”.

Francesco Acquaroli e Vincenzo Garofalo

Acquaroli, nel suo intervento molto atteso, ha posto l’accento sulla necessità di accelerare la realizzazione degli strumenti strategici: “Il tempo è un fattore decisivo. Il futuro del sistema economico delle Marche si gioca sulla capacità di dare risposte chiare e in tempi brevi. Serve una pianificazione integrata tra porto, città e territorio, condivisa da Regione, Comune, Autorità Portuale e Governo”.

Il Presidente ha ribadito la centralità del cantiere dell’Ultimo Miglio, in partenza a breve, come prima grande risposta alla sostenibilità tra porto e città e al collegamento con la viabilità principale. Ha inoltre richiamato la necessità di procedere con il nuovo Piano Regolatore Portuale, sottolineando come il precedente risalga al 1988 e non sia più in grado di rispondere alle nuove esigenze tecnologiche, logistiche e ambientali.

Gabriele Costantini, Francesco Acquaroli, Vincenzo Garofalo e Simone Gallotti

Infine, ha rilanciato l’obiettivo di completare il raddoppio della Statale 16 e valorizzare le connessioni con aeroporto e interporto, trasformando l’area portuale in un vero nodo logistico a vocazione extraregionale.

“Attorno al porto gravita un sistema strategico che può diventare un modello nazionale. Forti della nostra storia, vogliamo garantire competitività e occupazione alle imprese del territorio. Ma possiamo farlo solo se corriamo insieme, come squadra.”

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Dal Blue Economy Forum è emersa una visione chiara e concreta del porto di Ancona: non un semplice scalo, ma un laboratorio credibile di economia blu, un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa, capace di generare sviluppo sostenibile, innovazione e coesione territoriale. Un modello da seguire, dove pluralità, interconnessione e progettualità condivisa sono le leve di un futuro competitivo.



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