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Smart Working borghi e piccoli Comuni: bonus lavoro remoto


L’Italia punta ai bonus residenza per i lavoratori in Smart Working con lo scopo di ripopolare borghi e piccoli Comuni.

Sempre più territori, infatti, offrono incentivi economici a chi sceglie di trasferirsi e lavorare da remoto in aree a rischio spopolamento.

In questo articolo vi offriamo una panoramica aggiornata delle più interessanti agevolazioni disponibili per chi sogna di trasferirsi in uno dei piccoli centri italiani coinvolti da queste iniziative.

QUALI SONO I BONUS PER LO SMART WORKING NEI BORGI E NEI PICCOLI COMUNI

Nel 2025 sono disponibili alcuni bonus di residenza dedicati ai lavoratori in Smart Working, con l’obiettivo di ridare vita a borghi e piccoli Comuni.

Numerose piccole località italiane stanno, infatti, mettendo a disposizione dei contributi per attrarre chi vuole trasferirsi e svolgere la propria attività da remoto in zone soggette allo spopolamento.

A potenziare tali aiuti sono i fondi PNRR e un Disegno di Legge, a oggi al vaglio del Parlamento, come vi spieghiamo più avanti. Nel frattempo, scopriamo insieme quali sono i bonus che è possibile ottenere.

1) SMART WORKING PER SALVARE I BORGHI DEL LAZIO

La Regione Lazio sta valutando una proposta di legge che punta a rilanciare i piccoli Comuni attraverso il lavoro agile. Il testo prevede agevolazioni fiscali per le imprese che assumono smart worker residenti nei borghi con meno di 5.000 abitanti, a condizione che mantengano questa modalità per almeno 5 anni.

Sono, inoltre, previsti incentivi per l’acquisto di immobili nei piccoli centri e agevolazioni per lo sviluppo della banda ultra larga, elemento essenziale per garantire una connessione stabile ai lavoratori da remoto.

L’obiettivo è duplice, ossia contrastare lo spopolamento e creare un ecosistema favorevole alla vita e al lavoro nei territori più fragili. In parallelo, la Regione ha già pubblicato un avviso rivolto ai Comuni per rafforzare lo Smart Working, con fondi destinati a formazione, organizzazione e dotazioni tecnologiche.

2) CONTRIBUTI PER CHI SI TRASFERISCE IN PUGLIA

Candela, nel cuore della provincia di Foggia, offre un incentivo economico pensato anche per gli smart worker che desiderano cambiare vita e lavorare da remoto in un piccolo centro. Il bonus varia in base alla composizione del nucleo familiare. Ossia, è pari a 800 euro per chi si trasferisce da solo, a 1.200 euro per le coppie ed è fino a 1.800 euro per le famiglie con figli.

L’obiettivo è della misura comunale è attrarre nuovi residenti, in particolare lavoratori digitali in cerca di tranquillità, spazi autentici e costi contenuti. Il bando è stato attivo negli ultimi anni e, pur risultando confermato nel 2025, si è in attesa della pubblicazione ufficiale con scadenze e modalità aggiornate. Nelle edizioni precedenti, era sufficiente presentare domanda al Comune, allegando la documentazione relativa all’acquisto dell’immobile e alla nuova residenza.

Per notizie aggiornate, si consiglia di consultare direttamente il sito istituzionale del Comune di Candela.

3) AIUTI PER GLI UNDER 41 CHE SI TRASFERISCONO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

La Regione Friuli Venezia Giulia ha previsto un’iniziativa per incentivare i giovani sotto i 41 anni a stabilirsi in zone economicamente svantaggiate. Un’occasione ghiotta anche per i lavoratori digitali, quindi! I beneficiari possono utilizzare i fondi per acquistare immobili, terreni, macchinari, animali o piante, anche solo per finalità residenziali.

In cambio, devono mantenere la residenza nel Comune scelto per almeno 5  anni. Il bando, confermato anche per il 2025, resterà aperto dal 2 Gennaio al 31 Agosto salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili.

Per informazioni aggiornate e modalità di partecipazione, questa è la pagina ufficiale.

4) BONUS PER CHI VA A VIVERE NEI PICCOLI COMUNI DELLA SARDEGNA

La Regione Sardegna ha attivato un bando che prevede contributi a fondo perduto fino a 15.000 euro per chi acquista o ristruttura un immobile in Comuni con meno di 3.000 abitanti. Il trasferimento della residenza deve avvenire entro 18 mesi dall’acquisto. Questa misura è pensata per attrarre nuovi residenti, inclusi smart worker, nei borghi dell’entroterra sardo, spesso poco conosciuti ma ricchi di fascino. L’iniziativa è parte di una strategia più ampia per contrastare lo spopolamento e valorizzare il patrimonio abitativo. Più dettagli li trovate in questa pagina.

5) FINO A 100 MILA EURO PER CHI VA A VIVERE IN TRENTINO

In Trentino arriva un sostegno concreto per chi sogna di vivere e lavorare nei borghi alpini. La Provincia autonoma eroga fino a 100.000 euro a fondo perduto per acquistare e ristrutturare immobili in 32 piccoli Comuni. Il contributo copre fino a 80.000 euro per lavori di ristrutturazione e 20.000 euro extra per immobili fuori dal centro storico.

Non è necessario trasferirsi subito. È possibile anche affittare, purché l’inquilino vi risieda per almeno 10 anni. La misura è rivolta a chi non vive già nel Comune, con priorità agli under 45. Maggiori dettagli sulla misura, i borghi e i Comuni coinvolti li trovate in questa pagina.

6) BONUS PER CHI VA A VIVERE A BORMIDA

Il piccolo borgo di Bormida, nell’entroterra Ligure della Provincia savonese, ha lanciato un’iniziativa che prevede un bonus di 2.000 euro per chi decide di trasferirsi stabilmente. Immerso nei boschi della Val Bormida, è ideale per chi lavora da remoto e desidera vivere a contatto con la natura.

Il Comune, con questa misura, punta a ripopolare il paese offrendo anche affitti calmierati e supporto per l’integrazione. È una meta perfetta per smart worker in cerca di silenzio, verde e qualità della vita. Il bonus si affianca ad affitti calmierati per le abitazioni comunali, con canoni a partire da 50 euro. Potete richiedere l’aiuto nel 2025, contattando il Comune da questa pagina.

7) AIUTI PER CHI SI TRASFERISCE IN PIEMONTE

Il Piemonte punta sul lavoro agile per rivitalizzare le sue comunità alpine. Il programma regionale prevede contributi a fondo perduto fino a 40.000 euro per chi acquista o ristruttura un immobile nei piccoli borghi montani, con l’obbligo di trasferire la residenza e mantenerla per almeno 10 anni.

È un’opportunità concreta per smart workers che desiderano vivere in contesti naturali, con costi contenuti e connessioni digitali sempre più efficienti. Il bando 2025 è in fase di aggiornamento, ma la Regione ha già confermato la volontà di rinnovarlo, dopo il successo delle edizioni precedenti con oltre 300 domande finanziate.  Le nuove modalità e scadenze saranno pubblicate nei prossimi mesi in questo portale.

8) INCENTIVI PER CHI VA A VIVERE NEI BORGHI DEL VENETO

Ben 465 piccoli borghi e Comuni montani del Veneto offrono contributi a fondo perduto fino a 40.000 euro per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili. Questi incentivi sono perfetti per chi vuole trasferirsi e lavorare in Smart Working in un contesto più sostenibile e con costi abitativi ridotti. Potete consultare gli aggiornamenti ufficiali sulle domande e i bandi attivi per aderire a tale misura sul portale della Regione Veneto accessibile da questa pagina.

9) FINO A 25.000 EURO PER CHI VA A VIVERE NEL BASSO FERRARESE

Chi lavora da remoto e sogna una casa in un borgo autentico può approfittare del Bando Casa Area Interna – Comuni Basso Ferrarese. Il contributo, a fondo perduto, copre il 50% delle spese per l’acquisto di un’abitazione, fino a un massimo di 25.000 euro. È rivolto a maggiorenni che acquistano immobili già esistenti nei Comuni di Codigoro, Goro, Mesola, Copparo, Riva del Po, Tresignana, Jolanda di Savoia, Fiscaglia e Lagosanto. Una chance concreta per smart worker che vogliono stabilirsi in un contesto tranquillo, con costi contenuti e qualità della vita elevata.

Le informazioni ufficiali su come si è svolta la selezione dello scorso anno, le trovate in questa pagina. Il bando 2025 è in corso di pubblicazione e appena sarà online vi aggiorneremo. Per restare informati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

10) AIUTI AI COMUNI PER SOSTENERE GLI SMART WORKER NEI COMUNI DELLA BASILICATA

La Regione Basilicata ha approvato la legge regionale n. 15 del 2025 per promuovere il lavoro agile come strumento di sviluppo locale, specie nei piccoli borghi. La norma prevede incentivi per le imprese che adottano lo Smart Working con contributi per l’acquisto di tecnologie, formazione aziendale, consulenze e creazione di hub digitali nei Comuni per i nomadi digitali.

Sono previsti anche voucher a fondo perduto per supportare le aziende nella transizione al lavoro da remoto. Inoltre, la legge incentiva le strutture turistiche che ospitano lavoratori smart, favorendo così la destagionalizzazione.

Il piano si articola in un programma triennale e uno annuale, con risorse iniziali pari a 50.000 euro per il 2025 e 100.000 euro per il 2026, a cui potranno aggiungersi fondi esterni. L’obiettivo è trattenere talenti, migliorare la qualità della vita dei lavoratori e rilanciare i borghi in declino attraverso la flessibilità del lavoro digitale.

VERSO IL DDL CHE INCENTIVA IL RIPOPOLAMENTO DEI BORGHI CON LO SMART WORKING

Il Parlamento sta rivalutando in questi mesi il disegno di legge n. 879 presentato nel 2023 dal Partito Democratico che vuole usare lo Smart Working per riportare vita nei piccoli borghi italiani. L’idea è offrire incentivi fiscali e contributi alle imprese che assumono lavoratori da remoto residenti nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Il contratto a distanza deve durare almeno 5 anni per poter accedere ai benefici. Questo DDL potrebbe garantire dei bonus per i lavoratori in Smart Working che scelgono di fissare la propria residenza nei borghi e piccoli Comuni.

Il testo prevede anche:

  • agevolazioni per chi compra o ristruttura case abbandonate, con obbligo di viverci almeno 10 anni;

  • mutui agevolati per sviluppare connessioni internet veloci e servizi pubblici essenziali. Particolare attenzione è data alle famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro.

Ovviamente questo testo è ancora in fase di analisi, ma se dovesse essere approvato potrebbe portare risorse ai borghi e ai piccoli Comuni per garantire tale incentivi rivolti, soprattutto ai lavoratori da remoto. Appena si sapranno novità in tal senso, vi aggiorneremo. Intanto ricordiamo che, in parallelo, il PNRR ha stanziato 1 miliardo di euro per rilanciare 250 borghi storici, puntando su progetti culturali, turismo sostenibile, innovazione e supporto alle imprese locali. Queste risorse potrebbero già essere usate a livello locale per offrire aiuti e incentivi a chi si trasferisce nei borghi italiani.

In caso di novità, vi faremo sapere. Per restare aggiornati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

Questo articolo è in continuo aggiornamento. Appena saranno disponibili nuovi bonus per chi lavora in Smart Working nei borghi e nei piccoli Comuni italiani, li aggiungeremo.

ALTRI COMUNI CHE TI PAGANO PER TRASFERIRTI

Altri aiuti sono inoltre attivi e riconosciuti per chi cambia residenza. Per approfondire, vi consigliamo di consultare la nostra guida aggiornata sui bonus dei Comuni che pagano per trasferirti.

ALTRI INTERESSANTI APPROFONDIMENTI. 

A vostra disposizione anche l’elenco aggiornato dei bonus attivi nel 2025.

Vi segnaliamo poi i bonus per chi ha famiglia o i bonus per i figli che si possono richiedere nel 2025.

Utile anche il focus sui bonus per giovani disponibili.

Se volete, invece, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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