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Ance LC-SO: sguardo alle sfide future con B. Generali


Un centinaio di invitati ha preso parte mercoledì al convegno “LA SFIDA DEL FUTURO: Gestire la continuità delle imprese in uno scenario di rischi e opportunità”, promosso da ANCE Lecco Sondrio e da Banca Generali Private con la presenza di due relatori d’eccezione: Gabriele Pinosa, Founder e CEO di Go-Spa consulting srl Esperto di macroeconomia e mercati finanziari, e Marzio Albonico, Presidente di GENERFID, la società fiduciaria del gruppo Generali, e responsabile di Family Protection & Planning per Banca Generali.

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Il tema al centro della riflessione, del resto, era di particolare attualità e interesse. Lo ha ricordato in apertura il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Mattia Elia: “Parlare della sfida del futuro, per noi Giovani Imprenditori significa toccare un tasto che ci coinvolge e ci appassiona. È proprio di noi Giovani Imprenditori, infatti, avere lo sguardo proiettato sul domani e sulle sfide che ci toccherà affrontare, preparandoci per tempo a cogliere le opportunità che ci si prospettano e ad evitare i rischi che ogni cambiamento porta con sé”. E, tra le sfide, quella di assicurare nel tempo la continuità dell’impresa è certamente fondamentale: “Credo sia interesse davvero di tutta una comunità operare in modo che il patrimonio rappresentato da un’impresa non vada disperso. È una responsabilità che sentiamo nostra. Con la stessa passione e lo stesso impegno, per altro, avvertiamo anche un’altra responsabilità: quella legata al futuro della nostra Associazione”.

E, per preparare il domani, occorre comprendere lo scenario in cui oggi le imprese si muovono. Uno scenario caratterizzato da una grande confusione, come ha evidenziato Gabriele Pinosa: “I dazi sembrano una strategia autolesionista adottata da Trump. – ha detto – Ma il vero problema è più profondo di Trump: sta da un lato nella profonda tensione finanziaria che grava sul debito degli Stati Uniti, che hanno una esposizione nella bilancia dei pagamenti (che tien conto sia della bilancia commerciale, sia del saldo primario e secondario) che assomma a 37 mila miliardi di Euro, dall’altro nella crisi violenta che attraversa la società americana , con il 77 per cento dei giovani non adatto alla leva per cause sanitarie e psichiche, con 365 morti per overdose tra il 2020 e il 2024 e con il 29% degli adulti americani a cui è stata diagnosticata una depressione. In effetti noi stiamo già pagando un aumento del 15 % del prezzo nelle nostre esportazioni verso gli Stati Uniti, complice la rivalutazione dell’Euro sul Dollaro in questi primi sei mesi del 2025”. 

Certo, la politica di Trump sta aggravando la fuoriuscita di flussi finanziari dagli USA per entrare in Europa: ma non è detto che questo significhi che l’Europa stia bene: “La Francia e la Germania sono due grandi malati. L’economia tedesca intende riprendersi con nuovi investimenti in difesa e infrastrutture, ma per il terzo anno consecutivo è a crescita zero, con un settore, quello dell’automotive, in fortissima crisi”. Una situazione in cui si palesa la tentazione del grande abbraccio con la Cina: “Ma attenzione a questo abbraccio perché potrebbe essere mortale. La Cina non grida come gli Stati Uniti, fa. Se è vero che la Cina ha annunciato un taglio del 34 per cento sui prezzi delle autovetture elettriche BYD, è perché intende massacrare sui prezzi i competitor per poi inglobarli. La Cina sta già erodendo dall’interno il sistema produttivo europeo”.

Da ultimo occorre prestare attenzione agli aspetti legati all’inflazione: “In media nel secolo scorso l’inflazione è stata nei Paesi industrializzati del 5%. A partire dall’ingresso della Cina nel WTO l’inflazione è scesa al 2% nei primi vent’anni degli Anni Duemila. Ma la pandemia ha aperto un nuovo ciclo, con la ripresa della crescita dell’inflazione. Oggi il costo del danaro è sceso, ma a breve l’inflazione ripartirà, spinta dalla politica cinese sulle materie prime. Allora bisogna approfittarne, per prepararsi a questa nuova impennata”.

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Siamo dunque di fronte ad uno scenario difficile da comprendere: uno scenario di cambiamento complesso e velocissimo. Lo ha evidenziato il presidente di ANCE Lecco Sondrio Luca Fabi: “La complessità in cui ci troviamo è dovuta non solo ai molteplici interessi e protagonisti sulla scena del mondo in cui viviamo. Ma anche e soprattutto perché è una complessità assolutamente inedita nelle sue regole e nei comportamenti che la caratterizzano, oltre che nella rapidità con cui muta e si trasforma. In primo luogo perché è sempre più difficile distinguere o delimitare i campi tra i diversi livelli in gioco: economico, politico, finanziario, tecnologico. Siamo di fronte ad un vero e proprio ribaltamento delle regole e delle priorità. La tecnologia, in tutta la sua pervasività e forte di una onnipotenza che sembra destinata a spostare sempre oltre i propri limiti, da strumento a servizio della politica o dell’economia, la tecnologia è assurta a motore di ogni decisione e a controllore di tutto e tutti”.

Se questo è il contesto internazionale in cui le imprese sono chiamate a muoversi, non possiamo pensare che non tocchi da vicino anche le aziende del settore edile, sebbene si muovano in un orizzonte provinciale o regionale: “Se ci ricordiamo cosa è successo all’esplodere della guerra in Ucraina comprendiamo come i riflessi del cambiamento che sta avvenendo nel mondo avranno inevitabilmente ripercussioni anche su di noi: in modo diretto, con l’aumento dei costi dell’energia o dei materiali, in modo indiretto, con l’incertezza che inevitabilmente frena investimenti e determina crisi” ha sottolineato Fabi.

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Occorre dunque una nuova Europa, ha detto il presidente di ANCE Lecco Sondrio: “Personalmente credo che sia arrivato il momento di mettere in discussione non l’Europa in quanto tale, ma i meccanismi che ne regolano la governance e che si rivelano ormai inadeguati perché pensati per una Unione Europea più piccola e più coesa. L’obbligo dell’unanimità nelle scelte non paga più”. E questa nuova Europa non può, con la ripresa della politica del riarmo, “mettere in secondo piano valori e concetti che, se pure impegnativi, tuttavia hanno accompagnato negli anni scorsi il nostro cammino, anche a livello di settore: penso al tema della crescita sostenibile, alle politiche tese alla rigenerazione urbana e al risparmio energetico”. Né può farlo il nostro Paese: “Urge da parte di Governo e Parlamento la messa a punto di una politica di rinnovamento, che tenga conto certamente delle risorse che si possono mettere in campo, ma anche della non differibilità di un intervento strutturale, per incentivare cittadini ed enti, attraverso una defiscalizzazione seria e sostenibile, ad una riqualificazione a cui non possiamo assolutamente rinunciare”.

Quindi il presidente di ANCE Lecco Sondrio si è soffermato sullo stato di salute del settore delle costruzioni: “Mi sento di dire che lo stato di salute dell’edilizia, in particolare nelle nostre due province, sia ad oggi buono. Il tessuto imprenditoriale del nostro settore è un tessuto sano, costituito in prevalenza da piccole imprese, per lo più a carattere famigliare, che mettono competenza e passione nella loro attività. In questo senso l’edilizia rispecchia assai bene il quadro del sistema economico-produttivo italiano: un sistema che, voglio ricordare, ci colloca al settimo posto per PIL a livello mondiale”. 

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Non si tratta, per Fabi, di un ritorno alla formula del “piccolo è bello”: “Voglio controbattere a chi in questi anni ci ha detto che solo le grandi imprese sono quelle destinate a vincere sui mercati: un’impresa, anche se di piccole dimensioni, può continuare ad avere un ruolo da protagonista nel mercato, a condizione che sia capitalizzata, investa in innovazione, disponga di un capitale umano preparato e motivato, sia organizzata ed efficiente”.

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È qui che, per Fabi, si innesta il valore dell’Associazione: “Da soli, oggi, non si fa molta strada. O, meglio, facendo squadra se ne può fare molta di più. E l’Associazione è quel valore aggiunto che permette anche a chi ha dimensioni piccole o medie di crescere ed essere competitiva”.  Dunque da un lato il presidente dei costruttori ha lanciato alle istituzioni il messaggio di “condividere obiettivi e metodi, pur nella diversità dei ruoli e delle funzioni; e, condividere significa confrontarsi sui grandi temi che toccano da vicino il futuro del nostro territorio, a cominciare dalla pianificazione urbanistica”. Dall’altro ha rivolto l’invito agli iscritti a “investire sui giovani: vanno responsabilizzati, coinvolti nelle nostre aziende e nelle nostre associazioni, ascoltati con attenzione. Loro vivono il presente: un presente che talvolta a noi sfugge. Ma loro hanno conoscenze e competenze che noi non abbiamo”.  

E proprio di futuro delle imprese ha parlato nel suo intervento Marzio Albonico: “Le imprese non sono solo un valore per le famiglie azioniste. Sono una ricchezza per il Paese e il territorio. Oggi esistono incentivi giuridici e fiscali per affrontare il tema della continuità dell’impresa. Non ci sono più alibi”. 

Certo, anche in questo caso occorre prepararsi: “Molto raramente ci si imbatte in statuti sociali che hanno clausole di gestione che tengano conto del passaggio generazione. Molto raramente gli imprenditori vengono consigliati a sottoscrivere patti di famiglia, uno strumento che è una donazione con superpoteri, nel senso che cristallizza i valori e che impedisce che uno solo dei figli possa mettere a rischio un’impresa. Così come occorre saper valutare in altri casi l’opportunità di creare una holding famigliare o di sfruttare al meglio l’articolo 3 comma 4 ter per il trasferimento delle partecipazioni”.

“È fondamentale, in ogni caso, confrontarsi, parlare, ascoltarsi. Occorre che in famiglia ciascuno metta sul tavolo i propri sogni e bisogni, per poi individuare la soluzione migliore” ha concluso Albonico.

Il convegno si è concluso con la premiazione delle nuove imprese iscritte: Luca Fontana (Impresa EDILFONTANA di Fontana Luca di Cortenova), Luca Balio (LARIUS Scarl di Valmadrera), Andrea Pisnoli (MA.IR. S.r.l. di Samolaco) e Matteo Bettiga (UBM Costruzioni srl di Colico). Un particolare riconoscimento è stato consegnato a Luigi Colombo, accompagnato dal figlio Marco, della Colombo Costruzioni SpA di Lecco per i 120 anni di attività dell’azienda. Infine è stato ricordato Gianmaria Castelli, a lungo vicepresidente di ANCE Lecco Sondrio, scomparso prematuramente nel novembre scorso.

Prima del Convegno, nell’Assemblea privata annuale, si era proceduto al rinnovo di alcune cariche associative.

Nel Collegio dei Garanti Contabili sono stati eletti quali membri effettivi Nicoletta Bertoldini (Presidente) della Costruzioni Bertoldini s.r.l. di Premana, Luca Cantoni della B Immobiliare s.r.l. di Mandello del Lario e Orietta Pozzi della Pozzi Costruzioni Edili s.r.l. di Barzago. Membri supplenti sono stati eletti Barbara Colombo della Costruzioni Edili Colombo Giordano di Calolziocorte e Giancarlo Milesi della Milesi Virgilio s.r.l. di Lecco. 

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Compongono il Collegio dei Probiviri Emilio Antonioli (C.A. Costruzioni Antonioli s.r.l. di Lovero Valtellino), Renato Bianchi (Teknorestauri s.r.l. di Barzago), Anna Maria Consonni (Savai s.r.l. di Malgrate), Pierangelo Mazza (Mazza srl di Prato Camportaccio) e Guido Riva (Riva Carlo s.r.l. di Cesana Brianza).



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