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Turismo lento e valorizzazione del territorio rurale: a Roma l’interessante convegno


di Fiorella Ialongo

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Nell’immaginario comune, alimentato da una parte della pubblicità, la campagna é rappresentata con il luogo dove si macina il grano oppure una donna che ricorda Silvana Mangano nel film “Riso amaro”. Quanto può essere attrattiva come lavoro questa immagine agreste per un nativo digitale, tenuto anche conto di un detto contadino che recita: “l’orto vuole l’uomo morto” (per la fatica n.d.r.)? Un’altra narrativa potrebbe partire da un’altra domanda: “Perché é importante fare ricerca sul futuro sviluppo del
comparto primario?” Una risposta é che interrogarsi sul modello
economico e produttivo dell’agricoltura attuale e sui possibili trend
futuri significa indagare su alcuni elementi basilari dello sviluppo e
dell’attrattività di un Paese: i viaggi legati all’ enogastronomia, i
relativi indotti e le modalità comunicative di una determinata area
geografica.

Pertanto, una innovativa mattinata di studi é stata
organizzata dal Master in Lingue e Management del Turismo
dell’Università Roma Tre, e curata dalla Dott.ssa Fiorella Ialongo, in
collaborazione con la Regione Lombardia, il Festival della Diplomazia ed
il Patrocinio della Cattedra Pedro Hispano dell’Università della Tuscia,
sul tema del turismo lento e la valorizzazione del territorio rurale.
L’evento si é tenuto a Roma, nella sede della Delegazione di Roma della
Regione Lombardia in Via del Gesù, n. 57.

L’aula accademica é stata lo stesso luogo in cui Sant’Ignazio di Loyola ha insegnato ai suoi studenti, soggetti istituzionali si sono confrontati con docenti universitari ed esponenti del settore privato, la cultura portoghese ha dialogato con quella italiana. Alle pareti della sala gli studenti ed i
partecipanti all’evento hanno potuto ammirare una parte delle opere
della mostra “Intus 2025” (che si tiene nel medesimo edificio), che
resterà aperta gratuitamente al pubblico fino al 20 febbraio 2026.

Il focus della manifestazione é stato sulle strategie di sviluppo nelle
zone rurali attraverso progetti d’innovazione incentrati sulla funzione,
per l’economia ed il turismo, della multifunzionalità delle aziende
agricole.

Un aspetto sottolineato dai relatori nel corso della
mattinata di studio riguarda l’ampliamento delle attività delle aziende
agricole non solo nel settore dei “servizi”, ma anche del ruolo degli
imprenditori agricoli nella tutela e valorizzazione del territorio.
Questo significa sostanzialmente il passaggio dal ruolo di coltivatore
di derrate alimentari a quello di “gestore”, “imprenditore”, per cui
l’azienda agricola diventa erogatrice di servizi ai singoli ed alla
collettività. Nel secondo caso il riferimento é allo sviluppo ed
all’innovazione del profilo multifunzionale dell’agricoltura regionale
che può contribuire alla protezione dell’ambiente e del territorio, alla
valorizzazione di produzioni tipiche e di qualità con relativa crescita
del turismo in una data zona, alla tutela e potenziamento dell’identità
di comunità.

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Detto diversamente, il modello di agricoltura
multifunzionale con il suo ecosistema di produzioni di qualità
riconosciute, gli attrattori ricreativi e culturali può generare
occupazione a misura d’uomo, accrescere il reddito ed aumentare le
opportunità turistiche sui mercati domestici ed internazionali. Il tutto
fondato sugli elementi della specificità territoriale e maggiore
creazione di valore. Ecco perché il modello in esame può porsi come
termine di riferimento per futuri confronti e collaborazioni a livello
internazionale.

Un’utile strumento suggerito dall’Unione Europa sul
tema in oggetto é l’ AKIS. Esso é l’acronimo di Agricultural Knowledge
and Innovation System, ovvero Sistema di Conoscenza e Innovazione in
Agricoltura. Si tratta di una rete di persone, organizzazioni e
istituzioni che generano, condividono e utilizzano conoscenze e
informazioni nel settore agricolo, ovvero della creazione di una
connessione efficace tra università, istituzioni, ed imprese.

La mattinata di studio si é aperta con i saluti istituzionali del Dott.
Andrea Salini, Dirigente Delegazione di Roma della Regione Lombardia;
Prof.ssa Barbara Antonucci, Direttrice Master Lingue e Management del
Turismo; Dott. Giorgio Bartolomucci, Segretario Generale Festival della
Diplomazia.

Successivamente hanno relazionato il Dirigente Regione
Lombardia – UTR Pavia e Lodi Massimo Vasarotti e la Senior Expert in
Territorial Marketing, Culture, and Tourism della Camera di Commercio di
Milano. Loro hanno illustrato l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
di Lodi nella sezione relativa al turismo e valorizzazione del
patrimonio locale. Il documento sostiene l’implementazione di strategie che rispondono alle specifiche necessità delle comunità locali, assicurando che le iniziative siano rilevanti e ben indirizzate. Promuove la razionalizzazione e l’integrazione delle risorse, puntando sull’efficacia degli interventi. Assicura che gli investimenti siano in linea con gli obiettivi individuati, massimizzando il ritorno sulle risorse impiegate.

Dopo il Prof. Francisco de Almeida Dias, docente di Lingua e Letteratura portoghese all’Università della Tuscia ha illustrato il patrimonio gastronomico ed umano di Beira Alta- (una zona
del Portogallo n.d.r.) dal regionale all’universale. Della località
lusitana é stata sottolineata sia la rappresentatività della cultura
portoghese anche attraverso delle bellissime immagini del territorio;
sia lo spirito etnico della regione. Inoltre, il Prof. Dias ha
relazionato sul seminario internazionale intitolato “Alimentazione e
identità nello spazio lusofono, XVI-XXI secolo”, e sul libro da cui ha
preso spunto l’evento intitolato “Património: um livro de receitas com
vida(s) dentro”, vincitore della ventinovesima edizione dei Gourmand
Awards, Food, Culture, Cooking with Words – Saudi Feast Food Festival
nel 2023 a Riyadh.

Successivamente il Prof. Marcello De Rosa, docente
di Economia agroalimentare dell’Università di Cassino e del Lazio
Meridionale ha relazionato sui sistemi della conoscenza e
dell’innovazione a supporto del nuovo modello agricolo europeo. Detto
diversamente, é stato evidenziato il passaggio dalla linearità alla
sistematicità nel sistema della conoscenza europeo. Si tratta
sostanzialmente dello sviluppo di un approccio segmentato e
verticalizzato in un sistema maggiormente integrato nel suo insieme,
attento alle componenti del contesto ed alle interazioni tra i
differenti elementi, senza dimenticare la valorizzazione dell’aspetto
identitario delle comunità locali.

Poi ha relazionato il Prof. Claudio Mattia Serafin, docente di cultura contemporanea Luiss Guido Carli e consigliere Ministro del Turismo, sulla valorizzazione del patrimonio letterario e culturale in ambito turistico con un focus sui rapporti tra l’Italia e l’Europa. E’ stata offerta una lettura particolare del diario di viaggio come un immaginario bagaglio per vivere la cultura ed il
territorio in un ideale percorso attraverso il nostro Paese ed il
Vecchio Continente alla luce delle grandi esperienze filosofiche e
turistiche del secondo. Tale percorso culturale-turistico, può diventare
paradigmatico di quello esistenziale.

Dopo é intervenuta la Dott.ssa Cristina Gorajski Visconti, Presidente BPW International SC Agricolture 2024-27, con una relazione su coinvolgimenti ed alleanze. Ella ha portato la sua esperiena di analista di progetti, di relazione con la FAO come rappresentante di un’Associazione internazione sottolineandone la funzione di advocacy e di raccordo con le realtà locali. Inoltre, la Dott.ssa Gorajski ha proposto la COSTITUZIONE DI UN MEMORANDUM PROGRAMMATICO DA CUI, CONSEGUENTI RIFLESSIONI, STANNO GENERANDO UN’INTESA DI LAVORO CHE POTREBBE DAR LUOGO AD ULTERIORI RICERCHE, STUDI E COLLABORAZIONI. QUESTA INIZIATIVA É STATA FAVOREVOLMENTE ACCOLTA DAI RELATORI E DA RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI PARTECIPANTI COME OSPITI
ALL’EVENTO.

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Successivamente ha offerto il proprio contributo la
Dott.ssa Carla Laura Petruzzelli, diplomatica per i rapporti
internazionali, sul management oggi nell’azienda agricola multiservizi.
Lei ha illustrato un metodo di lavoro in grado di generare il risultato
d’esercizio. Detto diversamente, si tratta di un approccio al turismo
rurale che può aiutare nel dipanare una massa alquanto ingarbugliata di
aspetti differenti, con un confronto tra il turismo del Nord-Est e
quello del Sud-Est dell’Italia con uno sguardo all’Europa.

La mattinata di studi si é conclusa con una visita alla mostra”Intus 2025″
e “la colazione del contadino”, assaggi di prodotti tipici e della
startup l’ “Agro del Kiwi”. Essa é un esempio della produzione di
qualità in un’ottica di economia circolare, ovvero della capacità di
produrre dallo scarto del kiwi, poiché piccolo e privo di mercato,
l’eccellenza alimentare.



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