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illimity: come una banca digitale sfida il trend e cresce nel credito alle Pmi


Tra il 2020 e il 2024, lo stock di prestiti del sistema bancario italiano alle società non finanziarie ha mostrato segni di contrazione. Si tratta di una tendenza che fotografa le difficoltà sistemiche del credito in Italia: maggior cautela da parte degli istituti, maggiore selettività e condizioni più rigide. Il risultato è una crescente difficoltà per le imprese, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole, ad accedere a strumenti di finanziamento adeguati alle proprie esigenze di sviluppo.

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In questo contesto non mancano le eccezioni. illimity, ad esempio, si distingue per un andamento in controtendenza rispetto al mercato. La banca, negli ultimi cinque anni, ha erogato circa 7 miliardi di euro alle Pmi italiane, con uno stock in costante crescita. Una dinamica non solo opposta al trend del sistema bancario, ma che rivela una visione alternativa sul ruolo che un istituto finanziario può giocare nell’economia reale, pur mantenendo sempre un approccio molto selettivo e attento alle dinamiche andamentali delle aziende clienti.

Una strategia in controtendenza

Alla base del risultato di illimity c’è una strategia che vede nel credito “sartoriale” il suo punto di forza. “Non proponiamo pacchetti standardizzati. Ogni impresa ha una storia, un momento, una sfida specifica da affrontare. Per questo lavoriamo caso per caso, costruendo soluzioni su misura”, spiega Stefano Ortolano, co-head Corporate Banking e Head of Structured Finance di illimity.

Un approccio che parte dalla conoscenza profonda delle imprese clienti, passa da un’analisi articolata delle dinamiche di settore e si concretizza in strumenti flessibili, progettati per accompagnare la trasformazione. Lontano dalle logiche tradizionali di scoring e rating automatici, illimity lavora su processi di analisi dei fondamentali aziendali e sulle prospettive coniugati con l’importante componente relazionale, in cui il dialogo con l’impresa resta centrale.

Quali sono le imprese che scelgono illimity

Le aziende che si rivolgono a illimity hanno spesso profili complessi: operano in settori ad alto valore aggiunto come l’agrifood, la meccanica di precisione, il fashion & luxury o i servizi tecnologici; si trovano in fasi di crescita, transizione o ristrutturazione; gestiscono operazioni straordinarie o hanno strutture societarie articolate. In comune, hanno la volontà di investire nel futuro e la necessità di trovare un partner capace di leggere questa complessità.

“Quello che le imprese ci chiedono non è solo liquidità: vogliono comprensione, velocità, strumenti personalizzati. E soprattutto vogliono sentirsi ascoltate”, afferma Franco Marcarini, co-head Corporate Banking e Head of Factoring di illimity. “Il nostro lavoro parte da lì: costruire fiducia, capire la traiettoria dell’azienda e mettere in campo gli strumenti giusti per sostenerla”.

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Integrazione di strumenti, non standardizzazione


In questo scenario, emerge con forza un punto chiave: oggi più che mai le imprese non hanno bisogno di soluzioni standardizzate, ma di combinazioni intelligenti di strumenti diversi, capaci di rispondere a esigenze articolate.
Un approccio integrato che superi la logica “a compartimenti stagni” tra prodotti finanziari, come la finanza strutturata e il factoring. E proprio la capacità di orchestrare questi strumenti in modo sinergico rappresenta uno degli elementi distintivi del modello illimity.

Credito alle Pmi come leva di trasformazione

illimity offre una gamma di strumenti calibrati sulle esigenze specifiche delle Pmi. Tra questi, la finanza strutturata gioca un ruolo centrale: consente di supportare operazioni complesse, come acquisizioni, piani di crescita ed espansione. A questo si affianca il factoring, pensato non solo per migliorare la gestione del capitale circolante e ottimizzare la liquidità operativa ma anche come un osservatorio privilegiato sulle performance aziendali.

“Il factoring oggi non è più solo uno strumento tattico di gestione del circolante,” spiega Marcarini. “Se usato in modo intelligente e integrato, consente alla banca di leggere in tempo reale l’evoluzione del business e di fornire all’impresa il supporto giusto, nel momento giusto.”

Questo approccio modulare e personalizzato consente di adattare gli strumenti finanziari all’evoluzione dell’impresa, garantendo una continuità strategica che va ben oltre l’atto dell’erogazione.

“Il vero valore per noi è guardare al lungo periodo, non si tratta di chiudere una singola operazione,” continua Marcarini, “il nostro obiettivo è costruire relazioni solide, fondate sulla fiducia, che ci permettano di accompagnare l’impresa lungo tutto il suo percorso di crescita e trasformazione.”

La digitalizzazione al servizio dell’analisi

Il cuore tecnologico del modello illimity è la “Credit Machine”, una piattaforma digitale avanzata che automatizza le fasi operative del processo creditizio, accelerando l’analisi e garantendo trasparenza, tracciabilità e coerenza. Ma a differenza di altri modelli bancari, la tecnologia non sostituisce la competenza umana: la potenzia.

“La nostra idea è che la tecnologia debba abilitare, non disintermediare”, spiega Ortolano. “La Credit Machine ci consente di essere più rapidi, più precisi, più efficienti. Ma il vero valore resta nella capacità di leggere la complessità dell’impresa, interpretare il contesto, costruire scenari e affidarci ai nostri “tutor” — esperti di settore — per comprenderne a fondo i fondamentali industriali.

Un modello che unisce quindi automazione e relazione, dati e intuizione, per offrire alle imprese un’esperienza bancaria realmente aderente ai loro bisogni.

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Il caso JAKALA: un mix su misura per la crescita

Un esempio concreto dell’approccio illimity è rappresentato da JAKALA, azienda italiana leader nella data-driven trasformation e protagonista di un forte percorso di crescita, sia in Italia che all’estero.

Per accompagnarne lo sviluppo, illimity ha progettato un mix di strumenti finanziari su misura. Il factoring ha consentito all’azienda di migliorare la gestione del capitale circolante, accorciando i tempi di incasso e liberando risorse per gli investimenti. Parallelamente, è stato attivato un intervento di finanza strutturata per sostenere le operazioni più complesse e garantire la flessibilità finanziaria necessaria all’espansione internazionale.

“Abbiamo costruito un sistema modulare, in grado di adattarsi all’evoluzione del business e di rispondere in modo integrato alle esigenze operative e strategiche di JAKALA”, spiega Ortolano. Il caso rappresenta emblematicamente il ruolo che il credito può giocare come leva trasformativa, e non solo tattica.

Oltre il credito: verso un nuovo paradigma

Per illimity, il credito alle Pmi non è una voce di bilancio, ma un ambito strategico attraverso cui ridefinire la relazione tra banca e impresa. Il modello che propone è quello di una banca “intelligente”, capace di integrare ascolto, competenza, dati e visione industriale in un’offerta che sia realmente rilevante per il cliente.

“In un contesto in cui molte banche stanno riducendo il rischio, noi abbiamo scelto di accompagnarlo, con un atteggiamento proattivamente selettivo purché sia sostenibile, ben compreso, gestito e condiviso”, conclude Ortolano. “Questo è il nostro modo di fare banca: costruire insieme alle imprese percorsi di valore, nel lungo periodo”.



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