CATANZARO Attrattività della destinazione, internazionalizzazione, diversificazione dell’offerta, trend favorevole alla destagionalizzazione e crescita dell’extra-alberghiero. Sono queste le novità che emergono dal rapporto “Instant Tourism Calabria” che oggi è stato presentato in Cittadella dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, dall’assessore regionale al Turismo Giovanni Calabrese e dal direttore generale del Dipartimento Turismo, Raffaele Rio, il curatore del rapporto e da anni profondo conoscitore dei flussi, non solo calabresi. Il report copre l’arco temporale dei primi 4 mesi del 2025 e quindi rappresenta sicuramente la “fotografia” più completa per quanto riguarda l’andamento congiunturale del settore.
I numeri
Un andamento chiaramente positivo, stando ai dati che dicono che in questo range quadrimestrale «la Calabria registra il miglior dato di presenze turistiche degli ultimi cinque anni, raggiungendo quota 464.240 dei pernottamenti (+10,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Rialzo più che significativo anche per gli arrivi: oltre 224 mila turisti con una crescita pari al 10,4%. Andamento in controtendenza rispetto al dato provvisorio nazionale che registra, nello stesso arco temporale osservato, una contrazione sia degli arrivi (-7,2%) che delle presenze (-3,2). L’analisi storica, inoltre, evidenzia come il primo quadrimestre del 2025 si confiuri come il periodo più performante in termini di crescita tendenziale post-pandemica, sia sul fronte delle presenze che su quella dell’evoluzione degli arrivi. Più che rilevante anche il confronto con l’andamento provvisorio dei flussi su base nazionale. A trainare il risultato – prosegue il rapporto curato da Rio – prioritariamente la componente estera. In particolare, il turismo internazionale mostra una crescita rilevante: gli arrivi dei non residenti aumentano del 45,8% e le presenze del 50,1%, con una permanenza media stabile a 3,0 giorni. Il tasso di internazionalizzazione è pari al 16,9% (+4,09 punti percentuali), con una punta del 25,9% ad aprile. In altri termini, per ogni 100 turisti che hanno scelto di trascorrere una vacanza in una località calabrese, 17 provengono dal mercato estero. In forte espansione anche il comparto extra-alberghiero, che registra un incremento del 30,7% degli arrivi e del 21,0% delle presenze, consolidando il trend di diversificazione dell’offerta ricettiva regionale. Tra i 10 mercati esteri top player figurano Germania, Polonia, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Canada, Regno Unito, Brasile e Paesi Bassi che rappresentano il 59,0% degli arrivi e il 63,8% delle presenze rispetto al dato complessivo dell’incoming regionale. Al Canada il primato per giorni di permanenza media (4,5 giorni) immediatamente seguito dalla Germania (4,4 giorni) ».
Commento ai dati
«L’aumento delle presenze turistiche in Calabria – si legge nel report “Instant Tourism” – rappresenta un segnale concreto della crescente attrattività della destinazione, indicatore essenziale di sviluppo non solo per l’incremento dei flussi, ma anche per la loro capacità di generare valore e permanenza sul territorio. Il prolungamento della durata media dei soggiorni e la maggiore apertura ai mercati esteri sono esiti tangibili delle politiche di rafforzamento dei collegamenti aerei e dell’accessibilità internazionale. La dinamica dei prezzi incide ancora sulla mobilità domestica, ma l’espansione della componente estera apre prospettive nuove. A partire da questi risultati, diventa sempre più necessario investire in una strategia integrata che metta a sistema qualità dell’accoglienza, promozione internazionale e sostenibilità dei flussi turistici».
La distribuzione dei flussi per tipologia ricettiva
Nel primo quadrimestre del 2025 – prosegue il rapporto curato dal Dipartimento – «il sistema ricettivo calabrese mostra una dinamica complessivamente espansiva, pur con differenziazioni tra le due principali tipologie ricettive. In particolare, gli esercizi alberghieri evidenziano una moderata crescita degli arrivi (+5,8%) e delle presenze (+6,2%) rispetto allo stesso periodo del 2024. La permanenza media si attesta a 1,9 giorni, in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Questo dato indica un consolidamento del comparto alberghiero, che beneficia di un prolungamento della durata del soggiorno, in particolare nel mese di aprile (2,1 giorni). Parallelamente, gli esercizi extra-alberghieri registrano una performance nettamente superiore, con una variazione positiva del +30,7% negli arrivi e del +21,0% nelle presenze. La permanenza media, pur riducendosi leggermente rispetto al 2024 (-0,22), resta su livelli significativi (2,7 giorni). Si conferma, quindi, una significativa espansione dell’ospitalità extra-alberghiera, che continua ad attrarre quote crescenti di domanda, anche nella stagione invernale, tradizionalmente meno favorevole a questa tipologia. E, infatti, il rapporto tra le presenze in esercizi alberghieri e quelle in strutture extraalberghiere, pari a 2,5 nel quadrimestre, si riduce rispetto al 2024, segnalando un progressivo riequilibrio strutturale dell’offerta turistica. Tale dinamica suggerisce una crescente competitività e attrattività dell’ospitalità extra-alberghiera, sostenuta da una domanda sempre più orientata verso formule di soggiorno flessibili e personalizzate».
Mercato estero, le destinazioni top 10
Nel periodo osservato – si legge ancora nel report – «la domanda turistica estera in Calabria evidenzia una forte concentrazione su alcuni mercati consolidati. La Germania si conferma il primo mercato di riferimento, con una quota del 16,5% degli arrivi e del 24,1% delle presenze totali, associato a una permanenza media di ben 4,4 giorni. Segue la Polonia, che rappresenta il 9,4% degli arrivi e l’8,6% delle presenze, con una permanenza media pari 2,7 giorni, consolidando la sua posizione tra i mercati top player per il turismo regionale. Significativi, inoltre, anche i contributi della Francia (8,0% arrivi e 6,4% presenze) e degli Stati Uniti (6,4% arrivi e 5,3% presenze). Il mercato canadese, inoltre, si distingue per una permanenza media di 4,5 giorni, la più alta tra i primi dieci paesi. Regno Unito, Brasile e Paesi Bassi completano il quadro dei principali bacini esteri, rappresentando complessivamente, con oltre 9,4 mila pernottamenti, circa l’8,3% del mercato incoming delle presenze. Nel complesso, dunque, il mercato estero si mostra ben distribuito tra provenienze europee e nordamericane, con una permanenza media complessiva di 3,0 giorni, in linea con i principali indicatori di durata media dei soggiorni internazionali».
Mercato domestico per regioni di provenienza
Nel primo quadrimestre del 2025 – aggiunge il rapporto “Instant Tourism” della Regione – «la domanda turistica domestica in Calabria si concentra prevalentemente nei bacini di prossimità del Mezzogiorno. La Calabria stessa si conferma primo mercato di origine con 48.355 arrivi (25,9%) e 85.848 presenze (24,5%), a testimonianza della rilevanza del turismo interno regionale e del peso del segmento di breve raggio. Seguono la Sicilia, con 31.001 arrivi (16,6%) e 61.080 presenze (17,4%), e la Campania, che registra 26.108 arrivi (14,0%) e 50.597 presenze (14,4%), delineando un asse sud-occidentale strategico per i flussi turistici interregionali. La Puglia contribuisce con 20.900 arrivi (11,2%) e 37.178 presenze (10,6%), consolidando la centralità del Mezzogiorno nel sistema della mobilità turistica domestica. Anche il Lazio presenta una quota rilevante, pari al 9,5% degli arrivi e al 9,1% delle presenze, mentre la Lombardia si attesta al 6,4% per entrambi gli indicatori, rappresentando la prima regione del Nord per flussi verso la Calabria. In seconda fascia, per pernottamenti, si collocano Emilia-Romagna (2,8%), Toscana (2,4%), Veneto e Piemonte (2,2%). Le restanti regioni italiane presentano quote inferiori all’1,8%, pur concorrendo alla composizione di una domanda complessivamente diffusa e variegata su scala nazionale.
Il borsino
Interessante inoltre il tema del “borsino” dei prodotti turistici. Secondo il report in Calabria «nel complesso le scelte dei visitatori riflettono una domanda diversificata ma ancora fortemente orientata alle motivazioni funzionali e professionali, con segnali incoraggianti sul piano culturale, balneare e sportivo, in attesa della piena stagionalità estiva. In particolare, l’analisi delle preferenze espresse dai visitatori in Calabria evidenzia la netta prevalenza del cluster Business e Meeting Industry, che rappresenta il 45,4% del totale. Si conferma dunque il peso rilevante dei viaggi legati a motivazioni professionali, istituzionali e congressuali in questa fase. dell’anno, tipicamente meno orientata al turismo leisure. Seguono le preferenze per il comparto Cultura, Storia e Tradizioni con il 16,4%, e per il Mare e Turismo Balneare, che raggiunge già il 13,8% nonostante il periodo non ancora propriamente estivo, segnale di una domanda anticipata o legata a brevi soggiorni nei litorali. Il segmento Sport e Tempo Libero si attesta al 13,0%, sostenuto anche dalla fruizione delle aree montane e delle attività ricreative invernali. Più contenute, ma comunque significative, le scelte orientate verso il Turismo delle Radici e Familiare (4,4%), il Natura e Outdoor (3,6%), e l’Enogastronomia (2,4%), espressioni di un interesse crescente per esperienze identitarie e di prossimità. Chiude la graduatoria il Turismo Religioso e Sociale, che si attesta allo 0,9%, in linea con la stagionalità e con l’assenza di ricorrenze liturgiche maggiori nel periodo osservato». (a. c.)
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