Otto idee vincenti per far nascere nuove imprese, grazie alla finanza comportamentale

La finanza comportamentale è una disciplina che integra i principi della psicologia e delle scienze comportamentali con l’economia e la finanza, con l’obiettivo di comprendere meglio come le persone prendono decisioni finanziarie. L’idea è che i comportamenti degli individui non seguono sempre i tradizionali modelli razionali, ma sono influenzati da pregiudizi cognitivi, emozioni e norme sociali.
La finanza comportamentale offre preziosi strumenti per promuovere l’imprenditorialità, soprattutto in contesti economici, come il Sud Italia, dove è più urgente stimolare la crescita e ridurre la disoccupazione. L’imprenditorialità genera nuove opportunità e ha un impatto positivo sul mercato del lavoro nel suo complesso: uno studio condotto su 23 paesi Ocse ha rilevato che un aumento dell’1% del tasso di lavoro autonomo può ridurre la disoccupazione dell’1,12% nel medio-lungo termine. Come sottolineato dalla Banca mondiale, «l’imprenditorialità è intrinsecamente un insieme di comportamenti, dalla progettazione di un prodotto o servizio alla richiesta di finanziamento».

Contributi

È proprio in questo contesto che l’analisi comportamentale offre un contributo fondamentale, svelando i meccanismi psicologici che guidano le decisioni individuali e consentendo di progettare interventi mirati per stimolare la propensione al rischio, alla soluzione dei problemi, alla creatività ed alla intraprendenza. Anche piccole modifiche alle politiche esistenti possono innescare un circolo virtuoso. Ad esempio, un progetto condotto in Turchia dal Behavioural Insights Team di Londra ha evidenziato che le aziende avevano il 27% di probabilità in più di richiedere finanziamenti per l’export quando il governo forniva informazioni trasparenti sul tipo di difficoltà ed opportunità e offriva indicazioni su come presentare domanda.
La Banca mondiale ha lavorato a lungo su questi temi e nel 2015 ha prodotto un dettagliato rapporto intitolato «Mente, Società e Comportamento». Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel 2021 ha riconosciuto il ruolo chiave delle scienze comportamentali nel promuovere i mandati dell’Onu.

Imprenditorialità

Per promuovere l’imprenditorialità, una serie di interventi come incentivi finanziari, programmi educativi e modifiche al contesto normativo sono certamente necessari. Un approccio basato sull’analisi comportamentale non sostituisce questi strumenti, ma li arricchisce, offrendo una comprensione più approfondita dei meccanismi psicologici che influenzano le decisioni individuali. L’obiettivo finale è progettare politiche pubbliche efficaci e sostenibili a supporto dell’imprenditorialità, garantendo che le risorse siano efficacemente canalizzate dove hanno il maggiore impatto. Ad esempio, senza affrontare le barriere comportamentali nel processo di richiesta di prestiti, un approccio normativo potrebbe indurre le banche a offrire più prestiti rivolti all’imprenditorialità, ma i potenziali interessati potrebbero non richiederli.
Quali strumenti possono quindi mettere a disposizione l’economia e la finanza comportamentale per favorire lo sviluppo nelle aree depresse del nostro Paese? Si tratta di sviluppare analisi su come le istituzioni finanziarie (banche, Cdp e fondazioni), da sole o in collaborazione con le amministrazioni, possano stimolare i cittadini e la PA a promuovere iniziative di crescita principalmente, ma non solo, di natura industriale.

Approcci vincenti

Alcuni esempi di approcci utilizzati con successo:
• Promuovere un cambiamento di mentalità da una mindset fisso, in cui si ritiene che le competenze siano innate e statiche, a uno di crescita, in cui le competenze possano essere sviluppate.
• Affrontare l’avversione al rischio che può ostacolare le scelte imprenditoriali, creando un sistema di incentivi simbolici e non che premi il rischio aziendale, la propensione all’innovazione e riduca la paura del fallimento.
• Sviluppare il capitale sociale costruendo reti di supporto nella comunità che facilitino l’accesso alle risorse necessarie per avviare un’attività.
• Utilizzare tecniche di nudging nella finanza agevolata per guidare i potenziali imprenditori verso comportamenti più ponderati.
• Promuovere programmi di risparmio per futuri investimenti imprenditoriali utilizzando tecniche come il risparmio per default
• Utilizzare norme sociali descrittive per incentivare i comportamenti imprenditoriali e renderne l’avvio un valore sociale diffuso.
• Integrare la formazione comportamentale al debiasing (neutralizzazione degli errori cognitivi) per migliorare la gestione delle risorse e ridurre i rischi associati all’avvio di nuove attività con le metodologie come quella Lean Start-Up per il lancio di idee e attività innovative in modo da individuare un percorso verso un business sostenibile, riducendo drasticamente tempi e costi, e, di conseguenza, la possibilità di fallire.
• Sviluppare euristiche smart che aiutino imprenditori e manager a prendere decisioni più veloci, responsabili e trasparenti, valutando un certo numero di alternative ed assicurandosi che ciascuna opzione venga confrontata con parametri definiti in anticipo.