Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Bonus Beni Strumentali 4.0: Al Via Le Prenotazioni Sulla Piattaforma GSE Dal 17 Giugno – Studio Pizzano


L’attesa è finita. Dal 17 giugno 2025, alle ore 14:00 precise, ha aperto i battenti la piattaforma digitale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per prenotare il credito d’imposta per investimenti in beni materiali 4.0. Un passaggio cruciale per le imprese che intendono beneficiare dell’agevolazione sui loro progetti di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Il tutto, naturalmente, nel rispetto del nuovo limite di spesa di 2,2 miliardi di euro stabilito dalla Legge di Bilancio 2025. Il decreto direttoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 16 giugno 2025 ha fissato questa data tanto attesa dalle aziende, completando finalmente il puzzle normativo che si era delineato nei mesi scorsi. Una novità importante, però: il sistema automatico di riconoscimento del credito appartiene ormai al passato. Ora conta l’ordine cronologico di arrivo delle comunicazioni, in quello che potremmo definire una sorta di “click day” permanente.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

1

Il quadro normativo: dalla legge di bilancio ai decreti attuativi

Il nuovo assetto normativo trova le sue radici nell’art. 1, commi 445-448, della legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), che ha introdotto il limite di spesa di 2,2 miliardi di euro. Questo tetto rappresenta una svolta epocale rispetto al passato, quando il credito spettava automaticamente a chiunque ne avesse diritto sostanziale.

Il decreto direttoriale del 15 maggio 2025 aveva già dettato le nuove regole per la fruizione del credito d’imposta, ma mancava il tassello finale: la data di apertura della piattaforma. Il decreto del 16 giugno 2025 ha colmato questa lacuna e ha anche apportato alcune modifiche importanti, dettagliando in particolare le modalità di compilazione dei modelli per l’acquisizione di beni tramite leasing finanziario.

È opportuno notare che il nuovo modello è disponibile in formato editabile esclusivamente attraverso i servizi informatici del GSE, nella sezione “Transizione 4.0” del sito istituzionale, accessibile tramite SPID.

Chi può beneficiare dell’agevolazione e per quali investimenti

L’agevolazione è riservata alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio italiano. Il credito spetta per investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, oppure fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

I beni agevolabili sono quelli inclusi nell’allegato A della legge n. 232/2016, riconducibili alle tre categorie principali di beni 4.0:

  • Sistemi computerizzati per l’elaborazione delle informazioni;
  • Dispositivi per il controllo della qualità e della sostenibilità dei processi produttivi;
  • Interfacce uomo-macchina per l’ergonomia e la sicurezza sul lavoro.

Come spesso accade nella casistica comune, è fondamentale che i beni siano interconnessi al sistema aziendale e, per investimenti superiori a 300.000 euro, devono essere supportati da una perizia tecnica asseverata. Per importi inferiori è sufficiente una dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante – un aspetto questo che nella pratica professionale viene talvolta sottovalutato in fase di pianificazione.

Le tre comunicazioni obbligatorie: un percorso a tappe dettagliato

La procedura si articola – ed è bene sottolinearlo sin da subito – in tre distinte comunicazioni che le imprese devono trasmettere attraverso la sezione “Transizione 4.0” del portale GSE. Un meccanismo più complesso rispetto al passato, ma che garantisce maggiore trasparenza nell’assegnazione delle risorse pubbliche.

Prima comunicazione: la prenotazione preventiva

La comunicazione preventiva rappresenta il primo step fondamentale e deve essere trasmessa entro il 31 gennaio 2026. Qui l’impresa deve riportare le informazioni relative agli investimenti previsti e l’importo del credito d’imposta “prenotato”. L’ordine cronologico di invio determina la priorità nella prenotazione delle risorse – un meccanismo che trasforma di fatto la procedura in una corsa contro il tempo.

Nel caso di indisponibilità, anche parziale, delle risorse del plafond da 2,2 miliardi di euro, le comunicazioni si intendono comunque trasmesse. Il GSE darà comunicazione all’impresa della nuova disponibilità di risorse secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazioni preventive. È importante e fondamentale comprendere che, in caso di esaurimento delle risorse, le comunicazioni saranno comunque acquisite e le imprese potranno accedere al beneficio solo in caso di nuova disponibilità di fondi.

Seconda comunicazione: la conferma dell’acconto

Successivamente, l’impresa deve inviare una seconda comunicazione attestante il pagamento di almeno il 20% del costo dell’investimento. In particolare, entro trenta giorni dall’invio del modello di comunicazione preventiva, l’impresa deve trasmettere nuovamente il modello preventivo con l’indicazione della data e dell’importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione.

Una precisazione importante riguarda i beni oggetto di leasing finanziario: secondo quanto chiarito dal decreto direttoriale 16 giugno 2025, il pagamento di quote per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione si considera soddisfatto con la stipula del contratto di leasing e l’impegno assunto con il fornitore dalla società di leasing con la sottoscrizione dell’ordine di acquisto. Non è necessario, quindi, il versamento del maxicanone.

In caso di indisponibilità di risorse, i trenta giorni decorrono dalla data della comunicazione del GSE della disponibilità delle risorse.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Terza comunicazione: il completamento degli investimenti

La procedura si chiude con la trasmissione della comunicazione di completamento. Al termine degli investimenti, l’impresa deve trasmettere questa comunicazione secondo scadenze ben precise:

  • Entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati entro il 31 dicembre 2025;
  • Entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti completati entro il 30 giugno 2026.

Il mancato invio delle comunicazioni nei termini e nelle modalità previste comporterà il mancato perfezionamento della procedura per la fruizione del credito d’imposta. Un aspetto spesso trascurato che può vanificare completamente l’investimento dal punto di vista fiscale.

Procedura specifica per chi ha già comunicato con il vecchio modello

Per le imprese che al 15 maggio 2025 (data di pubblicazione del decreto direttoriale 15 maggio 2025) avevano già comunicato – in via preventiva ovvero di completamento – tramite il modello di cui all’allegato 1 al decreto direttoriale 24 aprile 2024, investimenti con data di ultimazione successiva al 31 dicembre 2024, è previsto un percorso specifico.

Ai fini della prenotazione delle risorse, rileva l’ordine cronologico di invio della comunicazione preventiva già trasmessa. Tuttavia, entro trenta giorni dal 17 giugno 2025 (ovvero entro il 16 luglio 2025) queste imprese devono trasmettere il nuovo modello di comunicazione preventiva per conformarsi alle nuove modalità, preservando la priorità acquisita.

Le imprese devono poi adempiere agli obblighi di:

  • Conferma dell’acconto (entro trenta giorni dalla comunicazione preventiva);
  • Completamento degli investimenti entro i tempi previsti.

Si consideri che le imprese che non si adeguano entro il 16 luglio 2025 devono presentare il nuovo modello di comunicazione, perdendo però la priorità relativa alla comunicazione preventiva già trasmessa con il precedente modello. Un rischio che, nell’esperienza applicativa, può comportare l’esclusione di fatto dal beneficio per esaurimento delle risorse.

Investimenti esclusi dalla nuova procedura di prenotazione

Non tutti gli investimenti rientrano nel nuovo sistema soggetto al tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro. Sono esclusi dalla nuova procedura di prenotazione:

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Investimenti già completati o “blindati”

  • Gli investimenti completati nel 2024;
  • Gli investimenti completati nel 2025 per i quali al 31 dicembre 2024 risulta verificata l’accettazione dell’ordine da parte del venditore con il relativo pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Per tali investimenti continuano ad applicarsi le disposizioni del decreto direttoriale 24 aprile 2024. Il modello va inviato attraverso la Piattaforma GSE:

  • Sia in via preventiva che consuntiva per gli investimenti effettuati a partire dal 30 marzo 2024;
  • Esclusivamente in via consuntiva per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2023 al 29 marzo 2024.

Come precisato dalla risoluzione n. 41/E dell’11 giugno 2025, per la compensazione del credito d’imposta relativo a tali investimenti si continua a utilizzare il codice tributo “6936”, istituito con la risoluzione n. 3/E del 13 gennaio 2021 e rinominato con la risoluzione n. 45/E del 26 luglio 2023.

Utilizzo del credito: codici tributo e modalità operative

Il nuovo codice tributo “7077”

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 41/E dell’11 giugno 2025, ha istituito il codice tributo “7077” per consentire l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 del credito d’imposta riconosciuto alle imprese per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026.

In sede di compilazione del modello F24, il codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento del credito, nella colonna “importi a debito versati”.

Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di completamento degli investimenti, nel formato “AAAA”. L’ammontare del credito utilizzato in compensazione non dovrà eccedere l’importo trasmesso per ciascun beneficiario dal Ministero delle Imprese all’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

I flussi informativi tra amministrazioni

Ai sensi del comma 448 della legge di Bilancio 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy trasmetterà all’Agenzia delle Entrate, entro il quinto giorno lavorativo di ciascun mese, l’elenco delle imprese beneficiarie ammesse a fruire dell’agevolazione nel mese precedente con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile in compensazione, sulla base delle sole comunicazioni di completamento.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’Agenzia delle Entrate trasmetterà al Ministero l’elenco dei soggetti che hanno utilizzato in compensazione il credito d’imposta, con i relativi importi. Un sistema di monitoraggio reciproco che dovrebbe garantire il rispetto del plafond di spesa.

Il credito d’imposta, visibile nel cassetto fiscale del contribuente, sarà utilizzabile in compensazione presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto del versamento, a partire dal giorno 10 del mese successivo a quello della trasmissione dei dati dal Ministero all’Agenzia.

Il credito massimo fruibile e le modalità di determinazione

Il credito d’imposta prenotato rappresenta il credito massimo fruibile in compensazione. Come chiarito dal decreto direttoriale 16 giugno 2025, il credito d’imposta effettivamente fruibile è determinato sulla base del minor valore tra i crediti comunicati secondo le disposizioni normative.

Questo meccanismo può generare, nella casistica comune, situazioni in cui l’impresa si ritrova con un credito effettivamente utilizzabile inferiore a quello inizialmente prenotato. È quindi fondamentale una pianificazione accurata degli investimenti e una valutazione realistica dei costi sostenuti.

Al perfezionamento dell’invio del modello di comunicazione, l’impresa ottiene una ricevuta di avvenuto invio con l’indicazione del credito d’imposta prenotato ovvero dell’indisponibilità delle risorse. Un documento che assume particolare rilevanza probatoria in caso di successive verifiche o contestazioni.



Source link

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga