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Tofflonit, simbolo della cooperazione sino-italiana tra innovazione e investimenti strategici


La Rubrica – Un Italiano in Cina

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Dallo scorso anno, con l’avvio ufficiale del progetto di Tofflon in Italia, questa collaborazione sino-italiana ha attirato un’ampia attenzione. Quali sono stati i principali fattori che hanno portato alla decisione di scegliere l’Italia come sede per il nuovo impianto produttivo?
Tofflon ha preso in considerazione tre dimensioni principali per l’attuazione del progetto:

  1. Evitare rischi geopolitici attraverso operazioni locali, ridurre i rischi associati a barriere commerciali ed instabilità politica per il gruppo Tofflon, garantendo la continuità della catena di approvvigionamento e sostenendo la crescita del mercato
  2. Maggiore vicinanza ai clienti locali in Europa (fornendo formazione e attrezzature didattiche per consentire ai clienti di conoscere rapidamente i prodotti ed evitare che i clienti incontrino potenziali problematiche in operazioni pratiche future, fornendo prontamente servizi ai clienti e servizi di ricambi). Questo è particolarmente rilevante per le multinazionali farmaceutiche e le CDMO locali, che richiedono sempre di più capacità di produzione localizzata, controllabilità delle consegne e tempestività nei servizi post-vendita, rafforzando così la fiducia dei clienti nella qualità e nell’affidabilità delle imprese cinesi.
  3. Costituire un team locale esperto in normative e conformità, monitorare attentamente le variazioni delle normative nei vari paesi dell’UE e garantire che tutti i prodotti siano conformi agli standard europei (CE, EU ANNEX 1) già nella fase di ricerca e sviluppo. Inoltre, mantenere il contatto con le autorità locali di conformità attraverso una joint venture in Italia per ottenere gli ultimi aggiornamenti riguardo alle normative. A tal proposito Tofflon dispone di un’elevata capacità produttiva autonoma, mentre Itema vanta una consolidata esperienza nella gestione locale, incrementando l’efficienza produttiva e la qualità del prodotto.

Come valuta l’Italia come destinazione per gli investimenti, in termini di ecosistema industriale, qualità della forza lavoro e ambiente normativo? Quali opportunità e sfide vede per le imprese cinesi?
L’Italia presenta un sistema industriale ben consolidato nel settore della produzione meccanica e dell’automazione, con particolare riferimento ai comparti farmaceutico, alimentare e delle attrezzature per l’imballaggio. Questo contesto è caratterizzato da una lunga tradizione e da un elevato livello tecnologico. Per Tofflon, la collaborazione con aziende locali come Itema, che vantano una storia manifatturiera centenaria, rappresenta un’opportunità strategica. Tale sinergia non solo facilita la rapida creazione di una piattaforma di joint venture, ma consente anche di ottimizzare le risorse della catena di fornitura locale e le capacità ingegneristiche, accelerando così il processo di localizzazione dei prodotti.
Opportunità: Immergersi nell’ecosistema della manifattura di alta gamma in Europa, con l’obiettivo di incrementare la competitività internazionale del marchio e dei prodotti. Una catena di fornitura consolidata di componenti e tecnologie di automazione locali assicura l’efficienza nella produzione di attrezzature.
Qualità della Forza Lavoro: La forza lavoro italiana si distingue per l’elevata competenza, l’attenzione all’esperienza e la stabilità.
I professionisti tecnici e gli ingegneri italiani vantano competenze professionali di alto livello, in particolare nei settori dell’assemblaggio, collaudo e progettazione meccanica, supportati da una significativa esperienza. Questo elevato grado di professionalizzazione e la stabilità della forza lavoro rappresentano un valore aggiunto per le aziende, facilitando la creazione di team operativi a lungo termine.
Sfide da Affrontare: Tuttavia, l’introduzione di nuovi talenti e l’integrazione dei dipendenti locali richiedono una gestione attenta del tempo e un adeguato adattamento culturale. Inoltre, la legislazione del lavoro presenta una certa complessità, e i costi del lavoro, insieme alla flessibilità nelle assunzioni, necessitano di una pianificazione strategica e razionale.

Quali sinergie ha riscontrato tra l’approccio cinese e quello italiano in ambiti come la qualità industriale, l’innovazione e il know-how manifatturiero?
I due paesi, Cina e Italia, presentano caratteristiche distintive nel settore manifatturiero, creando una solida base di cooperazione fondata sulla complementarità nella qualità industriale, nell’innovazione tecnologica e nella cultura artigianale.
La Cina si distingue per la sua capacità sistemica e l’efficienza ingegneristica, con aziende in grado di gestire l’intero processo produttivo – dalla progettazione all’approvvigionamento, fino alla produzione e consegna – in tempi competitivi.
D’altra parte, il made in Italy è sinonimo di maestria artigianale e attenzione ai dettagli. Gli ingegneri italiani si dedicano a garantire un’eccellente precisione meccanica, un’estetica curata delle attrezzature e un’esperienza ottimizzata per l’utente, perseguendo un rigoroso standard di qualità nel design e nell’assemblaggio. Questa sinergia tra le due nazioni rappresenta un’opportunità strategica per il rafforzamento reciproco delle rispettive capacità manifatturiere.
La cooperazione tra Italia e Cina ha facilitato l’integrazione dei modelli di sviluppo del prodotto. Tofflon si focalizza su modularità, standardizzazione e replicabilità nei progetti, mentre gli ingegneri italiani privilegiano la personalizzazione per l’utente finale. Nel corso del processo di integrazione, abbiamo progressivamente sviluppato un meccanismo di collaborazione che combina “moduli standard + personalizzazione locale”. Questo approccio consente ai nostri prodotti di garantire sia una capacità di consegna su larga scala che una risposta adeguata alle esigenze specifiche dei clienti europei.
Inoltre, abbiamo lavorato per integrare le culture della qualità, stabilendo un linguaggio comune e maggiore coesione operativa.
Attraverso una sinergia strategica con il team locale italiano, le parti coinvolte hanno avviato un dialogo costruttivo e coordinato riguardo ai processi di produzione, gestione della qualità, gestione del rischio, sistema documentale e logica di convalida. Questo approccio ha permesso di instaurare gradualmente una cultura della qualità condivisa e una conoscenza uniforme degli standard.
La cooperazione tra Italia e Cina va oltre la mera integrazione delle risorse; rappresenta un dialogo profondo e un’evoluzione collaborativa tra due distinte culture manifatturiere. Per quanto concerne la qualità industriale, ci stimoliamo reciprocamente verso la rigorosità, influenzandoci nel rispetto dei processi e collaborando per generare idee innovative. Tofflon-Itema si configura come un emblematico esempio di questa “fusione est-ovest” e di una presa di coscienza bilaterale.

Che ruolo potrà avere Tofflon Itema nel rafforzare la capacità produttiva del settore biofarmaceutico in Europa e nel contribuire allo sviluppo economico locale?
Si prevede che il mercato biofarmaceutico europeo crescerà ad un tasso di crescita annuo composto (CAGR) compreso tra il 7% e il 9% nei prossimi cinque anni. Tale espansione è principalmente alimentata dall’incremento delle terapie innovative per il trattamento del cancro, delle malattie cardiovascolari e delle malattie infettive. Di conseguenza, si registra un aumento significativo della domanda di attrezzature per la sterilizzazione, isolatori, liofilizzatori e altre tecnologie correlate.
Tofflon-Itema può svolgere un ruolo significativo nello sviluppo economico locale attraverso i seguenti quattro punti chiave:

  1. Stimolo all’occupazione e formazione di talenti: L’implementazione del progetto a livello locale genererà direttamente nuove opportunità lavorative in vari settori, tra cui tecnologia, assemblaggio meccanico e servizi ingegneristici. Tofflon intende inoltre collaborare con istituti tecnici e centri di ricerca locali per creare posti di lavoro e formare professionisti specializzati nella produzione e validazione di attrezzature farmaceutiche.
  2. Promozione della localizzazione della catena di approvvigionamento: Attraverso l’istituzione di impianti di produzione e assemblaggio in Italia, Tofflon-Itema si impegna a privilegiare l’acquisto di componenti e servizi locali. Questo approccio non solo migliorerà la stabilità e la cooperazione della catena di approvvigionamento sia a monte che a valle in Europa, ma garantirà anche ai clienti servizi di qualità superiore, contribuendo ad una significativa riduzione dei costi logistici.
  3. Incrementare la competitività regionale: Il vantaggio tecnologico di Tofflon, unito alle risorse locali e all’esperienza produttiva di Itema, consente a questa alleanza strategica di fornire soluzioni altamente competitive a livello globale per il mercato europeo. Questo approccio aiuta i clienti a conseguire vantaggi significativi in termini di qualità, tempi di consegna e rapporto costo-efficacia.
  4. Promozione dello sviluppo sostenibile: Tofflon è impegnata nell’adozione di tecnologie avanzate e soluzioni ecologiche per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. L’alleanza con Itema favorirà l’integrazione di pratiche produttive a basso consumo energetico e con ridotte emissioni, contribuendo allo sviluppo di una filiera produttiva sostenibile nel settore biofarmaceutico europeo.

Al di là della tecnologia e dei prodotti, secondo Lei cosa rappresenta questa collaborazione in termini di visione o valore per il futuro della cooperazione industriale tra Italia e Cina?
La collaborazione tra Tofflon e Itema va oltre il semplice accordo di fornitura o di partnership tecnologica. Essa rappresenta un modello di integrazione profonda di culture, idee e valori che traccia una nuova rotta nella cooperazione industriale sino-italiana.
Questa alleanza evidenzia una trasformazione fondamentale: da una cooperazione prevalentemente commerciale e basata sul costo, si evolve verso un’alleanza strategica orientata al valore, alla qualità e all’innovazione condivisa. La sinergia che si crea è finalizzata a sviluppare ecosistemi duraturi, capaci di attrarre talenti e risorse, promuovendo la crescita economica bilaterale.
Questo modello di cooperazione rappresenta un esempio virtuoso per future iniziative, indicando la direzione verso cui dovrebbero muoversi le collaborazioni industriali internazionali: non più semplici transazioni ma partnership di lungo termine, fondate su fiducia, innovazione e sostenibilità.
Infine, questa collaborazione testimonia la maturità crescente delle relazioni tra Italia e Cina nel settore industriale, riflettendo la volontà di costruire ponti solidi che favoriscano uno sviluppo equilibrato e condiviso nel contesto della globalizzazione tecnologica.

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In base alla vostra esperienza diretta, quali consigli si sentirebbe di dare ad altre aziende cinesi che stanno valutando un investimento in Italia?
In primo luogo, consigliamo alle aziende cinesi di effettuare un’analisi preliminare dettagliata e strategica per individuare la forma di investimento più idonea (joint venture, acquisizione o insediamento ex novo), considerando le peculiarità del mercato italiano ed europeo.
È fondamentale costituire un team dedicato per seguire tutte le fasi iniziali, dalla due diligence alla negoziazione e avvio del progetto, per garantire una gestione efficace e tempestiva.
Per le PMI cinesi, si suggerisce iniziare con attività di front-end commerciale e servizi post-vendita in Italia per testare il mercato e costruire una reputazione solida prima di espandersi con investimenti produttivi.
Raccomandiamo una gestione rigorosa della conformità normativa italiana ed europea, che implica rispetto delle normative ambientali, leggi sul lavoro, sicurezza e protezione dei dati, attraverso l’adozione di sistemi di gestione certificati e audit regolari.
Infine, il successo nel mercato italiano richiede un adattamento mirato: del prodotto, del processo produttivo e delle strategie di marketing e vendita. È altresì cruciale un’accurata selezione, formazione e integrazione del personale locale, che rappresenta la chiave per garantire operatività efficiente e stabilità nel lungo termine.


A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vicepresidente Nazionale della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina, Managing Partner di D’Andrea & Partners Legal Counsel



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