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Rimborso Modello 730 a rischio con la Naspi: come non perderlo


Presentare la dichiarazione dei redditi è un obbligo anche per i contribuenti disoccupati o che stiano percependo un qualsiasi ammortizzatore sociale. Uno degli strumenti messi a loro a disposizione per regolamentare la propria posizione è il Modello 730/2025. Grazie alla semplicità di compilazione e alla possibilità di gestire gli eventuali rimborsi in modo rapido e senza particolari problemi lo rendono uno dei sistemi più apprezzati dai contribuenti.

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In questo ampio contesto una domanda sorge spontanea. Come devono essere gestiti i rimborsi fiscali da chi percepisce la Naspi? In questo caso ad agire in veste di sostituto d’imposta è l’Inps, quindi nulla va perso.

Modello 730: chi paga i rimborsi

Strumento duttile e la cui compilazione è stata semplificata di molto, il Modello 730/2025 permette a molti contribuenti di gestire la loro posizione fiscale.

Indubbiamente una delle sue caratteristiche più importanti è la possibilità di delegare la gestione del pagamento e del rimborso delle imposte al sostituto d’imposta, che, nella maggior parte dei casi, coincide con il datore di lavoro o con l’ente che eroga la pensione.

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Volendo sintetizzare al massimo, questo permette di ottenere i rimborsi direttamente con la pensione o la busta paga. Quanti invece dovessero avere dei debiti con il fisco li possono pagare con delle trattenute direttamente sulla busta.

Il rimborso che spetta dal Modello 730/2025 ha delle scadenze ben precise: gli importi che spettano arrivano ai lavoratori dipendenti a partire dal mese di luglio, mentre i pensionati li vedranno arrivare con la pensione di agosto e settembre.

Come ottenere il rimborso con la Naspi

Anche i contribuenti che ricevono la Naspi hanno la possibilità di usufruire delle semplificazioni messe a disposizione dal Modello 730/2025. In questo caso, infatti, ad assumere il ruolo di sostituto d’imposta è l’Inps.

La strada per ottenere il rimborso, sostanzialmente, è la stessa che viene seguita dai lavoratori dipendenti. Una volta che il credito è stato riconosciuto ufficialmente, gli importi che spettano vengono percepiti direttamente con l’indennità di disoccupazione.

Nel caso in cui il contribuente stia ancora percependo la Naspi la procedura è sostanzialmente automatizzata, ma soprattutto con delle tempistiche molto rapide. Purché il diretto interessato stia ancora percependo il sussidio nel periodo in cui dovrebbe arrivare l’accredito.

È importante sottolineare, a ogni modo, che la Naspi è un contributo che viene erogato temporaneamente. Questo potrebbe essere un ostacolo alla ricezione del rimborso, soprattutto quando l’erogazione dovesse cessare poco prima che il rimborso venga accreditato.

Cosa succede se la Naspi termina prima

Cosa succede se si pensa che la Naspi termini prima dell’arrivo del contributo che spetta dal Modello 730//2025? A questo punto la strada da seguire è quella di optare per una delle soluzioni che sono messe a disposizione del sistema tributario italiano: si può scegliere sceglie il Modello 730/2025 senza sostituto d’imposta.

Questa scelta può essere effettuata anche quando si è ancora in presenza di un sostituto d’imposta.

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Se nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi si sta percependo la Naspi, ma facendo due calcoli al volo si ritiene che quando arriverà il rimborso non si riceverà più il sussidio, è possibile adottare questa soluzione. In altre parole è possibile decidere di non coinvolgere il sostituto d’imposta nella procedura di rimborso.

Altra soluzione che possono adottare i contribuenti è quella di scegliere il Modello Redditi Pf. I contribuenti, in questo modo, hanno una maggiore autonomia nella gestione delle imposte.

Mancando un sostituto d’imposto il rimborso viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che provvede a versarlo sul conto corrente il contribuente – è necessario comunicare le coordinate bancarie – o attraverso un assegno vidimato, che dovrà essere portato all’incasso.

Cosa succede se manca il sostituto d’imposta

Ma a questo punto come devono muoversi i contribuenti che percepiscono la Naspi per regolarizzare la propria posizione nei confronti del Fisco.

Nel caso in cui dovesse emergere un debito è necessario effettuare il relativo versamento attraverso un Modello F24. È necessario rispettare delle scadenze ben precise:

  • il 30 giugno (o il 30 luglio con una maggiorazione dello 0,40%) per il saldo e il primo acconto;
  • il 30 novembre per il secondo pagamento o l’unico acconto.

Se dalla dichiarazione dei redditi dovesse emergere un credito, il diretto interessato ha la possibilità di compensare con altri tributi che dovrebbe versare o chiederne il rimborso.

Quali sono i tempi senza la Naspi

Riuscire a ottenere il rimborso Irpef direttamente con la Naspi, indubbiamente, è una comodità. Ma il rischio a cui si può andare incontro, come abbiamo visto, è la cessazione del contributo.

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Nel momento in cui il beneficiario non dovesse più avere diritto a ricevere la Naspi prima che il conguaglio si dovesse perfezionare, il rimborso non verrebbe effettuato o si correrebbe il rischio di riceverlo in ritardo. Questo è il motivo per il quale quanti non dovessero avere la garanzia di ricevere il sussidio per tutta l’estate devono valutare con la massima attenzione se inserire l’Inps come sostituto d’imposta.

Sono proprio le incertezze a rappresentare una delle incognite principali da gestire da quanti si dovessero trovare in questa situazione.

Scegliere il Modello 730 senza sostituto d’imposta o il Modello Redditi Pf da un lato aprono a delle tempistiche più lunghe per la ricezione del rimborso, ma si evitano eventuali blocchi procedurali o il rischio di non ricevere nulla.

Quando deve essere presa la decisione

Aspetto fondamentale per prendere una decisione in coscienza è determinato dalle scadenze che i contribuenti devono rispettare per la presentazione della dichiarazione dei redditi, che deve essere presentata entro i termini previsti dalla normativa:

  • il Modello 730/2025 (sia ordinario che precompilato) deve essere trasmesso entro il 30 settembre 2025;
  • il Modello Redditi Persone Fisiche deve essere presentato entro il 31 ottobre 2025.

Le scadenze che abbiamo fissato sono fondamentali per evitare di incappare in spiacevoli sanzioni. E se ne deve tenere conto pensando anche alle tempistiche di ricezione della Naspi.

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