Il viceministro Gava: “È una scelta che avevo già caldeggiato mesi fa, indicandola come strategica e necessaria, oggi ancor di più alla luce dello scenario geopolitico. Il nucleare è parte della nostra visione per una transizione sicura e sostenibile e per la sicurezza energetica del nostro Paese”
“L’Italia aderisce ufficialmente all’Alleanza UE sul nucleare, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della riunione dell’Alleanza che si è tenuta questa mattina a margine del Consiglio Energia in corso a Lussemburgo.
“SCELTA CHE DEVE DARE PRODUZIONE MA ANCHE SICUREZZA”
“Un impegno con molti altri paesi per perseguire tutte le azioni che ci possono portare anche tecnologicamente alla produzione di energia nucleare in ambito europeo ed integrare quella che è la produzione dell’energia rinnovabile. È una scelta che deve dare produzione ma deve dare innanzitutto sicurezza all’Unione europea e ai nostri paesi. Questa è la sfida per avere energia decarbonizzata ed energia naturalmente per tutti”, ha aggiunto.
FINO AD OGGI L’ITALIA ERA STATO MEMBRO OSSERVATORE DEL GRUPPO
L’Italia era stata osservatore fino ad oggi “questo a seguito della decisione del Governo nazionale e della maggioranza di presentare un disegno di legge per il ritorno alla produzione di energia nucleare così come previsto dal Pniec. È una scelta che ha risvolti industriali e tecnologici che ci vede in prima fila e sui quali continueremo”, ha detto poi Pichetto prima di entrare.
“DECISIONE IN LINEA CON LE SCELTE DI POLITICA ENERGETICA DEL GOVERNO ITALIANO”
“Si tratta – ha sottolineato il ministro – di una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie. L’Italia sta infatti seguendo una strategia nazionale che in maniera trasparente e graduale, promuove una rivalutazione pragmatica del ruolo dell’energia nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile”.
“Siamo felici – ha concluso Pichetto Fratin – di collaborare e lavorare attivamente da oggi, con tutti i Paesi dell’Alleanza Nucleare, per promuovere insieme la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell’intera catena del valore dell’energia nucleare”.
GAVA: “BENE ADESIONE ALL’ALLEANZA NUCLEARE UE, SCELTA STRATEGICA E NECESSARIA”
“L’Italia nell’Alleanza europea per il nucleare. È una scelta che avevo già caldeggiato mesi fa, indicandola come strategica e necessaria, oggi ancor di più alla luce dello scenario geopolitico. Il nucleare è parte della nostra visione per una transizione sicura e sostenibile e per la sicurezza energetica del nostro Paese”. Così il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava.
COS’È L’ALLEANZA PER IL NUCLEARE E CHI NE FA PARTE
L’Alleanza per il Nucleare, anche definita Alleanza Nucleare Europea, è un’iniziativa lanciata nel 2023 su impulso della Francia, con l’obiettivo di promuovere le politiche energetiche dei paesi favorevoli all’energia nucleare a livello comunitario. Gli obiettivi principali sono quelli di rafforzare il ruolo dell’energia nucleare nella transizione verde dell’Unione Europea; ottenere supporto istituzionale e finanziario per nuovi progetti nucleari; coordinare investimenti, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie nucleari; promuovere lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) e tecnologie nucleari avanzate; creare una filiera industriale europea competitiva nel settore nucleare; ridurre la dipendenza energetica dall’esterno e garantire all’Europa un approvvigionamento stabile e a basse emissioni di carbonio.
Originariamente l’Alleanza Nucleare comprendeva dodici paesi fondatori: Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria. L’Italia vi ha partecipato fino ad oggi in qualità di “osservatore”. Dal 18 febbraio 2025, anche il Belgio è entrato a far parte dell’Alleanza in qualità di “membro effettivo”, superando il precedente status di “osservatore”. Oltre l’Italia, l’unico Paese che conserva ancora lo status di “osservatore” è l’Estonia.
L’Alleanza Nucleare si riunisce periodicamente a margine dei Consigli Energia dell’UE, con la partecipazione di ministri e/o rappresentanti di alto livello dei Paesi membri. La governance e l’attività di lavoro dell’Alleanza non risultano ancora pienamente cristallizzate. È attualmente in discussione tra i membri una proposta di “Programma di lavoro dell’Alleanza nucleare” promossa dalla Svezia, che dovrebbe definire una più strutturata e solida gestione delle attività per il prossimo futuro.
COSA IMPLICA L’INGRESSO EFFETTIVO DELL’ITALIA NELL’ALLEANZA
Possibilità di partecipare attivamente alle discussioni, gruppi di lavoro e comunicati alla Commissione Europea, al pari degli altri partecipanti; Contributo attivo al Gruppo di Lavoro sul Financing, che ha l’obiettivo di identificare possibili modalità per migliorare l’accesso dei progetti nucleari ai finanziamenti nell’UE, trattandola al pari delle altre fonti low-carbon; Consolidamento e facilitazione del dialogo con la Commissione Europea sulle tematiche inerenti all’energia nucleare; Rafforzamento delle interazioni con gli altri Paesi “pro-nucleare”.
“SU CLIMA OBIETTIVI AMBIZIOSI. MAGGIORE FLESSIBILITÀ A PAESI SU PERCORSI
“L’Italia è stato uno dei primi Paesi a presentare il proprio piano nazionale per l’energia e il clima. Insieme alla Commissione ci siamo posti un obiettivo ambizioso, e stiamo facendo del nostro meglio per conseguirlo, pure in un contesto che pone nuove difficoltà, soprattutto per raggiungere alcuni target. Guarderei ai risultati di queste valutazioni soprattutto come un’indicazione su come impostare il quadro regolatorio per la prossima decade: lasciando agli Stati membri maggiori flessibilità sul modo di conseguire l’obiettivo di riduzione delle emissioni. Naturalmente, man mano che guardiamo al percorso che ci porterà al 2040 e allo zero netto nel 2050, sarà importante valutare con attenzione gli obiettivi da definire e le modalità per raggiungerli, soprattutto quelle per il reperimento delle necessarie risorse finanziarie”, ha inoltre ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo al Consiglio Energia.
NUCLEARE: PICHETTO, RIVALUTAZIONE PRAGMATICA PER PRODUZIONE ENTRO IL 2050
“L’Italia ha deciso di perseguire una strategia nazionale che in maniera trasparente e graduale promuove una rivalutazione pragmatica del ruolo dell’energia nucleare come fonte di energia decarbonizzata, affidabile e programmabile. L’anno scorso abbiamo inserito nell’aggiornamento del PNIEC nazionale un’ipotesi di scenario di lungo termine che prevede al 2050 una quota di energia prodotta da fonte nucleare e proprio questa mattina l’Italia ha aderito all’Alleanza per il Nucleare. Ben vengano dunque queste iniziative che ci trovano pronte ad un confronto aperto per un futuro competitivo dell’Europa rispetto agli altri paesi” ha detto sempre il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, intervenendo al Consiglio Energia a Lussemburgo nel dibattito sul nuovo Programma illustrativo nucleare (PINC) presentato dalla Commissione Europea. Si tratta dell’ottavo programma illustrativo sul nucleare, che valuta anche la necessità di ulteriori risorse per lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR), reattori modulari avanzati (AMR), microreattori e, in prospettiva futura, la fusione.
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