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Assogasliquidi-Federchimica indica la strada per accelerare la decarbonizzazione del trasporto stradale e marittimo


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Assogasliquidi-Federchimica, l’associazione italiana imprese gas
liquefatti, sollecita misure di policy che consentano il possibile
raddoppio dei consumi nazionali di gas naturale liquefatto al 2027.
Presentando uno studio di Bip Consulting sul mercato GNL e bioGNL in
Italia, l’associazione ha proposto e un piano di rilancio della
filiera in dieci punti per accelerare la decarbonizzazione del
trasporto stradale e marittimo, delle industrie e delle località
off-grid.



«Il GNL/bioGNL – ha sottolineato il presidente di
Assogalisquidi-Federchimica, Matteo Cimenti, in occasione della
presentazione odierna dello studio – è un prodotto energetico
imprescindibile per la politica energetica del nostro Paese e della
più ampia strategia di decarbonizzazione, e non soltanto per
i suoi impieghi nel trasporto stradale pesante dove è già
molto diffuso e in quello marittimo destinato in breve tempo a
crescere grazie alle infrastrutture in corso d’opera e agli
interventi regolatori nello shipping. Anche nel suo utilizzo
nell’industria e nelle utenze locali off-grid, infatti, ci sono
ampie potenzialità di sviluppo».



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«Il GNL e il bioGNL – ha aggiunto Costantino Amadei,
presidente del gruppo GNL di Assogasliquidi-Federchimica – sono
soluzioni concrete, pronte, decarbonizzanti. In particolare, il
bioGNL è una tecnologia già disponibile, sicura da
gestire, facilmente integrabile con le infrastrutture esistenti e
con un costo per tonnellata di CO2 evitata tra i più bassi.
Può decarbonizzare subito i trasporti pesanti su gomma e via
nave, dove l’elettrificazione è ancora lontana da una piena
scalabilità. Sia GNL che bioGNL sono in uso già oggi
nei trasporti pesanti in molte realtà. E lo dimostra il caso
più clamoroso: la Cina. Questo Paese, guida mondiale nella
mobilità elettrica, ha scelto proprio il gas naturale
liquefatto per il trasporto pesante, con consumi che nel 2024 hanno
raggiunto quota 22 milioni di di tonnellate, contro 170mila
tonnellate italiane. Rapporto di circa 130:1 che dimostra la
necessità urgente di politiche industriali più
ambiziose anche in Europa».



Relativamente alla strategia proposta per il rilancio della
filiera del gas naturale liquefatto, Amadei ha spiegato che i dieci
punti proposti includono «misure urgenti come ad esempio un
credito d’imposta per l’acquisto di mezzi alimentati a GNL e bioGNL
e l’implementazione del fondo nazionale per il rinnovo del parco
mezzi con forti premialità per chi acquista mezzi a pesanti
alimentati a gas l’utilizzo dei proventi ETS2 per incentivare l’uso
di carburanti rinnovabili nei settori hard-to-abate quali appunto il
trasporto stradale, quello marittimo e gli impieghi industriali off-
grid».



«Il nostro settore – ha assicurato Amadei – è
pronto ed è arrivato il momento delle scelte industriali
coraggiose. Impiegare GNL/bioGNL significa ridurre le emissioni da
subito, senza attendere tecnologie future ancora in fase
sperimentale. Non si può più parlare di transizione
lasciando fuori soluzioni già operative ed economiche. Siamo
certi che su queste misure governo e parlamento saranno a fianco
delle imprese».



Lo studio di Bip Consulting osserva che il mercato italiano del
GNL mostra segnali di ripresa con una domanda che nel 2024 ha
raggiunto le 208mila tonnellate, trainata principalmente dal settore
dell’autotrazione (circa l’80% del totale). Le prospettive indicano
un’ulteriore crescita fino al raddoppio dei consumi nei prossimi tre
anni, superando le 400mila tonnellate/anno, volume che – ha
specificato Assogasliquidi-Federchimica – potrà essere
raggiunto «qualora siano pienamente implementate le misure
proposte nel piano di rilancio del settore, grazie ad un ulteriore
consolidamento del trasporto stradale e allo sviluppo del mercato
marittimo».



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Il piano dell’associazione per il rilancio del settore del GNL e
bioGNL sollecita una revisione urgente del Regolamento europeo sulle
emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, l’introduzione per almeno un
triennio di un credito d’imposta strutturale per le spese delle
imprese di autotrasporto connesse all’acquisto di questi carburanti,
l’incremento in misura considerevole del cosiddetto fondo di
investimenti per l’acquisto di mezzi pesanti fissando forti
premialità per i mezzi alimentati a GNL e bioGNL e la
riduzione strutturale del pedaggio autostradale per i veicoli
alimentati con questi carburanti così come le tasse portuali
per le navi, anche in versione dual fuel, alimentate a GNL.



Inoltre, il piano sollecita la definizione in tempi brevi dei
quadri strategici previsti dal nuovo Regolamento europeo AFIR per
promuovere lo sviluppo di infrastrutture per i carburanti
alternativi, l’introduzione di meccanismi certi che permettano di
destinare i proventi delle aste ETS a misure di decarbonizzazione
che li generano e invita a continuare a sviluppare la disponibilità
e la produzione di bioGNL.



Infine, sollecita di assicurare il riconoscimento delle garanzie
di origine ai fini ETS e di assicurare l’adozione omogenea delle
linee guida per il bunkeraggio di GNL recentemente adottate dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.



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