La crescente consapevolezza sulla necessità di ridurre l’impatto ambientale dei data center ha spinto l’Unione Europea e in particolare la Germania a implementare normative stringenti volte a promuovere l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili. Queste normative introducono requisiti specifici per i sistemi di gestione energetica, l’adozione di fonti rinnovabili, il riutilizzo del calore di scarto e limiti rigorosi sul PUE (Power Usage Effectiveness).
Ridurre l’impatto ambientale dei data center: cosa significa?
Ridurre l’impatto ambientale dei data center è una sfida fondamentale. I data center, sono il cuore pulsante dell’infrastruttura IT globale, consumano quantità significative di energia e risorse naturali. Implementare strategie per minimizzare il loro impatto ambientale è fondamentale per raggiungere obiettivi di sostenibilità e per l’ESG.
Il ruolo chiave dell’efficienza energetica
In primo luogo, l’efficienza energetica è una priorità assoluta. I data center possono ridurre il consumo energetico migliorando il design dell’infrastruttura e adottando tecnologie di raffreddamento più efficienti. L’uso di sistemi di raffreddamento adiabatici (tecnologie che utilizzano l’evaporazione dell’acqua per abbassare la temperatura dell’aria, senza l’aggiunta di energia esterna n.d.r.) e il miglioramento dell’efficienza degli impianti HVAC (riscaldamento, ventilazione e aria condizionata) possono ridurre significativamente il fabbisogno energetico.
Il contributo delle rinnovabili
La transizione verso fonti di energia rinnovabile è un altro passo essenziale. Molti data center stanno adottando fotovoltaico ed eolico o mini eolico o idroelettrico per alimentare le loro operazioni. Questo non solo riduce l’impronta di carbonio, ma contribuisce anche a promuovere l’uso di energie pulite su larga scala. Alcune aziende stanno anche investendo in certificati di energia rinnovabile o in titoli di efficienza energetica TEE per compensare le emissioni di CO2.
Un miglior utilizzo di tutte le risorse
L’ottimizzazione dell’uso delle risorse è un altro aspetto critico. I data center possono implementare tecniche di virtualizzazione e consolidamento dei server per ridurre il numero di macchine fisiche in funzione, diminuendo così il consumo di energia e risorse. Anche l’adozione di pratiche di gestione dei rifiuti elettronici RAEE è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Monitoraggio continuo delle prestazioni ambientali
Il monitoraggio continuo delle prestazioni ambientali attraverso metriche come il PUE (Power Usage Effectiveness) consente ai data center di identificare aree di miglioramento e ottimizzare le operazioni in modo sostenibile. L’uso di software avanzati di gestione delle risorse può aiutare a monitorare e controllare il consumo energetico in tempo reale.
La progettazione di data center in località con climi favorevoli, dove il raffreddamento naturale è possibile, rappresenta un’altra strategia efficace. Questo può ridurre la dipendenza dai sistemi di raffreddamento attivi e contribuire a diminuire l’uso complessivo di energia.
La sensibilizzazione e la formazione del personale sui temi della sostenibilità in forma di green skill possono rafforzare l’impegno verso la riduzione dell’impatto ambientale. Coinvolgere i dipendenti e promuovere una cultura aziendale orientata alla sostenibilità è fondamentale per garantire il successo a lungo termine delle iniziative ambientali.
Ridurre l’impatto ambientale dei data center: il ruolo della normativa UE
Obbligo dei sistemi di gestione energetica e delle energie rinnovabili
La legislazione tedesca sull’efficienza energetica prevede l’implementazione obbligatoria di sistemi di gestione energetica. Per quanto riguarda l’energia, è già in vigore l’obbligo di utilizzare il 50% di energia rinnovabile per i data center a partire dallo scorso anno, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2027.
Il Registro dell’efficienza energetica e il fattore di riuso dell’energia (ERF)
È stato istituito un registro dell’efficienza energetica, dove gli operatori di data center sono tenuti a inserire e condividere metriche sui loro impianti con le autorità di regolamentazione. Una delle parti più impegnative della normativa è il Fattore di Riuso dell’Energia (ERF) per i nuovi data center, valido per quelli che inizieranno le operazioni dal 2026 in poi. Questo significa che il calore di scarto prodotto dal data center deve essere riutilizzato per un minimo del 10% del calore generato, e queste percentuali sono destinate ad aumentare. Questa regolamentazione si applica a tutti i data center con potenza superiore a 300 kilowatt.
I Llmiti del PUE (Power Usage Effectiveness)
Un’altra regolamentazione chiave riguarda il PUE, un indicatore ampiamente discusso nel settore. I nuovi data center che entreranno in funzione avranno un limite massimo di PUE di 1.2. Per i data center esistenti, il PUE massimo consentito sarà di 1.5 nel 2027, per poi scendere a 1.3. Per gli operatori attuali che si trovano oltre il limite di 1.5, saranno necessari interventi importanti per raggiungere la conformità.
Ridurre l’impatto ambientale dei data center: vantaggi e rischi per l’ESG
Per garantire un funzionamento più sostenibile in un’economia sostenibile, è evidente che queste normative richiederanno significative modifiche strutturali e operative nei data center. Queste regolamentazioni sono considerate un passo positivo, poiché impongono un punto di partenza per il cambiamento, spingendo gli operatori a perseguire pratiche più sostenibili.
Ridurre l’impatto ambientale dei data center portare benefici valorizzabili in chiave ESG
La riduzione dell’impatto ambientale dei data center è diventata una componente essenziale delle ESG strategy aziendali. Sebbene l’adozione di pratiche sostenibili offra numerosi vantaggi, ci sono anche rischi associati che le aziende devono considerare per garantire un equilibrio efficace.
Uno dei principali vantaggi della riduzione dell’impatto ambientale dei data center è il miglioramento delle prestazioni ESG e il contributo a gestire il rapporto tra decarbonizzazione e competitività industriale. Adottando tecnologie ad alta efficienza energetica e fonti di energia rinnovabile, le aziende possono ridurre significativamente la loro impronta di carbonio, contribuendo positivamente agli obiettivi ambientali. Questo non solo migliora la reputazione aziendale, ma può anche attrarre investitori sensibili alle tematiche ESG, poiché il mercato sta sempre più premiando le aziende sostenibili con migliori condizioni di finanziamento.
Un miglior rapporto con le comunità sociali e con i territori
In termini sociali, l’adozione di pratiche sostenibili nei data center può migliorare le relazioni con le comunità locali e gli stakeholder, dimostrando un impegno verso la responsabilità ambientale. Le aziende che si dedicano a ridurre l’inquinamento e il consumo di risorse naturali possono ottenere una maggiore accettazione sociale e supporto dalle comunità in cui operano.
Una questione di corporate governance e accountability
Dal punto di vista della governance, l’integrazione di criteri ESG nelle operazioni dei data center richiede un rafforzamento della trasparenza e della rendicontazione di sostenibilità. Le aziende devono monitorare e comunicare chiaramente i loro progressi ambientali, garantendo responsabilità e conformità normativa. Questo tipo di governance proattiva può migliorare la fiducia degli investitori e degli altri stakeholder e permette di costruire una vera corporate governance e accountability per lavorare e comunicare a un futuro sostenibile.
Tuttavia, ci sono anche rischi associati alla riduzione dell’impatto ambientale dei data center. Uno dei principali rischi è il costo iniziale elevato delle tecnologie sostenibili. L’implementazione di sistemi di raffreddamento efficienti e l’adozione di energie rinnovabili richiedono investimenti significativi, che potrebbero non essere facilmente affrontabili da tutte le aziende.
Attenzione ai rischi di transizione
Inoltre, il passaggio a tecnologie verdi potrebbe comportare un rischi di transizione come interruzioni operative e sfide nella gestione delle risorse IT. Le aziende devono pianificare attentamente la transizione per evitare tempi di inattività e garantire la continuità del servizio ai clienti.
Un altro rischio è legato alla rapida evoluzione delle tecnologie e delle normative ambientali, come nel caso della normativa ESG che può rendere obsoleti gli investimenti recenti. Le aziende devono rimanere aggiornate sui progressi tecnologici e sulle normative per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.
Infine, c’è il rischio di greenwashing, dove le aziende potrebbero promuovere pratiche sostenibili senza un impegno reale, rischiando danni reputazionali e critiche da parte degli stakeholder.
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