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A Padova prende forma il chiosco della conoscenza, agorà per la ricerca e spazio per eventi che uniscono università e città


Come trasformare il chiosco della conoscenza nella centralissima piazza Capitaniato in un luogo di scambio e connessione fra Università di Padova e città? Un interrogativo sfidante con cui il pomeriggio di mercoledì 4 giugno si sono misurati studenti e studentesse, docenti, rappresentanti delle realtà del tessuto economico e sociale cittadino coinvolti nei due tavoli di lavoro promossi dal dipartimento Fisppa – Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova, capofila del progetto di Terza Missione “Chiosco è partecipazione. Rigenerazione Urbana, Scienza Aperta e Coesione Sociale in Piazza”: un percorso che ha l’ambizione di gettare le basi per la costituzione di un ecosistema culturale e relazionale per sviluppare la contaminazione dei saperi e la generazione di idee a partire dalla co-gestione, da parte di ateneo e Comune, del chiosco dismesso da anni che un tempo ospitava un’attività artigiana.

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Dal ricco e serrato confronto sono emersi stimoli e suggestioni che ora dovranno essere approfonditi e proposti al vaglio del dipartimento e dell’ateneo. Tre le direttrici, tre ipotesi diverse e complementari uscite dal confronto, che ha visto il coinvolgimento, fra gli altri, dell’assessora alla Partecipazione del Comune di Padova Francesca Benciolini: fare del chiosco un punto divulgativo e informativo, anche con l’utilizzo di materiali multimediali, sulle attività dell’ateneo, rendere questo spazio un punto di riferimento per un programma di eventi di disseminazione, trasformarlo in un luogo in cui coinvolgere la cittadinanza nelle attività di ricerca dei diversi dipartimenti, non solo presentando i risultati con codici narrativi accessibili ai non addetti ai lavori, ma anche aprendo alla partecipazione nella fase di realizzazione delle ricerche.

«Il Chiosco – spiega Egidio Robusto, direttore del dipartimento Fisppa – ha dimostrato che creare dei momenti di dialogo e scambio è fondamentale per la condivisione della conoscenza. Le competenze dei ricercatori trovano posto solitamente nelle pubblicazioni scientifiche, che vengono condivise tra esperti. Ma se restano confinate a quelle pagine ha poco senso: le attività di ricerca hanno un potere trasformativo, trasformano il modo di stare insieme. È essenziale trovare nuove modalità per condividere e trasmettere queste attività. Ecco quindi che il chiosco è diventato oggi anche un “chiostro”, un’agorà dove venire a conoscerci e ad instaurare un dialogo partecipato».

La voce di ricercatrici e ricercatori

L’evento, curato da Studio Bleu, realtà specializzata nella comunicazione della scienza e della conoscenza, ha visto anche la vivace partecipazione di numerosi studenti, studentesse, cittadini e cittadine. I ricercatori e le ricercatrici del Fisppa che hanno presentato in “pillole” alcune delle attività di ricerca svolte in dipartimento: un modo per trasformare il chiosco in una sorta di speakers’ corner per rendere accessibile ai cittadini l’attività di ricerca. Al centro dei temi dei talk che incrociano le aree della psicologia, della sociologia, delle scienze dell’educazione e della filosofia, argomenti che spaziano dall’effetto dell’attività fisica sul funzionamento del cervello in tarda età alla sperimentazione di nuovi modelli per il sostegno alle famiglie, dagli strumenti per il supporto alla genitorialità nella fascia 0-3 alle ricerche su giovani, media digitali e intimità e sulla violenza di genere online, dall’analisi della salute dei migranti negli ambienti lavorativi allo studio delle trasformazioni nella rappresentazione della tecnologia nella sfera pubblica fino all’esperienza del conflitto morale.

Il Chiosco in piazza Capitaniato

Nel 2024 l’Università di Padova ha deciso di finanziare un nuovo progetto di Terza Missione “Chiosco è partecipazione. Rigenerazione Urbana, Scienza Aperta e Coesione Sociale in Piazza” che vedrà il coinvolgimento dei dipartimenti FISPPA (capofila), DbC e ICEA e del Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio (VSIX) in collaborazione con il Comune di Padova, Confartigianato, Fondazione Ingegneri di Padova, Associazione Italiana di Storia Urbana e Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Oltre a proseguire l’innovativo esperimento di co-gestione di un bene comune (Università e Comune), il progetto ha l’ambizione di gettare le basi per la costituzione di un ecosistema culturale e relazionale a partire dal Chiosco – in qualità di luogo fisico e digitale – per sviluppare la contaminazione dei saperi e la generazione di idee provenienti da diversi attori sociali, esprimendo la potenzialità di diventare un caso studio di terza missione e citizen science di livello nazionale e internazionale. La sfida di terza missione consiste nella creazione di un ecosistema culturale e relazionale che sia in grado di diventare uno spazio di aggregazione e partecipazione democratica, ponendosi l’originale obiettivo di co-progettare lo spazio urbano con la cittadinanza e la comunità dell’Università di Padova. Il progetto permetterà di avviare la creazione di reti a partire dalle attività organizzate nel chiosco: gli obiettivi da raggiungere riguardano nello specifico l’attivazione di processi che potranno essere sviluppati solo in una prospettiva di medio e lungo periodo, successivamente alla conclusione del progetto. “Chiosco è partecipazione” ha l’ambizione di trasformare i tradizionali destinatari della comunicazione e divulgazione scientifica in partner progettuali per realizzare iniziative e attività di terza missione concepite in un’ottica di citizen science. In base alle diverse aspettative, alle differenti dotazioni di capitale economico, culturale e sociale e alle specifiche caratteristiche socio-demografiche, verranno coinvolti la cittadinanza, le associazioni interne ed esterne all’Università, gli enti locali, le imprese, i liberi professionisti, le comunità studentesche delle scuole superiori e dell’Università di Padova. Il progetto mira ad avviare un percorso di trasformazione di Piazza Capitaniato in un centro di attività culturali, scientifiche e sociali, stimolando la partecipazione comunitaria e favorendo uno sviluppo sostenibile e inclusivo. La sinergia tra università, istituzioni locali e cittadini sarà cruciale per il successo e la sostenibilità a medio e lungo termine di questa iniziativa, anche a seguito della conclusione del progetto.

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