20.20 – venerdì 6 giugno 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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È una cooperazione forte, coesa e capace di affrontare le transizioni economiche, sociali e ambientali quella che emerge dall’assemblea 2025 della Federazione Trentina della Cooperazione, intitolata “Comunità cooperative per le sfide del futuro”. Un sistema che oggi rappresenta 429 imprese, oltre 300.000 soci, più di 23.000 lavoratori, tra cui oltre 1.500 persone fragili, 3.000 amministratori di bene comune, 800 milioni di euro investiti in lavoro sul territorio, 3,9 miliardi di valore della produzione, 4 miliardi di patrimonio, 53.000 ettari coltivati e pascolivi, 376 negozi di consumo, 278 sportelli bancari, 130 cooperative attive nel mercato del lavoro e dei servizi.
Nel cuore dell’assemblea, la relazione del presidente Roberto Simoni, che ha ricordato come il 130° anniversario della Federazione – che cadrà a novembre – rappresenti non un traguardo ma un’occasione per rilanciare il senso di appartenenza, coerenza e coraggio. «Dopo 130 anni – ha detto Simoni – il modello cooperativo resta innovativo perché coniuga competitività ed equità. Le comunità energetiche cooperative ne sono un esempio concreto. Ma il nostro futuro dipende dalla partecipazione delle persone. È urgente recuperare quel senso di responsabilità condivisa che oggi sembra affievolito».
«Il movimento cooperativo, che celebra i 130 anni, è da sempre un attore centrale per lo sviluppo del Trentino – così il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Achille Spinelli –. Autonomia e cooperazione condividono radici comuni: solidarietà, responsabilità, spirito comunitario. Anche per queste ragioni è forte la collaborazione tra Provincia e Federazione, che stanno dialogando per aggiornare il protocollo d’intesa con l’obiettivo di rispondere ai nuovi bisogni e confermare il sostegno alle attività essenziali per i cittadini su tutto il territorio, come i negozi multiservizi. Per il futuro, il coraggio delle scelte e la vicinanza alla comunità sono valori che devono continuare a guidare il Trentino, impegnato a crescere in una strategia complessiva che comprende la competitività, il ruolo degli investimenti pubblici, l’attenzione alle zone di montagna, alle famiglie, alla natalità».
Condivide il messaggio l’assessore provinciale alla cooperazione Mario Tonina, che ricorda come «l’autogoverno e il movimento fondato da don Guetti siano i due pilastri fondamentali della comunità trentina». «Insieme – prosegue l’assessore – hanno reso possibile un livello di benessere inedito rispetto all’immediato secondo dopoguerra. La cooperazione è una realtà che affronta in modo vincente la competizione di mercato senza mai dimenticare la specificità dei propri valori. Rappresenta altresì un presidio effettivo del territorio, offrendo servizi indispensabili anche nelle zone periferiche e di montagna: dal consumo al credito, fino agli sportelli di prossimità. Guardando al domani dobbiamo continuare, come comunità trentina, a fare la differenza. Ad essere una terra attenta al sociale, che sa aprirsi, sa cogliere bisogni ed opportunità, contando sul grande apporto che il mondo della cooperazione offre, anche in termini di innovazione e visione di futuro».
Nuovo statuto e progressi sindacali
Tra i punti centrali dell’assemblea, l’approvazione della modifica dello statuto – seguita dal notaio Guglielmo Reina – con l’eliminazione del limite dei tre mandati per i consiglieri (confermandolo per presidente e collegio sindacale). «Una scelta maturata per rafforzare la rappresentanza delle cooperative, che – ha spiegato Simoni – non eleggono persone ma ruoli. E se un presidente di cooperativa decade, decade anche dalla carica in Federazione. Imporre un vincolo rigido significherebbe, in molti casi, sostituire figure qualificate con altre prive di rappresentanza reale. Il rinnovamento va promosso dal basso, non calato dall’alto».
Un’altra parte importante della relazione ha riguardato i successi sindacali ottenuti dalla Federazione: la firma del nuovo contratto integrativo per le Famiglie Cooperative (con Fisascat Cisl) e, dopo 18 anni, il contratto integrativo per il settore sociale, oltre ad altri rinnovi nel comparto agricolo. «Un risultato tutt’altro che scontato – ha evidenziato Simoni – che dimostra il nostro ruolo attivo e concreto anche nelle trattative più complesse».
Accanto a questi risultati rilevanti, il rammarico per l’uscita di alcune Famiglie Cooperative dal sistema. «Abbiamo chiesto un confronto, ma non è stato possibile – ha detto il presidente –. Le uscite non sono solo una scelta gestionale, ma la rottura di un patto sociale che coinvolge intere comunità. La porta, però, resta aperta. Il nostro compito è costruire ponti, sempre».
Seppi e Colotti entrano in Cda
Durante l’assemblea sono stati eletti due nuovi consiglieri: Ernesto Seppi, presidente di Melinda, e Tiziano Colotti, neopresidente del Consorzio Cla. Succedono rispettivamente a Michele Odorizzi e a Germano Preghenella, che ha lasciato l’incarico per incompatibilità statutaria dopo essere stato eletto sindaco di Roverè della Luna. Il nuovo vicepresidente per il settore delle cooperative di lavoro e servizi sarà nominato in una delle prossime sedute del cda della Federazione.
L’assemblea si è chiusa con un augurio che riecheggia le parole di Giorgio Gaber: “Cooperazione è partecipare”. Un invito a non restare spettatori, ma protagonisti di un modello che da 130 anni costruisce futuro. Insieme.
Bilancio approvato
L’assemblea delle cooperative socie ha approvato il bilancio della Federazione, che ha un buon patrimonio (34,6 milioni di euro i mezzi propri) e dispone di liquidità sufficiente a far fronte a tutti gli impegni economici e finanziari. Il documento contabile chiude con un utile netto di 362 mila euro, a fronte di ricavi per 20,3 milioni e di costi per 19,9 milioni.
Nel 2024 la Federazione, come ha spiegato il direttore generale Alessandro Ceschi, ha proseguito le attività ordinarie (revisioni, consulenza sindacale, legale, fiscale, contabile e amministrativa, internazionalizzazione, formazione, comunicazione…), e si è concentrata anche sull’innovazione, con l’espansione della piattaforma inCooperazione (adesione di 108 cooperative e nuove funzionalità), sulla cura del contatto con le associate, con la creazione di una struttura dedicata per intercettare meglio i loro bisogni, e sull’accompagnamento alla nascita di nuove Cer (che ora sono 9). Nel 2024, la Federazione ha ottenuto la Certificazione di Genere secondo la prassi Uni PdR 125/22 e la certificazione internazionale ‘Great Place to Work’, che riconosce le migliori aziende in cui lavorare in Italia e nel mondo.
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