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Al Dama di Bologna convegno sulla manifattura aerospaziale come opportunità di sviluppo


(Sesto Potere) – Bologna – 7 giugno 2025 – “L’Emilia-Romagna ha scelto di guardare all’aerospazio perché ne ha visto l’importanza strategica. Passando da un’economia strettamente militare a una commerciale, la nuova corsa allo spazio ha portato un forte cambiamento di poteri geoeconomici e oggi la space economy, che lavora su tecnologie abilitanti trasversali, rappresenta una grande opportunità di sviluppo, con enormi prospettive di crescita per il futuro, anche sul versante occupazionale.”

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Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla intervenendo al convegno “L’economia dell’Emilia-Romagna guarda in alto: la manifattura aerospaziale come opportunità di sviluppo”, che si è svolto al Tecnopolo di Bologna il 6 giugno.

L’evento, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, è stato organizzato da Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna, l’associazione di riferimento dei manager industriali, che ha scelto questo tema per celebrare gli 80 anni dalla fondazione in occasione dell’assemblea annuale degli iscritti, oltre 3.100 nelle tre province.

“Dopo l’accordo con l’Aeronautica Militare, la missione a Houston alla NASA, l’accordo con Axiom e le visite alle agenzie spaziali in Giappone e Corea del Sud – ha proseguito Colla – abbiamo costituito il Forum regionale dell’Aerospazio e lanciato i primi bandi sulla space economy. Ora è necessario rafforzare le alleanze con le altre Regioni e dare forza a un sistema che possa fare un salto di qualità, facendo rete per guardare agli investimenti dell’Europa. E poiché non si sviluppa un settore innovativo come l’aerospazio senza le teste, stiamo sostenendo l’avvio dei primi corsi per formare le professionalità necessarie ad accompagnare questo forte cambiamento tecnologico”.

Meccanica, meccatronica, automazione e robotica: competenze chiave

Tema caro a Federmanager quello delle competenze, che ha avanzato durante il convegno alcune proposte. “Sul fronte delle competenze – ha dichiarato Massimo Melega, Presidente di Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna – stiamo ragionando con il contributo delle altre Territoriali Federmanager dell’Emilia Romagna e insieme alla Regione su alcune proposte, come il Fondo per la Trasformazione tecnologica e l’innovazione, la promozione di un Hub per il Passaggio generazionale e la crescita del Middle Management e un Programma Permanente di Innovazione e Outplacement per Manager.”

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“Soprattutto negli ultimi anni – ha proseguito – è cresciuta velocemente l’attenzione da parte degli organi di Governo, sia nazionale, che regionale, verso il comparto aerospaziale. Questo interesse sta ora esplodendo in modo esponenziale, in una Regione che, più di tante altre, è caratterizzata da un tessuto produttivo estremamente flessibile ed adattabile, forse per via dell’antica tradizione e delle elevate competenze nel campo della meccanica, meccatronica, automazione e robotica. Competenze tutte necessarie per l’aerospace, per giunta in ambiti snelli e facilmente riconvertibili.”

La commissione Space Economy e IA di Federmanager

L’associazione dei manager industriali sta lavorando anche a livello nazionale. “Federmanager ha istituito una Commissione Space Economy e IA – ha spiegato nel suo messaggio il Presidente di Federmanager Valter Quercioli – proprio per accompagnare, in modo strutturato e competente, lo sviluppo di questi comparti strategici in cui l’Emilia-Romagna eccelle. Riteniamo che ai temi della space economy debba essere rivolta attenzione prioritaria, anche in relazione agli aspetti connessi ai contesti della difesa e sicurezza nazionale, in linea con gli indirizzi del governo. Siamo presenti oggi – e vogliamo esserlo sempre di più – nei tavoli di confronto dove si definiscono le scelte di politica industriale, perché il contributo dei manager è essenziale per trasformare l’innovazione in valore duraturo. Il nostro sistema produttivo è ricco di competenze e tecnologie, ma ha bisogno di essere sostenuto e valorizzato attraverso una visione di filiera ampia, che tenga insieme ricerca, impresa e una governance manageriale all’altezza delle sfide all’orizzonte.

Un settore che sta decollando

Il professor Paolo Tortora, membro del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana e direttore del CIRI – Aerospace dell’Università di Bologna, centro di ricerca industriale focalizzato sulle tematiche aeronautiche e spaziali, ha sottolineato come l’aerospace economy regionale stia decisamente decollando. “L’evento tenutosi oggi – ha dichiarato – dimostra l’attenzione che le istituzioni, a tutti i livelli, rivolgono a questo tema. La collaborazione fra università/enti di ricerca e le imprese è in questo momento il nodo cruciale, a mio avviso, perché per sviluppare la filiera delle imprese aerospaziali bisogna integrare in modo verticale le attività di ricerca e sviluppo con l’industrializzazione e commercializzazione dei prodotti. Le realtà presentate oggi, nelle quali l’Università di Bologna collabora a stretto contatto con le imprese del territorio, sono un esempio virtuoso che, grazie alla Fondazione Mercury fondata a Forlì ad inizio marzo 2025, intendiamo replicare ed espandere ad altri settori di punta del mercato spaziale.”

Il ruolo di Cineca e Tecnopolo

La presenza a livello territoriale di importanti infrastrutture di ricerca e innovazione può fornire un deciso contributo, come evidenziato da Eric Pascolo, HPC (high performance computing) project manager del consorzio interuniversitario Cineca: “Cineca mette a disposizione infrastrutture di supercalcolo e competenze tecniche per supportare ricerca applicata, simulazione e sviluppo tecnologico. Collaboriamo con imprese, enti pubblici e centri di ricerca in diversi settori strategici come l’aerospazio, in sinergia con le iniziative nazionali ed europee. Il Tecnopolo di Bologna è il punto di incontro di questo ecosistema, dove innovazione e capacità computazionale si traducono in strumenti concreti per sostenere la competitività.”

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L’industria aerospaziale italiana, nota come “Space Economy”, ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, qualificandosi come uno dei settori più dinamici e strategici del Paese, che detiene una posizione di leadership a livello globale, con un fatturato di circa 13,5 miliardi di euro e una forza lavoro diretta di oltre 50.000 addetti. L’Italia si colloca al 7° posto nel mondo e al 4° in Europa.

Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurispes il nostro Paese è il sesto al mondo per rapporto fra investimenti nello spazio e Pil e il terzo in Europa. Ottantotto paesi nel mondo investono in programmi spaziali, 14 dei quali hanno capacità di lancio; l’Italia è tra i 9 dotati di un’agenzia spaziale, con un budget di oltre 1 miliardo di dollari all’anno.

Inoltre, il Made in Italy nel settore spaziale, nel 2023, ha prodotto esportazioni per 7,5 miliardi, in crescita del 14% rispetto al 2022. Nei primi otto mesi del 2024 il dato delle esportazioni italiane nel settore è stato di 4,3 miliardi. Ma, soprattutto, l’Italia è anche uno dei pochissimi paesi ad avere una filiera completa su tutto il ciclo: dall’accesso allo spazio alla manifattura, dai servizi per i consumatori ai poli universitari e di ricerca.

La Strategia di specializzazione intelligente della Regione Emilia-Romagna ha individuato la space economy tra gli ambiti tematici prioritari e le aree di specializzazione strategica ad alto potenziale di sviluppo. La filiera aeronautica e spaziale è stimabile in Regione in circa 150 imprese con 4.500 addetti e un valore della produzione pari all’1% del PIL regionale. Vanno a completare il panorama degli stakeholders 11 società di consulenza, 9 centri di ricerca, 4 università, 2 laboratori e 2 istituti di formazione.

Si tratta di un settore di forte rilevanza strategica per l’Emilia-Romagna, in quanto nasce dall’integrazione tra filiere industriali già consolidate – come l’avionica, le infrastrutture e i servizi di terra, il manufacturing e i materiali avanzati, la simulazione e modellazione – e settori emergenti a elevato potenziale, quali i Big Data, l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata, i sistemi satellitari, i veicoli spaziali e la propulsione. A questi si affiancano ambiti completamente nuovi, come il volo spaziale commerciale.

Foto in alto: da sinistra: Massimo Bercella, Damiano Accurso, Dario Modenini, Massimo Melega, Eric Pascolo, Paolo Tortora, Gianluca Rossetti e Fabrizio Giulietti.



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