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Un piano per rilanciare il termalismo euganeo e puntare a un polo europeo di riferimento


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Il territorio di Abano Terme, nel cuore del bacino termale Euganeo, rappresenta una delle aree termali più note d’Europa. Nonostante la lunga tradizione, i flussi turistici internazionali faticano ancora a tornare ai livelli registrati prima della pandemia. Il settore, che offre cure termali con riconosciuto valore terapeutico, gode di un rinnovato interesse soprattutto nell’ambito sanitario. Recenti studi e analisi economiche indagano il rilancio di questa realtà, mettendo sul tavolo una strategia articolata pensata per coinvolgere operatori, istituzioni e imprenditori, con l’obiettivo di far rinascere il termalismo euganeo e posizionare la regione tra i mercati chiave del turismo legato al benessere in Europa.

La situazione attuale delle presenze nel bacino termale euganeo

Il bacino termale Euganeo vive un momento di trasformazione. Secondo dati raccolti da Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto, Abano Terme non ha ancora recuperato il numero di visitatori stranieri visto nel 2019, cioè prima della crisi dovuta al Covid-19. I dati più recenti mostrano un calo di quasi il 20% rispetto a quattro anni fa, mentre tra il 2023 e il 2024 si registra un ulteriore rallentamento del 13,5% negli arrivi dall’estero. Questo trend evidenzia una perdita significativa di posizionamento tra i mercati internazionali, soprattutto per quel che riguarda le cosiddette “vacanze termali”.

Nonostante la diminuzione delle presenze globali, si segnala un vivace ritorno degli italiani e stranieri alle cure termali a scopo sanitario. Queste sono considerate un punto di forza per la reputazione e l’efficacia delle strutture euganee, che mantengono un ventaglio di offerte terapeutiche apprezzate da chi cerca un sollievo per problemi di salute specifici. Il recupero e l’ampliamento di questa domanda rappresentano quindi una leva cruciale per il rilancio complessivo.

Il documento «nuove prospettive per il termalismo euganeo» e il valore economico legato al benessere

Per orientare le politiche di rilancio, è nato il documento «Nuove prospettive per il termalismo euganeo», un progetto che intende mettere insieme idee e proposte per scrivere una vera e propria roadmap del settore termale nell’area. Paolo Bulleri, dirigente dell’Istituto nazionale ricerche turistiche e culturali, ha riepilogato uno studio dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che mostra il peso del turismo legato al benessere in Italia: oltre il 7% dei viaggiatori sceglie il nostro paese in relazione a motivi di salute e relax, generando 17,3 milioni di presenze annuali e un indotto che supera 1,4 miliardi di euro.

Malgrado questi numeri, la durata media del soggiorno è diminuita, ora si attesta sui 3,3 giorni, penalizzata dalla contrazione delle vacanze lunghe e da una competizione sempre più agguerrita da parte di destinazioni estere. In questo contesto, Bulleri spinge a elevare l’esperienza termale, investendo su servizi di qualità e su offerte complementari che possano coinvolgere la cultura e il territorio, per dare più valore e senso all’intero pacchetto turistico. Si punta a superare la semplice cura sanitaria, integrando momenti di piacere e scoperta legati alla specificità locale.

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Il profilo del turista euganeo: spesa, soddisfazione e fidelizzazione

Una ricerca di Unioncamere Veneto, realizzata durante la stagione autunno-inverno 2024, ha fotografato il profilo degli ospiti che arrivano nel distretto termale. Il visitatore tipo ha una capacità di spesa mediamente elevata: circa 200 euro al giorno, esclusi viaggio e alloggio. I numeri raccontano anche di un’alta fedeltà al territorio, con il 70% di chi torna a visitare la zona. Il gradimento complessivo, misurato attraverso questionari, assegna un punteggio medio di 8,7 su 10, che sale a 8,8 quando si tratta di Abano Terme.

Questo suggerisce un apprezzamento concreto per l’offerta turistica e termale. Tuttavia, il documento segnala la necessità di mantenere e migliorare costantemente la qualità, in particolare nelle Spa e nei centri benessere. Tra i clienti italiani cresce la sensibilità al rapporto tra qualità e prezzo, un aspetto che richiede un’attenzione continua da parte degli operatori per mantenere elevati livelli di soddisfazione e attrattiva.

Il piano di rilancio presentato da federalberghi e confindustria veneto ad abano terme

Il rilancio è affidato a un piano condiviso da Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto, esposto davanti alle autorità regionali e agli imprenditori locali. Tra i presenti, c’erano Roberto Marcato, assessore regionale alle Acque minerali e termali, e Federico Caner, assessore ai Fondi UE e al Turismo. Il piano parla chiaro: servono riforme normative e una programmazione nuova sia a livello regionale che nazionale.

Caner ha evidenziato la necessità di puntare a fare del Veneto un punto di riferimento europeo per il turismo del benessere, chiedendo coraggio e visione integrata. Marcato ha messo in luce l’attenzione al futuro energetico delle acque termali, riconciliando la vocazione terapeutica con innovazioni sostenibili. Questo passaggio è cruciale per offrire al settore nuovi sviluppi, capaci di tenere conto delle risorse ambientali senza dissiparne il valore.

Le linee guida del position paper: legislazione, prodotto turistico e governance

Il documento guida pone tre fronti di lavoro. Il primo riguarda la revisione delle norme, a partire dalla Legge Quadro sul termalismo del 2000 e dal Piano di Utilizzo della Risorsa Termale . Si propone la creazione di un tavolo di partenariato stabile che aggiorni il quadro legislativo e coordini gli usi terapeutici, ambientali ed energetici dell’acqua termale.

Il secondo fronte punta a innovare e specializzare l’offerta turistica. Nello specifico, si suggeriscono piste di sviluppo legate al medical wellness, alla prevenzione, alle cure per la salute femminile, alle attività sportive e al turismo per la terza età. Ci si aspetta inoltre una forte collaborazione con i settori dell’agricoltura biologica, dell’artigianato e della cultura locale, per proporre esperienze integrate e autentiche, collegate al territorio dei Colli Euganei.

Infine, la governance e la promozione del termalismo vedono la proposta di fondare una Fondazione di partecipazione. Questa avrà il ruolo di cabina di regia per orchestrare le attività del comparto, con strategie di marketing mirate al turismo su temi come salute, famiglia, cultura e sostenibilità ambientale.

L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione per il turismo termale euganeo

Il percorso di rilancio non lascia fuori l’innovazione digitale. Il position paper valorizza gli strumenti messi a disposizione dal bando PR FESR «Smart tourism destination». Questi prevedono una gestione intelligente dei flussi turistici e una promozione dell’offerta più moderna ed efficace. Si fa riferimento al Destination management system per prenotazioni e servizi, all’uso della realtà aumentata per arricchire l’esperienza del visitatore, allo storytelling digitale e alla produzione di podcast tematici.

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Queste tecnologie aiutano a mettere in luce l’unicità del territorio e a rendere più fluido e accessibile l’accesso alle cure e servizi termali. Offrono, inoltre, strumenti per monitorare e orientare i visitatori, migliorando così la fruizione e la sostenibilità del sistema turistico termale euganeo.





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