Il catalano del caffè che vuole 1 miliardo di euro in Bitcoin. Crollo azioni, imprese in serie e una lunga storia di quotazioni

A suonare la campanella il 20 luglio 2023 c’erano sia Salvador Martí, poliedrico imprenditore catalano, sia Vicente Terol, CEO del gruppo. In pochi, quel giorno, avrebbero immaginato che Vanadi Coffee, la società che quel giorno si quotava alla borsa di Madrid, avrebbe un giorno preparato dei piani per acquistare 1 miliardo di euro in Bitcoin.

E in altrettanti non avrebbero mai immaginato tante cose della breve ma intensa storia di una catena di caffè che non ha mai avuto molta fortuna, che ha rivisto in modo importante i suoi piani di espansione e che ora si gioca la carta degli investimenti in Bitcoin per diventare rilevante.

Le testate che si occupano di Bitcoin e crypto hanno salutato l’arrivo di Salvador Martí e della sua catena di caffè con grande entusiasmo. Ma è entusiasmo ben riposto? O siamo davanti all’ennesimo episodio di una saga – quella delle micro cap che annunciano investimenti in Bitcoin – che sarà il nuovo minimo di dignità raggiunto dagli appassionati del settore?

Una storia che arriva da lontano e chissà se arriverà altrettanto… lontano

Per capire chi è Vanadi Coffee bisogna fare qualche passo indietro nella storia di un poliedrico imprenditore catalano, con il vizietto di quotare l’inquotabile (almeno fino ad allora) in borsa.

• Nel 2017 nasce il CF Intercity

La prima avventura mediaticamente attrattiva di Salvador Martí, fondatore di Vanadi Coffee, nasce nel 2017. Si chiama CF Intercity, è una squadra di calcio che gioca a Alicante e che nei primi due anni ottiene due promozioni. Poi tre anni di gavetta in quella che è la quarta serie del calcio spagnolo e finalmente la promozione in terza divisione. Dall’anno prossimo si tornerà però in quarta, perché il club ha chiuso il campionato all’ultimo posto.

Di calcio però ci interessa il giusto. Quanto fatto da CF Intercity di rilevante attiene più ai mercati finanziari che al mondo del calcio giocato. Il club infatti è stato il primo a quotarsi in borsa in Spagna. Lo potete trovare alla borsa di Madrid, con il ticker CITY.MC e a circa l’87% in meno rispetto alle quotazioni iniziali delle azioni del club.

Niente di incriminante: il calcio è un brutto mondo, fatto di squali e di sciacalli, e chi non ha grande esperienza – pur avendo magari delle grandi aspirazioni finanziarie – rischia di avere qualche difficoltà.

È nel calcio che nasce il primo legame con Alpha Blue Ocean, che è socio con quasi la metà delle quote di Vanadi Coffee, acquisite secondo El Economistas con la formula emissione di bond convertibili. E sarebbe lo stesso gruppo a voler finanziare la costruzione di uno stadio che potrebbe essere l’ultima trovata per salvare, finanziariamente, il club. Sopra il grafico delle azioni di Intercity dalla quotazione.

Se dovessimo utilizzare un solo aggettivo per definire Salvador Martí è quel πολύτροπος (polutropos) che Omero attribuiva ad Ulisse. Dall’ingegno versatile e multiforme, così come lo sono state le imprese avviate dall’imprenditore che anima Vanadi Coffee.

Facephi: è una società che si occupa genericamente di tech e AI, che sempre Martí ha quotato in borsa anche prima che fosse avesse ricavi. Anche questa con una capitalizzazione assai modesta e con una performance di prezzo alquanto altalenante. Anche qui però di ciccia dietro la quotazione non sembra essercene granché.

Vi avevamo detto che Salvador Martí è imprenditore assai poliedrico, giusto? A ulteriore conferma della nostra intuizione c’è al terza impresa lanciata e poi quotata in borsa: Vanadi Coffee. È anche quella che interessa di più i bitcoiner, perché è quella che ha annunciato un ambizioso piano per acquistare circa 1 miliardo di dollari in BTC. E qui il Vaso di Pandora scoperchiato è forse il più enigmatico.

PRIMI ACQUISTI: in realtà ci sono stati già acquisti in passato, per cifre invero assai modeste e che sono stati finanziati dalla semi-sconosciuta Patblasc, società che non ha praticamente attività e che però ha sede nello stesso luogo, dice ancora El Economistas, di un’altra società di Martì, ovvero Inscorp Inversiones.

1 MILIARDO? Sì, un miliardo, che però è soggetto, secondo il documento consegnato alla borsa spagnola, avrà le seguenti caratteristiche.

=> 10.000 Bitcoin come obiettivo finale, da raggiungere sul breve periodo

=> Con bond convertibili, che così evitano la diluizione immediata degli azionisti

=> Conversione dei flussi di cassa e degli investimenti non ritenuti strategici

=> Massimizzare il rapporto tra bitcoin e azioni

Il documento consegnato alla borsa spagnola è interessante per chi si occupa di Bitcoin, perché tra le altre cose vengono indicate come comparative società del calibro di Strategy, The Blockchain Group e Metaplanet, ovvero la società giapponese con dentro Eric Trump come consigliere. Tutte e tre hanno seguito delle strategie simili a quelle che Vanadi Coffee vorrebbe implementare.

Vanadi è il veicolo regolato per investire in Bitcoin sul mercato dei capitali in Spagna.

Anche questa una frase che qualcuno avrà già sentito, mutatis mutandis, dal mercato americano.

Con un’altra chicca interessante: il progetto annunciato a metà maggio andrà in porto a queste condizioni:

la firma del acuerdo final de inversión está supeditada a la garantía personal y patrimonial del presidente del consejo

Ovvero con la garanzia personale e patrimoniale del presidente del consiglio, che è appunto… lo stesso Martì.

Nel frattempo però i programmi di espansione di Vanadi Coffee come catena di caffè in stile Starbucks sono stati ampiamente ridimensionati. Ad oggi, almeno secondo Google Maps, sono attivi soltanto 4 locali, dei quali 1 chiuso temporaneamente e con gli altri con recensioni non esattamente eccellenti su TripAdvisor.

Abbiamo contattato il CEO del gruppo Esau Rojo Martinez, dal quale per il momento non abbiamo ricevuto risposta.