La Russia ha sistematicamente preso di mira le infrastrutture energetiche dell’Ucraina sin dalla sua invasione su larga scala nel 2022, con tattiche che combinano lanci di missili e attacchi con droni per infliggere il massimo danno possibile. Questi attacchi si sono intensificati nel 2024 e sono proseguiti a inizio 2025 con intensità costante.
Da gennaio 2025 la Russia ha condotto una serie di attacchi con droni e missili contro le infrastrutture energetiche critiche dell’Ucraina, causando interruzioni di corrente in diverse città e insediamenti del Paese. Inoltre, le truppe russe hanno preso di mira gli impianti di gas nell’Ucraina occidentale. Alla fine del 2024 oltre la metà del sistema energetico ucraino era stata danneggiata o distrutta, compreso il 70% delle centrali termiche del Paese. A dicembre l’energia elettrica è stata interrotta per il 40% del tempo. L’Ucraina non ha potuto compensare il deficit a causa delle limitazioni all’importazione di elettricità previste dagli attuali accordi con i Paesi vicini dell’UE.
Nonostante il Cremlino abbia accettato di fermare gli attacchi contro tali obiettivi per un mese a metà marzo 2025, gli attacchi sono continuati. Il bombardamento delle infrastrutture energetiche di Kherson del 1° aprile, che ha privato circa 45mila residenti di elettricità, è un esempio recente della riluttanza di Mosca a rispettare i termini dell’accordo.
L’entità dei danni alle infrastrutture energetiche e il deficit di finanziamento
Nel complesso, l’invasione russa ha avuto un impatto sostanziale sull’economia ucraina, causando circa 176 miliardi di dollari di danni diretti tra il 2022 e il 2024, con un aumento del 15,5% rispetto a quelli valutati nel periodo precedente tra il 2022 e il 2023. In particolare, a gennaio 2025 il settore energetico ha subito danni ingenti (20,5 miliardi di dollari), costituendo quasi l’11% del totale inflitto all’economia ucraina. Nel 2024 il settore energetico ha subito un aumento del 93% degli asset danneggiati o distrutti, compresi quelli relativi alle infrastrutture di trasmissione, generazione e distribuzione, con i danni più significativi negli oblast di Kiev, Kherson, Donec’k, Luhans’k, Kharkiv e Zaporižžja. Nel prossimo decennio il settore energetico ucraino avrà bisogno di finanziamenti per quasi il 12% del fabbisogno di recupero (76,8 miliardi di dollari), con la maggior parte di questi da destinare al segmento dell’energia elettrica (53,7 miliardi di dollari), a quello del trasporto del gas (3 miliardi di dollari) e a quello dell’olio combustibile (3,7 miliardi di dollari).
Oggi il settore energetico ucraino si trova ad affrontare una significativa carenza di fondi, nonostante gli impegni sostanziali dell’UE, che ha fornito oltre 2 miliardi di dollari di sostegno finanziario per la sicurezza energetica all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, principalmente attraverso strumenti come il Fondo di sostegno per l’energia dell’Ucraina e i Meccanismi di protezione civile dell’Unione. Tuttavia, questi finanziamenti stanziati soddisfano solo una minima parte del fabbisogno energetico del Paese per il prossimo decennio, con un divario che si sta ampliando a causa dei continui attacchi della Russia alle infrastrutture energetiche. Inoltre, sebbene la recente riunione del comitato direttivo della Piattaforma dei donatori per l’Ucraina abbia assicurato un sostegno costante alla ripresa e alla ricostruzione, non ha raggiunto i 10 miliardi di dollari per gli sforzi di ripresa del 2025 stabiliti da Kiev, anche per il settore energetico.
Tale sostegno potrebbe favorire la sicurezza energetica e una più stretta integrazione tra l’UE e l’Ucraina.
Opportunità strategiche per l’UE e l’Ucraina
Investire nella ripresa e nella modernizzazione del settore energetico ucraino potrebbe portare benefici all’UE e all’Ucraina. Potrebbe infatti contribuire a promuovere la sicurezza energetica regionale, ad accelerare gli obiettivi di decarbonizzazione e a rafforzare l’integrazione economica tra le due parti.
La leadership dell’UE ha intrapreso iniziative per facilitare l’integrazione dei settori dell’elettricità e del gas dell’Ucraina nel blocco comunitario, con €156 milioni di euro stanziati per sostenere le fonti rinnovabili e il gas. Inoltre, il Fondo di sostegno per l’energia dell’Ucraina, cofinanziato dall’UE e da altri 30 donatori, ha raggiunto un miliardo di euro allocato per sostenere il settore all’inizio del 2025. Tuttavia, c’è spazio per miglioramenti e si dovrebbero adottare misure per ridurre il divario di finanziamento, considerando il ruolo potenzialmente critico dell’Ucraina nel sostenere la sicurezza energetica e lo sviluppo economico dell’UE.
Nel complesso, le vaste riserve di gas e l’estesa infrastruttura del gas dell’Ucraina, il potenziale per la produzione di idrogeno verde e il sostanziale sviluppo delle fonti rinnovabili offrono opportunità uniche di collaborazione con l’UE, che potrebbero incrementare la sicurezza energetica e gli sforzi di decarbonizzazione del blocco comunitario. Tra le principali aree di vantaggio reciproco vi sono le seguenti:
- Settore del gas. L’Ucraina ha le seconde riserve di gas naturale (1.100 miliardi di metri cubi) ed è il secondo produttore d’Europa. Con adeguati investimenti da parte dell’UE, il Paese può potenzialmente raddoppiare o triplicare la produzione e aiutare i Ventisette a superare l’eccessiva dipendenza dalle importazioni di gas russo. Inoltre, gli Stati membri dell’UE potrebbero sfruttare il sistema di stoccaggio del gas dell’Ucraina, che ha recentemente superato la certificazione europea e ha una capacità di circa 30 miliardi di metri cubi.
- Energie rinnovabili. L’Ucraina ha un potenziale di rinnovabili non sfruttato di circa 874GW, di cui 250GW di eolico offshore, 438GW di eolico onshore e 83GW di solare. Secondo il piano REPowerEU, il Paese potrebbe aiutare l’Unione a raggiungere l’obiettivo della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e a ridurre in modo sostanziale l’eccessiva dipendenza dai combustibili fossili russi. Kiev ha semplificato l’ottenimento dei permessi per i progetti di generazione di energia e ha eliminato le tasse sulle tecnologie rinnovabili, aprendo la strada a investimenti più agevoli dell’UE per queste fonti.
- Idrogeno. L’Ucraina ha un immenso potenziale di produzione di idrogeno di circa 44 milioni di tonnellate, oltre quattro volte superiore ai piani di produzione dell’UE entro il 2030. Pertanto, i Ventisette possono far progredire la sicurezza energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione collaborando con l’Ucraina su progetti energetici a idrogeno. Nel febbraio 2023 Kiev e l’UE hanno firmato un Accordo di partenariato per l’idrogeno, il biometano e altri gas sintetici e l’Ucraina è stata identificata come partner prioritario grazie al suo immenso potenziale per la produzione di idrogeno e alla disponibilità di infrastrutture collegate all’UE secondo la Strategia per l’idrogeno per un’Europa climaticamente neutra entro il 2050. Nel gennaio 2025 il gestore del sistema di trasporto del gas ucraino, GTS Operator, e diverse organizzazioni nazionali e internazionali hanno firmato un memorandum per creare un corridoio di approvvigionamento di idrogeno verso l’UE. Il blocco dovrebbe investire nelle rinnovabili e nella produzione di idrogeno in Ucraina e accelerarne il trasporto verso l’Austria, la Germania, la Slovacchia e la Repubblica Ceca attraverso questo corridoio per raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza energetica.
- Ricostruzione e sviluppo della rete elettrica. L’ammodernamento dell’infrastruttura della rete elettrica ucraina potrebbe facilitare un’interfaccia elettrica più sviluppata tra l’Ucraina e l’UE. Ciò, a sua volta, potrebbe portare a una produzione di energia e a una condivisione delle risorse più efficienti e affrontare potenziali carenze di approvvigionamento.
Accelerare su progetti di interconnessione tra l’Ucraina e i Paesi UE confinanti, come Slovacchia e Romania, potrebbe facilitare uno sviluppo economico regionale più attivo. Potrebbe inoltre migliorare la resilienza dell’approvvigionamento elettrico e l’integrazione delle rinnovabili (ad esempio, eolico e solare), consentendo l’esportazione del surplus di energia prodotta tra i partner.
Con un sostegno sufficiente da parte dei partner europei, l’Ucraina può svolgere un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica e di decarbonizzazione dell’UE. La ricostruzione dell’infrastruttura energetica ucraina nell’ambito del quadro energetico e ambientale comune dell’UE attirerà gli investimenti e aprirà la strada a maggiore integrazione economica e prosperità.
Il blocco comunitario deve intensificare il suo sostegno a Kiev dando priorità agli investimenti nel gas, nell’idrogeno e nelle rinnovabili, nonché a un’interfaccia elettrica più integrata tra l’Ucraina e i vicini Stati membri dell’UE.
La versione originale in inglese dell’articolo è accessibile a questo link.
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