Il mercato del Private Capital in Italia sta attualmente vivendo una fase di espansione significativa, con un aumento delle operazioni sia nel settore del Private Debt che del Private Equity. Questa crescita è alimentata da un contesto di tassi in stabilizzazione, dalla ricerca di fonti di capitale alternative e da una crescente attenzione da parte delle imprese verso una gestione più manageriale e l’espansione internazionale.
Attraverso questo articolo, esploreremo le principali tendenze del 2025, con dati aggiornati e analisi sui driver di sviluppo del settore, per fornire agli imprenditori una guida efficace per muoversi all’interno del mercato.
Private Debt e Private Equity: dati di mercato
Il mercato italiano del Private Capital ha registrato una crescita significativa nel 2024, con segnali positivi che si estendono nel 2025. Secondo l’analisi condotta da AIFI in collaborazione con PwC Italia, la raccolta nel settore del private equity e venture capital ha segnato un aumento del 77% rispetto al 2023, mentre gli investimenti complessivi hanno sfiorato i 15 miliardi di euro, con un incremento dell’83%, trainati da operazioni di grandi dimensioni sia nel comparto delle infrastrutture che nei buyout.
L’Italia si è distinta come il mercato europeo in più rapida crescita nel 2024, con un valore record di 56,4 miliardi di euro attraverso 496 operazioni, più del doppio rispetto al 2023. Questo risultato ha permesso al Paese di superare i Paesi Bassi, diventando il quarto mercato di Private Equity in Europa.
Per quanto riguarda il Private Debt, nel 2024 gli investimenti in Italia hanno sfiorato i 5 miliardi di euro. I numeri, sottolineano da AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), “evidenziano un trend di crescita costante del settore, che si rafforza anno dopo anno” e che si concretizza, nel dettaglio, nel numero di operatori che hanno raccolto capitali, stabili a 13 come lo scorso anno, dopo un aumento di due unità tra il 2022 e il 2023.
Crescita del Private Debt: una risposta alle nuove esigenze finanziarie
Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI, ha affermato che “il Private Debt è importante per le imprese, perché è la strada attraverso la quale le PMI si avvicinano all’apertura del capitale a soci esterni”, sottolineando come questo strumento possa supportare le aziende in fasi di crescita o ristrutturazione, offrendo soluzioni finanziarie adattabili alle specifiche esigenze.
Il 2024 ha infatti segnato un anno record per il mercato italiano del Private Debt, sia in termini di raccolta che di investimenti. Secondo i dati presentati da AIFI in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, la raccolta ha raggiunto 1.360 milioni di euro, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti hanno toccato i 4,962 milioni di euro, registrando una crescita del 53% rispetto al 2023. Questo aumento è stato alimentato principalmente da operazioni di grandi dimensioni, con 11 società che hanno ricevuto almeno 100 milioni di euro ciascuna. Inoltre, il numero di società finanziate è salito a 168, segnando un aumento del 14% rispetto alle 147 del 2023.
Evoluzione del Private Equity: il mid-market italiano e le prospettive future
Nel 2024, il mid-market italiano ha mostrato una notevole vivacità nel settore del Private Equity, con un aumento significativo delle operazioni. Secondo l’EY M&A Barometer, i fondi di Private Equity e infrastrutturali hanno confermato un ruolo di rilevanza nel consolidamento e nello sviluppo delle PMI italiane: i fondi crescono a circa il 44% di incidenza sulle operazioni annunciate in Italia nel 2024, con 606 operazioni di buy-out su target italiane. Il settore industriale si conferma quello di maggior interesse, seguito dal Consumer & Retail e il Technology.
Non solo: il Private Equity esercita un ruolo importante anche nell’internazionalizzazione delle PMI italiane. Secondo un’analisi di Grant Thornton, i fondi di Private Equity stanno supportando le imprese non solo attraverso i capitali, ma anche con competenze manageriali e strategie di crescita internazionale. Questo approccio consente alle PMI di affrontare i mercati esteri con una maggiore solidità e, soprattutto, visione strategica.
Guardando al futuro, le prospettive per il 2025 sono positive. Come evidenziato da Il Sole 24 Ore, si prevede una crescita continua degli asset under management nel settore del Private Equity, grazie anche all’ingresso di nuovi investitori e alla diversificazione delle strategie di investimento. Un trend che indica una maturazione del mercato italiano, con una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla creazione di valore a lungo termine.
Il Ruolo delle Banche nel Private Capital
Nel panorama finanziario italiano, le banche stanno assumendo un ruolo sempre più attivo nel settore del Private Capital, andando oltre la tradizionale funzione di erogatori di credito. Secondo un’analisi di TopLegal, la metà delle operazioni di Private Debt è stata effettuata da aziende partecipate dal private equity, e gli operatori di Private Equity stanno diversificando le proprie attività, con una crescente attenzione verso le PMI italiane. In particolare, il 70% delle operazioni è concentrato su imprese con 20-500 dipendenti, evidenziando l’importanza delle banche nel supportare la crescita di queste realtà.
Un pilastro per la crescita e lo sviluppo
Il Private Capital sta progressivamente diventando un pilastro della finanza per le PMI italiane, grazie alla sua capacità di offrire strumenti flessibili, innovativi e in grado di rispondere alle esigenze di crescita, ristrutturazione e internazionalizzazione.
Il Private Debt offre accesso a finanziamenti alternativi in contesti di credito bancario sempre più selettivo, mentre il Private Equity supporta i percorsi evolutivi delle imprese, in particolare nel mid-market, contribuendo alla loro managerializzazione e apertura verso i mercati globali.
All’interno di questo scenario, anche le banche stanno ridefinendo il proprio ruolo: non più solo finanziatori, ma partner strategici di filiera, in grado di facilitare l’accesso a capitali privati attraverso reti, competenze e strutture dedicate.
Per affrontare al meglio le sfide economiche attuali e future, è fondamentale che imprenditori, fondi, advisor e istituti finanziari continuino a collaborare. Solo così sarà possibile rendere il Private Capital un motore sempre più efficace, sostenibile e diffuso per lo sviluppo delle imprese italiane.
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