Da Milano al mondo intero, Boggi Milano racconta la storia di uomini che cambiano e si evolvono, uomini che non si accontentano di vestire bene ma vogliono farlo con stile, dando libero sfogo alle proprie preferenze personalizzando il proprio look, nato a Monza nel 1939 da un idea di Paolo Boggi il marchio ha visto nel tempo i cambiamenti del mondo e con esso anche il mutare dell’idea di eleganza maschile, ogni giacca, camicia o dettaglio è stato pensato per accompagnare l’uomo contemporaneo nei suoi momenti cruciali, che sia una riunione di lavoro, una cerimonia, un viaggio, oppure un incontro speciale, per il brand il vestirsi non è vissuto solo come una mera formalità, ma come una concreta missione dedicata alla ricercatezza. Boggi Milano ha avuto da sempre una visione chiara dello stile maschile e della sua estetica, basandosi su una forte impronta sartoriale e un approccio contemporaneo all’eleganza, il marchio milanese ha attraversato i decenni innovandosi, senza tradire mai il proprio DNA tipico del saper fare italiano.
Nel 2003 la famiglia Zaccardi acquisisce il marchio Boggi imprimendo una svolta decisiva al brand, dove al centro ci sono: l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la sostenibilità, sotto questa nuova compagine societaria la Boggi Milano riprende il concetto di evoluzione e innovazione, proponendo un nuovo guardaroba fatto di abiti e capi che spaziano dal formale al casual e accessori eleganti e preziosi, per soddisfare le esigenze dei suoi uomini in ogni momento della giornata e della vita attraverso total look raffinati e contemporanei. Oggi Boggi Milano è presente in 61 paesi nel mondo conquistando le preferenze dell’universo maschile attraverso una visione autentica, funzionale e senza tempo, perché ogni capo prodotto racconta una storia fatta di eleganza e di eccellenza, elementi tipici della nostra tradizione e del Made In Italy, un racconto che si sviluppa attraverso uno stile unico e riconoscibile dedicato ad un uomo forte, coraggioso, intraprendente e capace di cambiare ed evolversi senza mai perdere la propria identità, l’innovazione e l’eccellenza italiana di Boggi Milano sono cucite in ogni singola fibra dei suoi capi e sono il fiore all’occhiello di un’azienda che ha resistito ai cambiamenti socio-economici, culturali e climatici che si sono susseguiti in questi decenni e che hanno visto l’uomo al centro di questa transizione.
Grazie all’innovazione e all’impiego di materie prime dalle alte performance tecniche, all’uso di fibre organiche e materiali riciclati, nonché l’uso di tessuti certificati e all’avanguardia, Boggi Milano si posiziona sicuramente tra uno dei brand più sostenibili del panorama italiano, per questa occasione QF Lifestyle ha deciso di incontrare Rita Lutzoni, “Sustainability Coordinator” dell’azienda per approfondire questo importante argomento.
Tra Boggi Milano e la sostenibilità che rapporto esiste?
Boggi Milano è da sempre sinonimo di stile, innovazione e qualità. Tuttavia, oggi più che mai, si è consapevoli che l’eccellenza non si misura solo attraverso il prodotto, ma anche attraverso l’impatto delle nostre attività sull’ambiente, sulle persone e sulla società. Anche l’innovazione assume forme nuove: la ricerca di tessuti innovativi unisce alte performance qualitative alla tracciabilità, a ridotti impatti ambientali, a processi produttivi più efficienti e più trasparenti. I nostri prodotti sono sviluppati dall’unione di questi elementi, la sostenibilità è parte integrante dei nostri processi creativi, oltre che di quelli gestionali.
I costi aziendali per avere un prodotto sostenibile sono ancora molto elevati?
Partiamo dal presupposto che nessun prodotto può essere sostenibile al 100%. Quello che un brand può fare è impegnarsi a lavorare su più fronti, come crediamo di avere fatto molto bene in Boggi Milano, applicando principi di sostenibilità su tutte le attività chiave dell’azienda. Dall’introduzione di materiali innovativi in grado di unire responsabilità e performance tecnica, alla scelta di privilegiare la collaborazione con fornitori trasparenti dal punto di vista etico e all’avanguardia nei processi produttivi, fino alla realizzazione di importanti investimenti nel digitale e nella logistica, con conseguenti efficientamenti delle nostre operations. Oltre all’investimento iniziale, è chiaro che tutto questo abbia dei costi di gestione che rappresentano però anche una grande opportunità legata alla creazione di valore per il Cliente.
Il passaporto digitale è uno strumento utile?
Il DPP viene spesso affrontato come un obbligo, un’imposizione, l’ennesima normativa che genererà costi. Il DPP invece è forse la più grande opportunità creata dal Green Deal europeo, è uno strumento che trasforma il singolo articolo in un canale digitale di connessione con il cliente, che consentirà di creare engagement, non solo nelle fasi di acquisto, ma per tutto il ciclo di vita del prodotto. Noi siamo un brand che investe molto nella ricerca di materie prime di alta qualità e prestazioni, nei materiali “preferred” e sulla tracciabilità. Spesso non si ha il modo di condividere tutte le informazioni con i Clienti, e raccontare la storia del singolo capo, di chi lo ha realizzato, di come prendersene cura. Con il DPP, il Cliente potrà conoscere il prodotto che acquista e consolidare il legame con il prodotto, anche a livello emozionale. Ed ecco che il DPP rappresenta una enorme opportunità di coinvolgere il cliente attraverso tutti i nostri servizi omnichannel: in negozio, online, nel post vendita. La sfida dal nostro punto di vista è quella di trasformare un obbligo normativo in un’esperienza coinvolgente, ispirazionale, che possa rafforzare la loyalty ma senza cadere nel greenwashing.
Sostenibilità non è solo nei confronti del prodotto, ma anche delle persone che lavorano in azienda, vogliamo approfondire l’argomento?
Con oltre 200 negozi nel mondo, i nostri team sono multiculturali, e rappresentano il nostro impegno verso la diversità e l’inclusione. Crediamo fermamente che l’incontro tra background professionali e culturali differenti generi collaborazione, arricchimento reciproco e nuove prospettive. Per favorire questo scambio, abbiamo sviluppato diversi programmi di mobilità oltre che di formazione. Abbiamo creato la Boggi Academy, gestita internamente da un team full-time dedicato, che offre una media di 250 corsi all’anno, tra soft e hard skills.
Qualità, sostenibilità e stile possono convivere?
La qualità di un prodotto è strettamente legata alla customer satisfaction poiché influenza direttamente la percezione e l’esperienza d’acquisto, il valore percepito del brand e la fidelizzazione del cliente. Per un brand Customer Centric come Boggi Milano, la qualità del prodotto è un fattore strategico, e la nostra strategia di sostenibilità non può prescindere dalla qualità. Un prodotto di alta qualità ha meno probabilità di difetti, riduce il numero di resi, sostituzioni e reclami generando un impatto positivo anche sulla performance ambientale del brand. Qualità si traduce anche con fiducia: un capo sicuro, privo di sostanze dannose per la salute e per l’ambiente è considerato ormai un fattore imprescindibile da parte dei Clienti. La selezione accurata e il controllo dei materiali si traduce anche in uno stile senza tempo: capi durevoli, di alta qualità e prestazioni, immuni a trend passeggeri. La sostenibilità è intrinseca in tutte queste caratteristiche dei nostri prodotti.
Quali sono i materiali sostenibili che utilizzate per le vostre collezioni?
La selezione di materie prime presente nei nostri capi mostra una chiara predominanza delle fibre naturali sulle fibre sintetiche, queste ultime impiegate prevalentemente nell’assortimento di capi tecnici. Boggi Milano ha introdotto per la prima volta materiali cosiddetti preferred nel 2019 con l’iconica sneaker Willow, che è diventata un best seller. Oggi la nostra missione è offrire ai nostri clienti sempre più capi realizzati con materie prime certificate e a ridotto impatto ambientale, che garantiscano caratteristiche tecniche e qualitative pari o superiori rispetto alle fibre tradizionali. La nostra selezione di materiali preferred include cotone biologico, lana riciclata o da allevamenti certificati per il benessere animale, fibre sintetiche riciclate, materiali innovativi ricavati da scarti di altre industrie (come gli scarti della produzione del caffè) e alternative alla piuma in materiali riciclati.
Anche i vostri fornitori per collaborare con Boggi Milano devono avere una filosofia sostenibile?
Crediamo fermamente nel principio di mettere “le persone al centro” e riconosciamo che tutelare i diritti dei lavoratori lungo la nostra catena di fornitura non è solo un obbligo etico, ma una leva strategica. Abbiamo creato un protocollo Boggi Milano per la conduzione di audit e la verifica di requisiti ambientali e sociali dei nostri fornitori, combinati a criteri di valutazione per la qualità del prodotto, la capacità produttiva e la solidità e affidabilità finanziaria. Prima di avviare la collaborazione con un fornitore, visitiamo le fabbriche insieme a esperti qualificati, concentrandoci soprattutto sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sulla sicurezza. Fornitori non in linea con i nostri requisiti non potranno collaborare con il brand.
Prevedete programmi di riciclo e upcyling?
Sono modelli di business interessanti, che non escludiamo di sviluppare in futuro. Ad oggi abbiamo una rete di negozi Factory, attraverso i quali siamo in grado di offrire anche una speciale selezione di prodotti ricondizionati, ad esempio capi provenienti da resi dei clienti. Offriamo inoltre ai Clienti un servizio di riparazione attraverso le nostre reti di sartorie partner.
Quali sono le vostre strategie per ridurre l’inquinamento ambientale?
La nostra strategia ambientale si muove su 4 driver principali: monitoraggio e riduzione dei consumi di energia e delle emissioni dirette, crescita dei materiali preferred all’interno delle nostre collezioni e del packaging, digitalizzazione dei processi ed efficientamento della logistica e delle operations. Un esempio recente è legato alla logistica. La forte crescita dell’e-commerce, che inevitabilmente genera impatti ambientali e gestionali rilevanti, ha spinto Boggi Milano a un importante investimento per lo sviluppo di un nuovo Distribution Center in Italia. Il nuovo DC Italia utilizza l’intelligenza artificiale e sfrutta la tecnologia AutoStore, un sistema di stoccaggio automatizzato che utilizza robot per ottimizzare lo spazio e migliorare l’efficienza nella gestione dei capi, alimentato ad energia solare. Inoltre, ci impegniamo a coinvolgere il cliente e spingerlo a scelte di acquisto più consapevoli: l’introduzione di un servizio di rendering 3D sul nostro e-commerce migliora l’esperienza di acquisto online, contribuendo a ridurre i resi.
Quali sono le certificazioni che Boggi può vantare in tema di sostenibilità?
Acquistiamo prodotti certificati secondo i più importanti standard internazionali, e supportiamo la filiera a ottenere certificazioni etiche ed ambientali. Stiamo valutando un percorso di certificazione per il brand.
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