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“Certa burocrazia sta bloccando 50 milioni”


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PALERMO – “Purtroppo ci sono 50 milioni che abbiamo stanziato bloccati da una certa burocrazia che non è all’altezza di assumersi la responsabilità e di decidere come utilizzarli in un modo o nell’altro. Sto intervenendo personalmente su questo semi-scandalo, faremo di tutto”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo al convegno dell’Anfir in corso a Palazzo dei Normanni.

“Confidiamo sulla responsabilità di tutta l’Aula, e quindi chiamando al confronto anche l’opposizione, affinché la manovrina possa essere esitata, al di là dell’assestamento che sarà fatto dopo – ha aggiunto il governatore -“.

 “Il disegno di legge sulle Zes che dovrebbe essere esaminato a breve è importante, rappresenta una grande opportunità. Sono certo che l’Ars avrà la sensibilità e la responsabilità di assumersi un ruolo decisivo su quello che è un momento di crescita per la Sicilia. Le Zes come le abbiamo pensate noi hanno hanno un ulteriore funzione per la crescita del territorio – ha detto Schifani -“.

In precedenza il presidente della Regione aveva parlato del ruolo delle finanziarie regionali, tema del convegno al quale è intervenuto a Palazzo dei Normanni. “Le finanziarie regionali, in un contesto di progressiva disintermediazione del credito possono svolgere un ruolo crescente per sostenere il fabbisogno finanziario delle imprese, soprattutto nelle aree economicamente più fragili del nostro sistema economico e nelle quali le imprese faticano in termini di merito creditizio per strutturali carenze di patrimonializzazione e di garanzie. In questo le finanziarie regionali divengono motore di sviluppo per le piccole e medie imprese agevolando l’accesso al credito, sostenendo l’innovazione e la sostenibilità, nel contesto dell’epocale transizione eco-digitale, attraendo investimenti senza finalità speculative e di pura redditività”.

“Mi complimento con Anfir per aver avviato il progetto di riforma dello status giuridico-istituzionale delle Finanziarie regionali con l’obiettivo di fornire un quadro evolutivo con alcune opzioni percorribili ed offrire al legislatore e ai regolatori una proposta di riforma che interpreti le sfide che queste istituzioni regionali così rilevanti debbono affrontare – dice il governatore – Irfis Finsicilia, dopo l’acquisizione integrale del capitale da parte della Regione nel 2012, ha progressivamente consentito di spingere la leva della crescita e dello sviluppo dell’economia regionale sino ai risultati recenti che l’hanno visti essere la prima”. 

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“Nella crescita dell’economia un ruolo di grande rilievo ha svolto e svolge Irfis Finsicilia. In questi anni ne è stato rilanciato il ruolo nel servizio delle imprese, dei professionisti, dei giovani e delle giovani, delle famiglie, soprattutto di quelle economicamente più bisognose; rafforzata la governance, ampliata la gamma degli interventi finanziari attraverso il trasferimento di fondi regionali ed extraregionali, facendo così di Irfis Finsicilia un vero e proprio braccio operativo della politica economica del governo regionale – ha detto il governatore -“.

“Se Irfis Finsicilia è stato uno straordinario strumento per affrontare la crisi economica post-pandemica, in quella fase ha assunto un’organizzazione e profili procedurali che oggi la pongono all’avanguardia nella gestione della finanza agevolata e della innovazione finanziaria in collaborazione con le principali istituzioni bancarie regionali, con quelle nazionali, a partire dal Cassa Depositi e Prestiti – afferma il governatore – Innovazione finanziaria che trova nei basket bond, recentemente varati dal governo regionale, uno strumento capace di attivare risorse pubblico-private a sostegno del sistema imprenditoriale che sovente non riesce a trovare soluzioni nella tradizionale offerta creditizia”.

Per il governatore “il Fondo Sicilia costituito nel 2018 ed oggi rafforzato finanziariamente attraverso i continui rientri può garantire continuità di sostegno alla finanza d’impresa, all’innovazione tecnologica, al rafforzamento del turismo, ma anche alla solidarietà”.

“L’economia siciliana sta vivendo una stagione di crescita e sviluppo che la pongono ai vertici delle Regioni italiane: nel 2023 la crescita del Pil regionale è stata del 2,2%, superiore sia alla media nazionale (0,7%) che a quella del Mezzogiorno (+1,3%); nel 2024 ha fatto registrare il più alto tasso di crescita tra le regioni italiane Segnando un +1% (stima Svimez), superiore sia a quella del centro nord (+0,6%) che alla media delle regioni del Mezzogiorno (+0,8%). Mentre nel 2025 del Pil della Sicilia, la stima Svimez, si attesta a +0,6% mostrando come nel quadro di incertezza del contesto economico internazionale, e europeo, la Sicilia rimane la regione più dinamica del Mezzogiorno insieme alla Campania, registrando una crescita anche dell’occupazione e degli investimenti più che significativa”.

“La strada per recuperare il divario economico, sociale e territoriale che separa ancora l’Italia è ancora lunga, ma possiamo affermare che sia in atto una grande trasformazione con effetti che si consolidano ogni anno di più – dice il governatore – Le recentissime tendenze dell’economia effetto delle ben note politiche sui dazi potrebbero influire negativamente, ma la Regione sta già apprestando le contromisure per sostenere le imprese siciliane, a partire da quelle del settore agroalimentare, attraverso interventi che rilanci le esportazioni. La significativa ripresa economica si riconnette a precise opzioni del Governo che mi onoro di guidare: quella del risanamento finanziario, con la riduzione sino all’ormai imminente azzeramento del disavanzo e la drastica contrazione dell’indebitamento, l’impegno mantenuto di approvare i bilanci regolarmente mettendo a disposizione del sistema economico regionale di significative risorse finanziarie, quella del rilancio degli investimenti infrastrutturali connessi agli strumenti finanziari della coesione europea e nazionale con lo stanziamento di risorse economiche più alto mai raggiunto e che adesso siamo impegnato ad allocare nei territori”. 



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