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Piano Industriale Ast Terni: Riconversione e Sostenibilità


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TERNI – La presentazione del piano industriale, l’ aggiornamento rispetto alla definizione dell’accordo di programma per la messa in sicurezza ambientale del sito produttivo di Terni in un’ottica di sostenibilità e rilancio competitivo. «Un concreto passo in avanti verso l’accordo di programma su Ast, grazie all’ impegno del Governo Meloni, come già emerso dall’incontro di qualche giorno fa con il ministro Urso». Per il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, la firma è dietro l’angolo. Dei 560 milioni del piano industriale,  70 saranno assicurati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Grazie a questo investimento – spiega l’onorevole Prisco – saranno implementati gli impianti con sistemi di nuova generazione e assicurata continuità lavorativa agli operai del sito e dell’intera filiera. Ringrazio il ministro Urso e tutti gli attori coinvolti per l’impegno profuso: questo accordo rappresenta un passo avanti fondamentale per assicurare un futuro solido e duraturo a un polo siderurgico di primaria importanza per l’Umbria e per l’Italia».

«È veramente presto per brindare – commenta l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali –  comunque finalmente si registrano segnali positivi sull’accordo di programma.  In un contesto ufficiale, l’azienda ha finalmente presentato un piano industriale con investimenti per 550 milioni ai quali si aggiungeranno altri 60 di investimenti pubblici a fondo perduto. La dichiarazione dell’Ad Caldonazzo a conclusione della riunione in cui afferma che gli investimenti previsti dal piano industriale andranno avanti a prescindere dalla data o meno di un accordo di programma. Un piano industriale tutto impregnato sulla sostenibilità delle produzioni, in termini di economici, ambiente, sicurezza e innovazione tecnologica».

«Il polo di Terni rappresenta un tassello fondamentale del piano siderurgico nazionale. Il progetto e gli investimenti rafforzeranno il ruolo strategico del sito ternano, valorizzando una filiera industriale essenziale per l’autonomia produttiva del nostro Paese e per la transizione tecnologica ed ecologica dell’intero comparto», ha dichiarato il ministro Urso. «Per quanto riguarda la Regione Umbria – ha dichiarato nel corso dell’incontro la presidente Stefania Proietti – ci impegniamo sin da ora, attraverso una delle forme previste ai sensi di legge come il partenariato pubblico-privato, a utilizzare parte dell’energia finalizzandola a politiche industriali e di sviluppo della provincia di Terni. Nei prossimi giorni termineremo le verifiche di fattibilità tecnico amministrativa con i nostri uffici e con il gruppo Tecnico inter Direttore istituito con delibera di giunta dello scorso gennaio. Il punto sull’energia, unito alla volontà espressa dall’azienda di procedere ad un deciso percorso di decarbonizzazione della produzione, saranno gli elementi qualificanti dall’accordo che sarà firmato entro fine mese dopo anni di attesa.

La Regione Umbria insieme al Mimit è infatti impegnata dall’insediamento della giunta Proietti nella finalizzazione  dell’Accordo di Programma, che definirà in modo puntuale gli impegni assunti dalle parti pubbliche e private. La firma è prevista entro il mese di maggio, e procederà al termine delle valutazioni sul piano industriale da parte del territorio e delle rappresentanze sindacali»

Gambardella e Lucchetti (Uilm): «Con la presentazione delle linee guida del Piano industriale AsT Terni occorre procedere con la firma dell’Accordo di Programma ed il confronto a livello territoriale con il sindacato per approfondire le questioni dell’organizzazione del lavoro e livelli occupazionali. Tutte le istituzioni nazionali e locali debbono essere impegnate a contribuire alla crescita industriale e occupazionale della più grande realtà industriale della regione Umbria”.

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Lo dichiarano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti a margine dell’incontro odierno tenutosi al MiMIT alla presenza del ministro Adolfo Urso, la presidente regione Umbria Stefania Proietti e Mario Caldonazzo, in rappresentanza del gruppo Arvedi.

“Auspichiamo che l’Accordo di Programma in fase di implementazione possa supportare a pieno il piano industriale 2022-2028 che in parte è stato già realizzato, con circa 300 M già investiti, ma che potrà arrivare ad un volume di oltre un miliardo di euro se e quando verranno realizzati anche quelli della produzione dell’acciaio magnetico con oltre 400 milioni.

Il piano presentato ha l’ambizione di raggiungere gli obiettivi di piena de carbonizzazione, riduzione CO2 e riduzione del consumo di risorse per rendere lo stabilimento ternano il più sostenibile ambientalmente in Europa.

È intenzione del ministro Urso, che ha ribadito l’importanza nazionale del sito di Terni insieme a Piombino ed ex Ilva, riuscire a firmare l’Accordo di Programma entro il mese di maggio.

Abbiamo molto apprezzato l’impegno della presidente Proietti di mettere a disposizione del sistema produttivo le concessioni dell’energia idroelettrica ma chiedendo al governo di poter prevedere, nelle discussioni in ambito europeo, una premialità anche in termini ETS per AST.

Speriamo che la discussione della riunione di oggi possa segnare un passo in avanti e che nelle prossime settimane si possa fare sintesi fra le dichiarate disponibilità delle istituzioni, ministeri regione e comune, a supportare il progetto di incremento della competitività di Acciai Speciali Terni e le necessità aziendali, a partire dagli strumenti legislativi disponibili per la riduzione del costo dell’energia.

Come Uilm, solo dopo aver effettuato un approfondimento con Arvedi sul piano industriale in termini di livelli occupazionali e organizzazione del lavoro e verificato la conclusione dell’iter per l’Accordo di Programma, potremo fare una valutazione complessiva sulla vertenza».

Per i segretari nazionale e generale di Fim Cisl, Valerio D’Alo e Simone Liti , «al tavolo del Mimit non ci sono stati grossi stravolgimenti rispetto a quello che si sapeva  del piano industriale,  ma è stata importante la dichiarazione dell’azienda sul fatto che gli investimenti vanno avanti con o senza l’accordo di programma con il governo e le istituzioni locali e regionali». D’Alo e Liti reputano strategico dare il giusto riconoscimento per quanto riguarda il tema dell’energia ad Ast e a tutte quelle aziende energivore che comunque stanno investendo cifre record per il settore della siderurgia italiana. Altresì è necessario però capire, rispetto all’investimento del magnetico quanto tempo sia necessario per sciogliere il nodo o quale sia la soluzione alternativa per far arrivare su Terni il montante completo previsto per rendere il sito più competitivo nelle sue produzioni di Inox, Fucinati e Tubi».

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