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Banca Ifis, via libera condizionato della BCE all’opas su illimity Bank: in gioco sinergie per 75 mln annui e un’integrazione entro il 2027


di Sergio Governale

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La BCE-Banca Centrale Europea ha concesso a Banca Ifis il via libera condizionato all’acquisizione di una partecipazione di controllo, diretta e indiretta, in illimity Bank (si veda qui il comunicato stampa), nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria annunciata lo scorso 8 gennaio a 3,55 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez). L’autorizzazione è subordinata alla realizzazione, post-closing, di una due diligence finalizzata alla determinazione del badwill, sulla base del patrimonio netto effettivo della challenger bank fondata e guidata da Corrado Passera. La valutazione dovrà essere certificata da una società di revisione indipendente e trasmessa senza ritardi alla Banca d’Italia. Entro un mese da tale trasmissione, Banca Ifis dovrà valutare l’eventuale adozione di misure correttive.​

L’operazione, non concordata, ha già ottenuto il parere favorevole dell’Antitrust (si veda altro articolo di BeBeez) e il nulla osta da parte della Presidenza del Consiglio nell’ambito della disciplina sul golden power (si veda qui il comunicato stampa).

“Tenuto conto della natura non concordata dell’operazione e del fatto che Banca Ifis non ha condotto due diligence su illimity, la BCE ha prescritto che in caso di perfezionamento dell’offerta Banca Ifis conduca una due diligence per la determinazione del badwill derivante dall’operazione, a seconda della consistenza effettiva del patrimonio netto di illimity, da certificarsi da parte di una società di revisione e da trasmettersi senza ritardo a Banca d’Italia. A seguito di ciò, Banca Ifis dovrà, altresì, determinare entro il mese successivo l’eventuale adozione delle azioni conseguenti, ove necessarie”, ha spiegato l’istituto di credito di proprietà della famiglia Fürstenberg.

Il documento d’offerta, depositato in Consob il 27 gennaio (si veda qui il comunicato stampa di allora), è atteso tra maggio e giugno, mentre il periodo di adesione dovrebbe svolgersi tra giugno e luglio, con completamento dell’operazione entro settembre.

La soglia minima di adesione prevista per l’efficacia dell’offerta parte dal 66,67% del capitale di illimity, ma potrà scendere fino al 45% più un’azione. In ogni scenario, La Scogliera – la holding della famiglia Fürstenberg, azionista di controllo di Banca Ifis – manterrebbe la maggioranza relativa con una quota compresa tra il 43% e il 45% del nuovo gruppo bancario risultante dalla combinazione.

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Secondo una nota integrativa depositata da Banca Ifis su richiesta della Consob, le sinergie a regime derivanti dall’operazione sono stimate in circa 75 milioni di euro l’anno, al lordo delle imposte. Il 50% di queste sinergie sarebbe realizzabile già dal 2026, mentre la piena attuazione è prevista per il 2027. Alcuni benefici, sebbene in misura più contenuta, sarebbero ottenibili anche in assenza di una fusione formale, ma l’obiettivo dichiarato resta quello di un’integrazione strutturale, stimata come “efficace nel 2026 o, al più tardi, entro il primo semestre del 2027”.

Dal punto di vista patrimoniale, Banca Ifis si presenta con solidi fondamentali. L’istituto – che vede Ernesto Fürstenberg alla presidenza, Sebastien Egon von Fürstenberg alla presidenza onoraria e Frederik Geertman alla guida per il suo secondo mandato come amministratore delegato – ha infatti chiuso il 2024 con un utile netto consolidato di 161,6 milioni di euro e ha approvato la distribuzione di un dividendo di 2,12 euro per azione, per un totale di 111,5 milioni. Il CET1 ratio si è attestato al 16,1% e il Total Capital Ratio al 18,11%, in linea con i target del piano industriale. L’assemblea degli azionisti ha approvato anche un aumento di capitale a servizio dell’opas (si veda qui il comunicato stampa).

Diversa la fotografia per illimity (si veda altro articolo di BeBeez): la banca ha archiviato l’anno scorso con una perdita netta consolidata di 38,4 milioni, bilancio approvato ieri dall’assemblea (si veda qui il comunicato stampa), e un “rosso” individuale di 104 milioni. Tuttavia, il CET1 ratio phased-in è pari al 13,9% (13,4% fully loaded) e il Total Capital Ratio si attesta al 17,8% (17,3% fully loaded), con un patrimonio primario di vigilanza di circa 720 milioni di euro. A livello prospettico, illimity ha approvato all’inizio del mese un nuovo piano strategico stand-alone che prevede un ritorno all’utile nel 2025, pur in calo, e un obiettivo di 80 milioni di euro di utile netto al 2028 (si veda qui il comunicato stampa).

Ricordiamo che in un primo momento si era parlato di una valutazione di illimity di almeno 800 milioni di euro, in caso di mancanza di ulteriori sorprese in tema di portafoglio di NPL, dopo le “rettifiche e svalutazioni per complessivi 118 milioni di euro nel quarto trimestre (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi era spuntata una svalutazione di 53,5 milioni di euro relativa all’investimento nella nota senior di una specifica cartolarizzazione di crediti non performing sottoscritta a inizio 2024 (si veda altro articolo di BeBeez).

Intanto l’assise di ieri di illimity ha rinnovato gli organi sociali per il triennio 2025–2027. Confermati Passera come amministratore delegato e Rosalba Casiraghi alla presidenza. I tredici membri del consiglio provengono dall’unica lista presentata da Tetis, veicolo di Passera, assieme a soci che rappresentano oltre il 27% del capitale. Anche se non è prevista una fusione immediata, la governance attuale potrebbe essere oggetto di revisione successiva all’esito dell’opas e alla piena integrazione, tenuto conto dell’impatto che la due diligence, i procedimenti autorizzativi e le sinergie previste avranno sulla definizione del nuovo assetto del gruppo bancario integrato.

Ricordiamo infine che Banca Ifis è in trattative avanzate per acquisire Euclidea sim, con l’obiettivo di creare un polo del risparmio gestito e del wealth management (si veda altro articolo di BeBeez).



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