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Manovra, dalla Cgil a Confindustria quali sono le richieste e le osservazioni di sindacati e organizzazioni


Prosegue l’esame del disegno di legge di Bilancio. Oggi, martedì 4 novembre, presso l’Aula Convegni del Senato, le Commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera, continuano le audizioni con gli interventi di: CGIL, CISL, UIL, UGL, CONFSAL, CISAL e USB, Confindustria, Confcommercio-Imprese per l’Italia, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e CNA, Coldiretti, CIA-Agricoltori italiani, Confagricoltura e COPAGRI, ANCE e Confedilizia e ANIA.

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Cgil, è inadeguata e ingiusta, avanti mobilitazione

Una manovra che segna il ritorno all’austerità con un miglioramento del quadro di finanza pubblica pagato da lavoratori dipendenti e pensionati che «non solo hanno vissuto un brutale impoverimento a causa di una inflazione da profitti, lasciata completamente libera di scaricarsi sulle loro spalle, ma hanno anche subito tutto il drenaggio fiscale conseguente alla mancata indicizzazione dell’Irpef all’inflazione» ha detto il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, nel corso dell’audizione. I salari, sottolinea la Cgil, hanno subito perdite nell’ultimo triennio «ben superiori ai vantaggi ottenuti con gli interventi realizzati sull’Irpef, sulla decontribuzione e sulla sua successiva fiscalizzazione». La Cgil evidenzia, poi, i numeri della sanità pubblica, definendoli un «definanziamento» che porterà il rapporto sul Pil a raggiungere il livello più basso di sempre. 

Cisl, bene calo imposte lavoro, no ennesima rottamazione

La Cisl giudica “positivamente” la prosecuzione del percorso di risanamento della finanza pubblica in Manovra, così come “la distribuzione delle risorse” con interventi a favore della riduzione dell‘imposizione fiscale sui lavoratori (4,9 miliardi nel 2026), aiuti alle famiglie (1,6 miliardi nel 2026) e il rifinanziamento della spesa sanitaria (ulteriori 2,4 miliardi nel 2026). Mentre il sindacato esprime parere negativo sulla rottamazione delle cartelle esattoriali (1,6 miliardi nel 2026), le norme in materia di pensioni e per “il mancato rifinanziamento della legge sulla partecipazione”. 

Uil: criticità su fisco, pensioni e sanità

La manovra «presenta notevoli criticità nei capitoli relativi a fisco, pensioni e sanità, con rischi per l’esercizio di tutele e diritti delle persone» ha fatto presente Santo Biondo, segretario confederale della Uil. «L’articolo 4, che prevede la detassazione dei rinnovi contrattuali e la riduzione dell’imposta sui premi di produttività, va nella direzione che la Uil chiede da anni: sostenere i salari attraverso la contrattazione. Ora – ha precisato Biondo – serve renderla una misura strutturale e circoscritta ai contratti sottoscritti dalle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ed estendere la soglia di reddito fino a 40 mila euro, oltre a recuperare i ratei del 2024 ed estendere questa misura anche al pubblico impiego. Inoltre, è necessario, da un lato, rafforzare la contrattazione di secondo livello, ancora troppo debole nelle piccole imprese e, dall’altro rendere strutturali tutele come la Cigs per cessazione».

Mentre sulla sicurezza sul lavoro – ha proseguito Biondo – «i 247 milioni previsti devono essere destinati al potenziamento degli Spisal, per garantire un’effettiva prevenzione nei luoghi di lavoro».

Confindustria, urgenze modifiche Pnrr e costo energia

Per Maurizio Tarquini, il Direttore Generale di Confindustria, la rimodulazione del PNRR e il contenimento del costo dell’energia sono prioritarie per garantire dimensione finanziaria e focus adeguati ai bisogni delle imprese. «Quanto al PNRR, riteniamo che ne vada rafforzata – ha aggiunto – la vocazione di sostegno agli investimenti produttivi». Confindustria chiede poi che, a partire dalle risorse non spese per Transizione 5.0, la rimodulazione sia l’occasione per assicurare quel sostegno alle imprese di almeno 8 miliardi l’anno, per un triennio. «Un obiettivo minimo, guardando anche a ciò che stanno realizzando Francia e Germania. In questa rimodulazione, auspichiamo trovi spazio anche un rafforzamento del credito R&S che, dal prossimo anno, sarà ridotto nella sua portata, con una aliquota agevolativa del 10%».

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Confcommercio su rinnovi e taglio Irpef

Confcommercio, in audizione in Senato, ha espresso «forte preoccupazione per la detassazione dei rinnovi contrattuali limitata al biennio 2025-2026». La misura, spiegano, «esclude oltre 5 milioni di lavoratori del terziario e dei servizi» e chiedono di «collegare il beneficio alla data di erogazione dell’aumento retributivo, e non a quella di firma del contratto, per evitare discriminazioni tra comparti e garantire un’applicazione equa della norma». 

Mentre sulla riforma fiscale, Confcommercio ha giudicato positivamente il taglio della seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro, ma chiede di estendere la misura fino a 60.000 euro. Le richieste si riferiscono invece all’IRES premiale e all’IRAP, l’esenzione dall’imposta del 21,25% sulle polizze anti-catastrofali per le imprese, il limite dei ricavi per il credito d’imposta sulle commissioni POS e il payback sui dispositivi medici con un tetto di spesa realistico e rateizzazione degli oneri.

Confedilizia sugli affitti brevi

Confedilizia esprime forte contrarietà nei confronti di due disposizioni: quella che dispone l’aumento della cedolare secca sulla prima casa data in affitto breve dal 21 al 26% e quella sugli atti di rinuncia alla proprietà immobiliare. AL contrarfio il presidente della confederazione, Giorgio Spaziani Testa, ha espresso l’apprezzamento circa la proroga del bonus edilizi del 50% e del 36% – rispettivamente, per l’abitazione principale e per gli altri immobili. Allo stesso tempo, Spaziani Testa ha espresso l’auspicio che si giunga al più presto a una riorganizzazione generale del sistema degli incentivi edilizi.

La Confederazione ha poi suggerito due interventi che potrebbero essere in grado, con oneri molto limitati, di determinare un incremento del numero di case disponibili a “prezzi” accessibili: la prima è l’estensione a tutti i comuni dell’aliquota del 10% della cedolare secca prevista in caso di utilizzo dei contratti di locazione a canone concordato, quelli che hanno minimi e massimi fissati in sede locale dai rappresentanti della proprietà e dell’inquilinato; la seconda è l’incremento della riduzione Imu prevista per la medesima tipologia di locazioni. 

Ance «emergenza crisi abitativa»

«La crisi abitativa è oggi una delle emergenze più gravi in Italia ed Europa». Lo afferma Ance che apprezza la scelta del Governo di utilizzare risorse europee. «Ma accanto alle prime risorse, serve individuare una governance efficace» sottolinea l’associazione: oggi le competenze sono fortemente frammentate tra più di quaranta strutture centrali, regionali e locali, che impediscono una visione strategica unitaria. E’ quindi necessario – sottolinea l’Ance – individuare un luogo di coordinamento che consenta di orientare le politiche abitative in modo coerente e strategico. Inoltre in commissione è emersa la necessità di un Piano Casa più ampio e strutturato che comprenda anche una risposta alle esigenze di famiglie della classe media che faticano a trovare una casa.

In corso al Nazareno incontri Schlein con parti sociali

Sono iniziati al Nazareno gli incontri tra i rappresentanti delle parti sociali e delle categorie di settore organizzati dal Partito democratico sulla Legge di Bilancio. Questa mattina la segretaria Elly Schlein (con il responsabile Economia del partito, Antonio Misiani, e la coordinatrice della segreteria, Marta Bonafoni) vede le delegazioni di Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confapi e Confimi Industria. Interepellati anche i presidenti di associazioni degli enti locali e delle Regioni. Il 5 novembre ci saranno gli incontricon i rappresentanti della Cisl e Uil. Giovedì alle 11 sarà il turno di Agci, Confcooperative, Legacoop e, alle ore 14,45, di Confindustria.

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