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Popolazione in calo e sempre più vecchia ma la Garfagnana resiste: saldo positivo per le aziende under 35


Un territorio sospeso tra fragilità strutturali e segnali di resilienza.  E’ questa la Garfagnana che emerge dall’analisi presentata dal ricercatore Massimo Marcesini e presentata oggi 10 ottobre nella chiesa dell’ex Convento di Sant’Anna a Pieve Fosciana. Il Rapporto Garfagnana 2025è stato realizzato dall’Istituto di Studi e Ricerche su incarico della Camera di Commercio della Toscana nord ovest e con il patrocinio del Comune di Pieve Fosciana.

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L’incontro è stato aperto dai saluti del sindaco Luciano Angelini e del presidente della Camera di Commercio Valter Tamburini, cui è seguito l’intervento del Presidente dell’Istituto di Studi e Ricerche Sergio Chericoni. Tra i dati forniti c’è quello sulla popolazione residente, scesa a 25.889 abitanti a fine 2024 (-5,5% negli ultimi cinque anni), con un indice di vecchiaia in costante aumento. Le imprese guidate dai giovani under 35 restano limitate, pur con un saldo positivo tra aperture e cessazioni: il rinnovamento generazionale costituisce un’opportunità per stimolare innovazione e dare nuovo slancio al tessuto economico.

A fine 2024 le imprese risultano 2.240 (-1,1% rispetto al 2023; -7,8% negli ultimi cinque anni), con un’età media degli imprenditori superiore ai 52 anni. I servizi coprono il 55% delle attività, mentre turismo e ristorazione mostrano buona tenuta; in calo edilizia e commercio. Gli addetti complessivi (6.200 secondo dati 2022) restano stabili rispetto al 2019, con un lieve aumento dei dipendenti e cali nei comparti industriale e commerciale. La presenza straniera riguarda il 6% della popolazione e l’8% delle imprese, soprattutto nei settori ristorazione e costruzioni.

“Il Rapporto Garfagnana – per Tamburini – rappresenta un vero investimento di conoscenza. Solo da dati solidi e da analisi rigorose possono nascere politiche efficaci per accompagnare i territori. Le aree interne non sono spazi marginali, ma luoghi dove si custodiscono identità, saperi e biodiversità che rendono più forte l’intero sistema economico e sociale. I numeri ci mostrano difficoltà reali – dallo spopolamento alla contrazione delle imprese – ma anche una sorprendente capacità di tenuta: la scuola, il turismo lento, l’agricoltura di qualità e la coesione sociale restano pilastri su cui costruire nuove strategie di sviluppo condivise e durature”.

“Lo studio – sottolinea Sergio Chericoni, Presidente dell’Istituto di Studi e Ricerche – ci invita a leggere la Garfagnana attraverso due lenti: quella dei numeri freddi e quella dei numeri caldi. I primi ci parlano delle fragilità strutturali, del calo demografico e produttivo che caratterizzano le aree montane. I secondi, invece, raccontano l’energia del territorio: una comunità che resiste, innova, accoglie e mantiene vivo il proprio tessuto sociale. In questa doppia prospettiva la Garfagnana emerge come un laboratorio di resilienza e sperimentazione, dove la conoscenza diventa il punto di partenza per immaginare un futuro sostenibile e condiviso”.

Il turismo resta uno dei principali motori economici: sebbene le presenze nel 2024 siano calate del 3,6% rispetto al 2023 (al netto delle locazioni turistiche), sono aumentate del 15% rispetto al 2019, a fronte di una flessione che in provincia risulta del 5%. L’offerta ricettiva si è diversificata, con una crescita dell’extralberghiero e degli agriturismi, mentre l’alberghiero si è leggermente ridimensionato. Le locazioni turistiche brevi rappresentano ormai il 42% della capacità ricettiva complessiva dell’Ambito Garfagnana e Mediavalle del Serchio, contribuendo a diversificare e rendere più flessibile l’offerta.

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In agricoltura, le superfici biologiche coprono il 12% e le aziende specializzate sono 39, con un lento aumento rispetto agli anni precedenti. Gli agriturismi raggiungono le 88 strutture attive (+17% posti letto dal 2019), a conferma di una buona integrazione tra agricoltura, turismo e sostenibilità. Sul piano sociale e culturale, la Garfagnana mostra punti di forza: 25 istituti scolastici diffusi sul territorio, un sistema sanitario con 5 posti letto ogni mille abitanti, 130 enti del terzo settore con oltre 2mila volontari, 40 imprese culturali e artistiche, 7 musei e 265 pubblici esercizi, veri e propri spazi di socialità e presidio economico nei centri minori. La mattinata si è conclusa con la tavola rotonda “Radici e nuove rotte: agricoltura, cultura, turismo e ambiente come motori di sviluppo sostenibile. Dal confronto è emersa la necessità di un approccio integrato allo sviluppo del territorio, in cui agricoltura, cultura, turismo e tutela ambientale siano considerati componenti complementari di un modello sostenibile. La valorizzazione delle risorse locali, il rafforzamento delle filiere, il ruolo della cultura come motore di comunità e l’importanza dell’ambiente come infrastruttura strategica sono stati indicati come elementi chiave su cui investire.

Anche il Gal Montagnappenino si conferma attore fondamentale nella crescita del territorio garfagnino, la presidente Marina Lauri, relatrice nell’evento organizzato dalla Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest. Il Rapporto sull’economia locale della Garfagnana ha presentato numeri e analisi preziose ma l’evento è stato anche un momento per immaginare strategie e percorsi di sviluppo capaci di tenere insieme qualità della vita e sostenibilità. La presidente Lauri, invitata alla tavola rotonda Radici e nuove rotte: agricoltura, cultura, turismo e ambiente come motori di sviluppo sostenibile, un confronto tra diverse voci del territorio immaginando politiche future, ha commentato: “Mettere in relazione questi dati è fondamentale per costruire la nostra strategia, il lavoro del Gal è anche un lavoro di rete e ascolto necessario per rilevare i fabbisogni del territorio. Questo rapporto arriva in un momento cruciale: stiamo per partire con la nuova animazione del territorio durante la quale faremo conoscere le nuove opportunità offerte dalla programmazione. Oltre ai bandi rivolti a imprese e associazioni – spiega – in questa programmazione abbiamo dato importanza alla concertazione con i soggetti pubblici con due linee di finanziamento che vanno oltre alla fase competitiva. Quello che emerge dai nostri incontri è che c’è molto bisogno di prossimità, per questo la sinergia e la rete con i vari soggetti del territorio è per noi fondamentale. È fondamentale fare rete, per questo abbiamo avviato una collaborazione con le fondazioni bancarie e un protocollo con la curia”.



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