di Adriano Fausto Cappello – 10/10/2025
La legge di bilancio 2026 (spesso chiamata “Manovra 2026”) rappresenta il documento cardine con cui il governo stanzia risorse, definisce imposte e politiche pubbliche per l’anno successivo. Ogni anno, l’approvazione del bilancio è fra le sfide più delicate per qualsiasi esecutivo, dato il bisogno di equilibrio fra le richieste sociali, gli impegni presi in campagna elettorale e i vincoli di contabilità pubblica e le regole europee.
Di seguito analizzeremo le anticipazioni, le misure più probabili, gli scenari, le criticità e rispondiamo ai dubbi più frequenti sulla nuova legge di bilancio 2026 (o manovra 2026).
Va tenuto presente che, a oggi, molti elementi restano in fase di definizione: alcune misure sono annunciate a titolo di proposta, altre sono in discussione parlamentare, e le coperture (cioè come finanziarle) sono ancora fra i nodi centrali.
Perché la manovra 2026 è particolare
La Manovra dovrà affrontare vincoli europei quali deficit, debito e spesa pubblica. Inoltre deve bilanciare esigenze sociali come riduzione delle tasse, sostegno famiglie e investimenti con rigore contabile.
Infine il governo dovrà evitare squilibri che possano compromettere la credibilità finanziaria e l’ottica dei mercati.
Tappe e scadenze previste
In autunno si svolge la Nota di Aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) con le previsioni aggiornate. Il Documento Programmatico di Bilancio (DPFP) viene approvato dal MEF dopodiché la legge di bilancio dovrà essere presentata al Parlamento entro il 31 dicembre e approvata entro quella data.
La legge entra in vigore il 1° gennaio 2026 per molte disposizioni.
Queste tappe sono imprescindibili per consentire l’avvio delle nuove misure all’inizio del nuovo anno.
Ecco le principali novità che emergono dalle fonti di stampa, dai documenti tecnici e dalle dichiarazioni politiche. Si tratta in molti casi di ipotesi o bozze, ma che permettono di tracciare già da adesso uno scenario credibile.
Taglio dell’IRPEF per il ceto medio
Il fulcro politico della manovra potrebbe essere un taglio dell’IRPEF per i redditi medi.
L’idea è ridurre l’aliquota del secondo scaglione (oggi dal 28.000 a 50.000 euro) dal 35% al 33%. L’intervallo potrebbe essere esteso fino a 60.000 euro di reddito.
Le stime parlano di un beneficio variabile che può andare da qualche centinaio di euro all’anno per redditi medi fino a circa 1.440 euro per fasce intermedie.
Tuttavia, applicare questo taglio, si traduce con il trovare circa 3-4 miliardi di euro per le coperture, senza riuscire a nuocere ai conti.
Rottamazione, pace fiscale e “Rottamazione Quinquies”
Un altro punto allo studio è una nuova Rottamazione Quinquies delle cartelle esattoriali.
Secondo le ipotesi, si potrebbe consentire il pagamento delle somme in fino a 120 rate mensili, cioè 10 anni, e la possibilità di saltare fino a 8 rate (anche non consecutive).
Sanzioni e interessi potrebbero essere azzerati per chi aderisce (pagando solo capitale e costi di riscossione).
Questa misura punta a dare una “seconda chance” a chi è in ritardo con il fisco, alleggerendo la pressione su contribuenti in difficoltà.
Pensioni, TFR e flessibilità all’uscita
Una proposta che circola con forza è l’uso del TFR (trattamento di fine rapporto) come strumento di “cuscinetto” per accompagnare l’uscita anticipata (ad esempio a 64 anni).
Si valuta lo stop all’aumento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, che avrebbe portato a 67 anni e 3 mesi.
Potrebbero esserci rivalutazioni mirate delle pensioni e misure per attenuare il divario fra generazioni.
Queste proposte, tuttavia, sono delicate da gestire poiché impattano nei conti previdenziali e possono generare tensioni.
Bonus, detrazioni e misure sociali
Sono anche allo studio possibili detrazioni, bonus e misure sociali quali la detrazione al 19% per libri scolastici, per redditi bassi individuati tramite ISEE (ricordiamo che l’attestazione ISEE per accedere ai bonus può essere richiesta anche direttamente su Patronato.com a questa pagina: ISEE 2025).
Altri bonus potrebbero essere alcuni bonus edilizi (ristrutturazioni, ecobonus) che potrebbero essere confermati o rimodulati.
E sono nel radar del governo anche misure in favore delle famiglie, sostegno alle fasce più deboli, incentivi per investimenti e politiche del lavoro (che verranno definiti con più sicurezza più avanti).
Coperture e vincoli
Uno dei nodi più complessi rimane come finanziare queste misure senza aggravare il debito pubblico. Le coperture possono arrivare da tagli di spesa, riallocazioni interne, lotta all’evasione, nuovi entrate (ma con cautela).
Alcuni interventi potrebbero rischiare di essere sacrificati se le risorse non saranno sufficienti.
Da tenere in considerazione che il governo punta a contenere il deficit sotto il 3% già per il 2026, come elemento di credibilità verso l’Unione Europea.
Di seguito analizziamo i punti che potrebbero rappresentare le opportunità e i limiti o pericoli della nuova manovra.
Opportunità
- Stimolo fiscale per famiglie e lavoratori, specialmente per il ceto medio
- Modernizzazione del sistema fiscale (semplificazioni, riduzioni selettive)
- Alleviamento del carico fiscale in un momento di inflazione e costo della vita alto
- Possibilità di rilanciare crescita e consumi
- Azioni di sostegno sociale e redistribuzione (con rottamazioni, bonus, detrazioni)
Limiti e pericoli
- Rischio di deficit eccessivo se le coperture non sono solide
- Possibile conflitto con i vincoli europei su spesa pubblica e debito
- Misure frammentate, non sistemiche, che possono avere effetti temporanei
- Complessità normativa che può generare incertezza per cittadini e imprese
- Effetti contrastanti su fasce diverse: alcuni rischiano di beneficiare poco, altri nulla
Cosa tenere d’occhio nei prossimi mesi
Sicuramente sarà da analizzare il testo definitivo che uscirà dal Parlamento con emendamenti e da lì capire il modo in cui il governo affronterà le coperture finanziarie e le decisioni prese su IRPEF, pensioni, rottamazioni e bonus.
Capire in modo concreto quale sarà l’impatto reale per famiglie, imprese e contribuenti e l’andamento macroeconomico (cioè crescita, inflazione e bilancio pubblico) senza tralasciare i rapporti con l’UE sulle regole di bilancio.
Cos’è la legge di bilancio 2026?
La legge di bilancio è il provvedimento con cui lo Stato stabilisce le entrate e le spese previste per l’anno successivo. In particolare, la “legge di bilancio 2026” è la manovra economica che disciplinerà l’assetto fiscale e le politiche pubbliche per l’anno 2026.
Manovra 2026: quali sono le misure certe?
Al momento nessuna misura può essere considerata completamente “certa” fino a quando il testo definitivo non sarà approvato. Le fonti parlano di:
- taglio IRPEF per i redditi medi;
- rottamazione quinquies delle cartelle;
- utilizzo del TFR come trovata per flessibilità pensionistica;
- detrazione per libri scolastici;
Ma tutti i dettagli (aliquote, soglie, coperture) sono ancora in fase di definizione.
Quali benefici per il ceto medio (taglio IRPEF)?
Se la proposta sarà approvata, i redditi fra 28.000 e 50.000 (e forse fino a 60.000) euro potrebbero vedere un’aliquota ridotta da 35% a 33%.
Questo si tradurrebbe in un risparmio annuo variabile, stimato in alcuni casi fino a 1.440 euro per fascia intermedia.
Tuttavia, per redditi più alti (oltre 60.000), il beneficio non crescerebbe ulteriormente, perché l’aliquota superiore non cambierebbe in queste bozze.
Cos’è la rottamazione quinquies?
È una proposta di nuova definizione agevolata delle cartelle fiscali arretrate. Le caratteristiche avanzate finora sono:
- possibilità di rateizzazione fino a 120 mesi (10 anni)
- la possibilità di saltare fino a 8 rate senza perdere i benefici
- sanzioni e interessi azzerati, con pagamento solo del capitale e dei costi di riscossione
Questa misura mira a dare respiro a chi è in difficoltà con il fisco, ma comporta costi e implicazioni per le entrate dello Stato.
Posso usare il TFR per uscire dal lavoro a 64 anni?
È una delle ipotesi emerse: usare il TFR aziendale come “cuscinetto” per accompagnare l’uscita anticipata.
Questa opzione permetterebbe di non gravare tutto sulla spesa pubblica corrente, ma dovrebbe essere ben regolata affinché non comprometta la sostenibilità del sistema pensionistico.
La legge di bilancio 2026 è già approvata?
No. Al momento siamo ancora nella fase delle anticipazioni, delle bozze e delle proposte. Il testo definitivo sarà approvato entro fine anno dal Parlamento, con modifiche possibili in commissione e in aula.
Quando entra in vigore la nuova legge di Bilancio 2026? Quando saranno effettive le nuove misure?
Molte disposizioni prenderanno effetto a partire dal 1° gennaio 2026, salvo casi diversi indicati nel testo finale. Quel giorno è convenzionalmente la data di avvio per le nuove regole di bilancio.
Quali sono i rischi e le incertezze della manovra?
- Le coperture potrebbero non essere sufficienti per finanziare tutti gli interventi programmati.
- Alcune misure (come taglio IRPEF o pensioni) rischiano di essere ridimensionate o rinviate.
- Il contesto economico (inflazione, crescita, debito) può condizionare le scelte finali.
- Le pressioni politiche e parlamentari possono modificare molte proposte in corso d’opera.
Conclusioni
La legge di bilancio 2026 o manovra 2026 è una partita complessa e strategica per il governo. Le anticipazioni parlano di misure focalizzate sul taglio dell’IRPEF per il ceto medio, rottamazione quinquies, flessibilità pensionistica tramite TFR e detrazioni sociali. Tuttavia, la sostenibilità finanziaria, le coperture e le pressioni parlamentari possono plasmare profondamente il testo finale.
Nel corso dei prossimi mesi, con la presentazione del DEF aggiornato, il passaggio parlamentare e i confronti con l’Unione Europea, molte delle ipotesi saranno confermate, modificate o scartate.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
