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Campania tra sapori e innovazione all’Expo di Osaka 2025


Dal 20 al 30 luglio 2025, la Regione Campania si racconta all’Expo di Osaka, trasformando il Padiglione Italia in una vetrina di incontri, laboratori artigianali, panel scientifici, musica e degustazioni. Il fil rouge, racchiuso nel claim R-Innovare, mette in scena la fusione fra identità storica, creatività e visione sostenibile, che guarda all’incontro con il mercato giapponese.

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R-Innovare in dieci giorni

Dieci giornate fitte di iniziative segnano la presenza campana in terra nipponica. Ogni segmento del programma, dagli showcooking alle tavole rotonde, è stato cucito su misura per mostrare come ricerca, creatività e antichi saperi convivano in un unico itinerario narrativo. Il pubblico del Padiglione Italia viene accompagnato in percorsi che alternano sapori certificati, performance dal vivo e testimonianze di imprenditori che hanno saputo innovare senza spezzare il legame con il territorio. L’obiettivo non è soltanto esporre prodotti, ma rendere tangibile un modello di sviluppo capace di generare valore sociale ed economico raccontando la Campania come laboratorio di sperimentazione permanente.

Sotto il cappello concettuale R-Innovare, ogni giorno assume un colore diverso ma dialoga con gli altri grazie a un filo comune: la volontà di dimostrare che la sostenibilità non è slogan bensì pratica quotidiana. Percorsi di degustazione guidata si intrecciano a workshop dedicati alla tracciabilità digitale, mentre le tavole rotonde aprono un confronto serrato con ricercatori, start-up e policy maker giapponesi. Questa impostazione dinamica trasforma la presenza campana in un’esperienza immersiva, dove la platea non assiste passivamente ma diventa protagonista, scoprendo l’evoluzione di filiere centenarie reinventate dall’innovazione tecnologica e dalla creatività contemporanea.

Dialogo tra cultura digitale e tradizione musicale

Il racconto dell’immenso patrimonio sonoro campano prende forma il 20 luglio nell’Auditorium, durante un panel curato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo. A guidare il confronto, esperti di conservazione digitale e progettisti di piattaforme open source che stanno rendendo accessibili registrazioni, spartiti e testimonianze immateriali appartenenti alla tradizione partenopea. La digitalizzazione diventa quindi strumento di democrazia culturale, capace di custodire la memoria collettiva e, al tempo stesso, di restituirla a un pubblico globale, superando barriere linguistiche e geografiche, e creando nuove piazze virtuali condivise.

L’approfondimento teorico lascia subito spazio alle emozioni, quando il tenore Francesco Malapena, accompagnato dal Maestro Luca Mennella, riempie il Teatro di melodie senza tempo. Il concerto, pensato come eco tangibile delle riflessioni accademiche, collega partiture storiche con nuove elaborazioni sonore, dimostrando che l’innovazione vive anche nell’esecuzione musicale. Il pubblico giapponese percepisce così la Campania non soltanto come territorio di patrimonio, ma come officina in cui la tradizione si rinnova continuamente, respirando gli stimoli digitali emersi durante il pomeriggio di lavoro.

Agroalimentare, salute e tracciabilità

Il cuore del dibattito sull’alimentazione prende vita il 24 luglio con l’incontro “Campania Food for Health”, dove medici, nutrizionisti e aziende DOP illustrano come le produzioni certificate contribuiscano alla prevenzione delle patologie croniche più diffuse. L’attenzione si concentra sulla Dieta Mediterranea, patrimonio UNESCO nato proprio nel Sud Italia, e sulla sua declinazione contemporanea che coniuga gusto e benessere. L’idea di fondo è che il valore nutrizionale di un prodotto non si misuri soltanto in tabella, ma nella storia di comunità che lo tutelano e ne garantiscono la tracciabilità dalla semina alla tavola.

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La stessa giornata prosegue con la lectio magistralis in lingua giapponese del professor Masayoshi Ishida, dedicata alla Pizza Napoletana. Oltre a ripercorrere i segreti dell’impasto tradizionale, l’accademico mette in luce quanto il disciplinare di produzione si presti a essere veicolato attraverso strumenti hi-tech. Il tema ritorna il 26 luglio, durante il panel “Pizza Napoletana e Blockchain”, in cui vengono illustrati i vantaggi dei registri distribuiti nell’attestare l’origine delle materie prime e nel contrastare qualsiasi tentativo di “Italian sounding”. Una perfetta sintesi tra antichi gesti e algoritmi di nuova generazione.

Artigianato, vulcani e memoria identitaria

Dalla mattina del 20 al tardo pomeriggio del 25 luglio, l’Area espositiva ospita laboratori in cui maestri presepisti e ceramisti mostrano dal vivo tecniche tramandate di generazione in generazione. Gli artigiani plasmano argilla e sughero sotto gli occhi di famiglie, studenti e buyer, facendo emergere il valore economico di un sapere che rischierebbe l’oblio senza adeguate politiche di valorizzazione. I visitatori scoprono così che, dietro ogni statuina o maiolica, batte lo stesso spirito creativo che alimenta le nuove start-up campane impegnate nella manifattura digitale.

Accanto ai laboratori, prende forma l’installazione immersiva “Fuoco e Memoria”, un viaggio multisensoriale che abbraccia Vesuvio, Campi Flegrei e i siti archeologici di Pompei, Ercolano e Cuma. Mappe luminose, suoni tellurici e testimonianze video restituiscono l’intreccio millenario tra vulcani e civiltà, dimostrando quanto il fuoco sotterraneo abbia forgiato paesaggio, culti e produzioni agricole. L’opera invita a riflettere su come la natura, pur nella sua forza primordiale, diventi alleata quando la comunità ne comprende i ritmi e li trasforma in risorsa condivisa.

Ponti economici verso il Giappone

La dimensione culturale si traduce in opportunità di business il 23 luglio, quando la delegazione istituzionale guidata dall’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo raggiunge l’Università di Kyoto. Lì, insieme al professor Masayoshi Ishida, vengono esplorate sinergie su ricerca gastronomica, valorizzazione delle filiere e scambi accademici. L’incontro consolida un percorso che vede il sistema campano impegnato a costruire partnership stabili con centri di eccellenza giapponesi, convinto che la conoscenza scientifica sia la base per un commercio equo e per l’evoluzione di modelli produttivi rispettosi sia del consumatore che dell’ambiente.

L’orientamento allo scambio concreto emerge anche fuori dal perimetro dell’Expo: il 25 luglio, imprenditori campani incontrano a Osaka investitori e stakeholder locali, presentando dati e case history della DOP Economy. Le giornate del 29 e 31 luglio, infine, sono dedicate all’internazionalizzazione con un panel sulle politiche produttive e sessioni business-to-business che mettono a confronto aziende selezionate con buyer giapponesi. La missione chiude così il cerchio, dimostrando che creatività, qualità certificata e visione strategica possono tradursi in accordi commerciali capaci di generare valore condiviso su entrambe le sponde.



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